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direttore Paolo Pagliaro

Profitti e doveri
delle banche

Profitti e doveri <br> delle banche

di Paolo Pagliaro

Il tasso di remunerazione per chi deposita i propri risparmi sul conto corrente continua a essere vicino allo zero. Gli interessi che invece si pagano per un mutuo o un prestito possono superare il 4%. In questa forbice c’è la spiegazione – non l’unica ma la principale – dello straordinario stato di salute delle banche, che in Italia chiuderanno i conti del primo trimestre con un utile record di 5 miliardi, quasi il doppio del 2022. Il rialzo dei tassi deciso dalla Bce è andato dunque a esclusivo vantaggio di chi i soldi li presta, senza premiare chi li risparmia.
I bilanci delle banche migliorano anche perché ogni giorno in Italia chiudono i battenti circa due sportelli e con essi scompaiono anche 15 posti di lavoro. . Secondo un dossier dell’ufficio studi della Fisac Cgil nel 2022 hanno cessato l’attività 664 filiali. Erano 27 mila cinque anni fa, oggi sono meno di 21 mila. ,I dipendenti sono diminuiti dell’8%, con punte del 20% in regioni come la Liguria.
In questa congiuntura eccezionalmente favorevole alle banche, è lecito attendersi che siano loro e non i risparmiatori a farsi carico degli incidenti di percorso. L’ultimo è quello di Eurovita, che colloca le sue polizze anche attraverso la rete degli sportelli bancari. L’autorità di vigilanza sulle assicurazioni ha giudicato inadeguate le garanzie patrimoniali della società e – per evitare il crack - ha disposto il blocco dei riscatti, Ci sono dunque alcune centinaia di migliaia di italiani che nelle ultime settimane hanno visto di fatto sequestrati i loro risparmi. Forse – come suggerisce Confconsumatori – dovrebbero essere le banche a liquidare le polizze che hanno venduto ai loro clienti, subentrando ad essi nel contratto e rifacendosi poi su Eurovita o chi per lei. E forse dovrebbe occuparsene con più solerzia anche il governo.

(© 9Colonne - citare la fonte)