Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

GREEN PASS, FEDRIGA:
IN IMPRESE RISCHIO CAOS

Per evitare che dal 15 ottobre, con l'obbligo di Green Pass, si crei il caos nei luoghi di lavoro “il governo deve intervenire tempestivamente, per consentire alle imprese di organizzarsi”. Lo afferma, in una intervista a La Stampa, Massimiliano Fedriga, presidente leghista del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, evidenziando le criticità legate ai troppi tamponi da eseguire, per i lavoratori non vaccinati, e ai controlli da effettuare: “Non possiamo penalizzare le aziende in questa fase fondamentale di ripresa”. E concorda con il collega governatore del Veneto Luca Zaia che chiede un decreto apposito per autorizzare le imprese all'auto-somministrazione dei test nasali rapidi: “E’ sicuramente una proposta utile da valutare, del resto sono test già acquistabili in farmacia. Se si sceglie di percorrere questa strada, però, bisogna fare presto, perché il 15 ottobre è arrivato e le aziende non possono organizzarsi dall'oggi al domani. E in molti casi, pensi ad esempio agli autisti del trasporto pubblico locale, non possono permettersi di lasciare a casa i lavoratori, perché non sanno come sostituirli”. Inoltre l’allungamento della durata del tampone, da 48 a 72 ore e prezzo “politico” per il test “sono entrambe soluzioni da considerare con attenzione, se poi il governo ne ha altre siamo pronti a confrontarci. Del resto, in altri Paesi europei la validità del tampone è già a 72 ore”. Inoltre invita ad intervenire sugli impianti sciistici: “Serve una risposta tempestiva per permettere l'organizzazione delle attività con la stagione ormai alle porte. Il criterio è lo stesso: il Green Pass consente di riaprire e riempire un po' di più, quindi 80% anche per cabinovie e funivie”. Evidenzia poi che l’estensione del Green Pass “va accompagnata a livello comunicativo, mirando a sconfessare le troppe fake news che girano sui vaccini. C'è una fascia di popolazione no vax a mio avviso non recuperabile, ma c'è anche una fascia che ha solo paura e va aiutata con le giuste informazioni, per evitare che finisca per schiacciarsi dall'altra parte” e lamenta un “difetto di comunicazione in molti ambiti, anche da parte degli scienziati, spesso protagonisti di un dibattito distorto, che ha creato confusione e incertezza trai cittadini”. Non manca un passaggio allo strappo di Salvini sulla delega fiscale: “Dispiace che venga dipinta come un teatrino una legittima richiesta di chiarimenti da parte di una forza della maggioranza”, “i rappresentanti della Lega hanno potuto vedere il decreto solo mezz'ora prima del Cdm, non c'è stata possibilità di approfondimento e, per questo, avevano chiesto un rinvio. Noi non diciamo sì a prescindere, ma non abbiamo messo in dubbio il sostegno al governo: l'incontro chiarificatore tra Salvini e Draghi è servito a ribadire il nostro appoggio costruttivo”.  (9 ott – red)

(© 9Colonne - citare la fonte)