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Austria felix, soprattutto
per i narcotrafficanti

Austria felix, soprattutto <br> per i narcotrafficanti

di Piero Innocenti

L’Austria, grazie alla sua posizione geografica, ha assunto nel tempo un ruolo di rilievo nei traffici illeciti (soprattutto di stupefacenti) gestiti da organizzazioni criminali di origine balcanica, in particolare serba e montenegrina, mentre si va registrando la presenza crescente di esponenti della mafia calabrese impegnati in attività di riciclaggio e di reinvestimento di capitali riferibili al traffico di droga nei settori dell’edilizia, della ristorazione, dei trasporti, dei giochi e delle scommesse. Particolarmente incisiva risulta l’azione di contrasto della polizia austriaca che nel 2022 ha denunciato circa 34mila persone per delitti collegati alle droghe con pena prevista fino a 3 anni (in Italia, per un raffronto,nello stesso anno, 26.685 i denunciati complessivamente per traffico e spaccio), mentre sono state 2.200 le persone arrestate di cui il 65% di nazionalità serba, afghana e tedesca.
 Nella parte occidentale del Paese sono concentrati alcuni gruppi criminali dell’Africa settentrionale mentre nella parte orientale operano maggiormente trafficanti del sud America e gruppi caraibici attivi anche nel contrabbando di cocaina. Marocchini e algerini controllano, invece, il mercato nazionale della cannabis ma i maggiori quantitativi di marijuana, la sostanza più consumata in Austria, provengono dall’Albania e dalla Spagna.
  A proposito della marijuana il traffico negli ultimi anni si è esteso tramite la rete darknet e le piattaforme di messaggistica criptata (Telegram e Snapchat) pagata dalla clientela in bitcoin grazie ai 133 sportelli bancomat abilitati di cui una cinquantina a Vienna. Da un paio di anni l’Ufficio Federale della Polizia Criminale, in relazione alla grande quantità di messaggistica decriptata da analizzare, ha istituito un apposito gruppo di lavoro denominato Achilles composto da poliziotti e interpreti di lingua serbo-croata, rilevando come l’80% delle comunicazioni criptate sia collegato al traffico di stupefacenti. Darknet e piattaforme di messaggistica criptata sono anche  i canali attraverso i quali si realizza il traffico di droghe sintetiche che provengono, per lo più, dalla Polonia,dalla Germania,dai Paesi Bassi e dalla Repubblica Ceca e che arrivano al consumatore attraverso le normali spedizioni postali.
Non manca una produzione interna di amfetamine e metamfetamine gestita da cittadini austriaci come è stato rilevato dalla polizia con la individuazione di diversi laboratori clandestini (17 nel 2021). Dal 2016, anno in cui vengono effettuati controlli sulla posta in uscita presso il centro di smistamento postale di Francoforte sul Meno, sono state sequestrate oltre 28mila lettere e pacchi contenenti complessivamente circa 2.000 kg di stupefacenti e oltre un milione di pillole di ecstasy indirizzate a destinatari di molte nazioni ( una novantina) tra cui l’Austria piazzata al secondo posto dopo gli USA.
L’aeroporto internazionale di Vienna, come segnalato dall’esperto italiano per la sicurezza distaccato in Austria, è un punto di transito di cocaina ed eroina provenienti dal Sud America e dall’Africa con il particolare che, negli ultimi anni, sono stati diversi i narcocorrieri “ovulatori”, per lo più nigeriani, provenienti dall’aeroporto di Addis Abeba (Etiopia), bloccati nello scalo austriaco. L’aeroporto della capitale è interessato anche da un apprezzabile traffico di piante di khat proveniente principalmente dallo scalo di Tel Aviv e gestito in prevalenza da cittadini israeliani.
I rapporti di cooperazione di polizia con il nostro Paese sono regolati dall’Accordo firmato a Vienna l’11 luglio 2014 e dall’Intesa Tecnica in tema di lotta alla c.o. tra il Dipartimento della Pubblica Sicurezza e il Ministero Federale dell’Interno austriaco firmato a Roma il 5 marzo 2015 ( in fase di negoziazione un Memorandum Operativo Antidroga). 

 

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