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direttore Paolo Pagliaro

Il salario minimo
spiegato e tradotto

di Paolo Pagliaro

“In einem Land, in dem es fast 3 Millionen prekäre Arbeitsverhältnisse gibt, ist ein Mindestlohn absolut notwendig. Deshalb hoffe ich, dass die Regierung mit der Opposition ein Einvernehmen findet: Die gesetzliche Verankerung eines Mindestlohns von 9 Euro brutto pro Stunde wäre ein erster Schritt der Erwerbsarbeit und den ArbeitnehmerInnen die Würde zurückzugeben. In der großen Mehrheit der europäischen Ländergibt es einen Mindestlohn. Dies gilt auch für jene, die viel höhere Beschäftigungsquoten und Löhne als Italien aufweisen. Es handelt sich also nicht um einen Eingriff, der das Verhältnis zwischen Angebot und Nachfrage auf dem Arbeitsmarkt verändert. Vielmehr schützt ein Mindestlohn gegen Arbeitsformen, die an Ausbeutung grenzen. Dies umso mehr in Zeiten der hohen Inflation, die die Kaufkraft der unteren Einkommen am härtesten trifft. Es wäre ein notwendiger Akt der sozialen Gerechtigkeit. Laut Umfragen warten sogar die Wähler der Mitte-Rechts-Parteien auf ein positives Signal der Regierung, zumal die Einführung eines Mindestlohns auf große Zustimmung stößt.”
Così la senatrice Julia Unterberger, eletta con la Volkspartei e presidente del gruppo Misto, ha spiegato nella sua lingua perché è giusto votare a favore del salario minimo. Concetti che restano semplici e convincenti anche nella versione italiana. “In un Paese dove quasi 3 milioni di lavoratori sono poveri, serve assolutamente il salario minimo. Per questo spero che il Governo non chiuda la porta in faccia alle opposizioni: stabilire per legge una paga minima di 9 euro lorde l’ora aiuterebbe a constatare questo fenomeno, restituendo dignità al lavoro e ai lavoratori. Il salario minimo esiste nella stragrande maggioranza dei Paesi europei, compresi quelli che vantano tassi di occupazione e remunerazioni ben più alte dell’Italia. Non è quindi un intervento che altera il rapporto tra domanda e offerta nel mercato del lavoro, ma un modo per contrastare forme di lavoro che rasentano lo sfruttamento e quell’inflazione che ha duramente colpito il potere d’acquisto dei redditi più bassi. Non a caso questa misura gode di un forte consenso anche tra gli elettori di centrodestra, che aspettano un segnale positivo da parte del Governo”.

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