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direttore Paolo Pagliaro

‘PROGRESSIVO MIGLIORAMENTO
MA AVANTI CON VACCINI’

‘PROGRESSIVO MIGLIORAMENTO <BR> MA AVANTI CON VACCINI’

“Il nostro Paese è in una situazione di lento e progressivo miglioramento e questo caratterizza anche altri stati europei. Rimane comunque all’interno dell’Unione europea una parte dei paesi dove la circolazione è molto intensa e il numero dei ricoveri elevato”. Così il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, illustrando l’analisi dei dati del Monitoraggio regionale Covid-19. “L’Italia ha un’incidenza tra le più contenute tra i paesi europei” e “siamo in una fase di decrescita dei casi, in tutte le fasce di età”. “Si conferma la netta prevalenza della variante Delta che circola in più del 90% dei casi sequenziati” spiega ancora il presidente dell’Iss, aggiungendo che “anche in questa settimana si confermano i dati dell’efficacia vaccinale, mostrando che il completamento di un ciclo vaccinale è estremamente protettivo rispetto al rischio di decesso, un po’ in tutte le fasce di età ma soprattutto nelle persone più anziane, rispetto al ricovero in terapia intensiva e rispetto al rischio di ospedalizzazione. Rimane anche molto elevata, intorno al 77%, la copertura dal rischio di infezione”. “È necessario continuare la vaccinazione, coprire le fasce più fragili e anche le fasce con età più avanzata, oltre che attivare richiami e dosi di rinforzo per quelle popolazioni già indicate dalle circolari ministeriali”.

 

REZZA. Sul tema delle vaccinazioni torna anche Gianni Rezza, direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute: “Le note positive vengono ancora dalla campagna vaccinale, ieri oltre 70 mila prime dosi in una giornata quindi con un aumento superiore al 30% rispetto ai giorni precedenti. Nella popolazione sopra i 12 anni la copertura supera l’85% rispetto alle prime dosi ed è intorno all’81% per il ciclo completo. L’Italia è tra i paesi che hanno vaccinato di più in Europa e sostanzialmente a livello globale”. Le misure prudenziali “ci permettono di ridurre il rischio di infezione e nello stesso tempo e di avere un’incidenza molto più bassa rispetto ad altri Paesi: il combinato vaccinazione e comportamenti prudenti sta premiando il nostro Paese, speriamo di continuare così” sottolinea Rezza, che aggiunge in merito al Green Pass: “Dal punto di vista epidemiologico, non entro nelle questioni politico-amministrative, ma l’aumento sensibile nelle prime dosi registrato ieri fa pensare che un effetto green pass sulle vaccinazioni possa esserci stato. Tanta gente non è contraria alle vaccinazioni, i veri no vax sono relativamente pochi. C’è una fascia di popolazione – 10/15% - che bisogna convincere, con cui bisogna parlare molto e che bisogna ascoltare”. “Tante volte – rileva - c’è una paura del vaccino, qualcuno l’ha considerato in maniera sbagliata come un vaccino sperimentale e la cosa migliore è convincere queste persone che è bene vaccinarsi, a prescindere dai provvedimenti coercitivi. Ma è oggettivamente innegabile la spinta dell’obbligo del green pass sulle vaccinazioni”. “Sui tamponi – sottolinea Rezza - per ora non abbiamo criticità, ma la nostra speranza è che ci sia sempre più gente che si convinca a vaccinarsi, che è il modo migliore per difenderci e difendersi dall’infezione”. Poi, il direttore generale della Prevenzione del ministero si esprime così in merito all’influenza: “Dobbiamo mettere in conto che il virus influenzale potrà circolare maggiormente rispetto allo scorso anno, quindi l’invito alla vaccinazione contro l’influenza resta particolarmente valido, soprattutto per le persone con età superiore ai 60 anni e quelle a rischio di complicanze. È possibile per queste persone co-somministrare il vaccino contro il Covid-19 con quello antinfluenzale”.

I DATI. Ecco i dati principali emersi dalla cabina di regia sul Covid-19 e diffusi dall’Istituto superiore di sanità: è in diminuzione l’incidenza settimanale a livello nazionale: 29 per 100mila abitanti nella settimana dall’8 al 14 ottobre, contro i 34 per 100mila della settimana precedente, secondo i dati del ministero Salute. L’incidenza si trova al di sotto della soglia settimanale di 50 casi ogni 100mila abitanti che potrebbe consentire il controllo della trasmissione basato sul contenimento ovvero sull’identificazione dei casi e sul tracciamento dei loro contatti. Tra il 22 settembre ed il 5 ottobre, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,85 (range 0,82 – 0,87), al di sotto della soglia epidemica e in leggero aumento rispetto alla settimana precedente. L’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero è pari a Rt=0,83 (0,78-0,88). Il tasso di occupazione in terapia intensiva è in lieve diminuzione al 3,8% (secondo la rilevazione giornaliera del ministero della Salute). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale diminuisce al 4,3%. Tre Regioni risultano classificate a rischio moderato (Marche, Molise e Valle D’Aosta). Le restanti risultano classificate a rischio basso. (Roc – 15 ott)

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