Roma, 28 feb - “Dopo 30mila persone uccise, di cui il 70% bambini e donne, bambini che potrebbero essere nostri figli, e oltre 90mila feriti, migliaia di persone disperse, condizioni apocalittiche in cui si trova Gaza, non si può rimanere in silenzio perché il silenzio è complice. Per questo, come coordinatrice dell'intergruppo per la pace tra Israele e Palestina, con un lavoro di rete con i colleghi e le colleghe, abbiamo deciso di promuovere aderire all'iniziativa di Aoi e di fare qualcosa, perché si deve fare qualcosa. Prendiamo un aereo, andiamo a Rafah e andiamo a testimoniare in prima persona quello che sta accadendo”. Così Stefania Ascari, promotrice del convoglio umanitario composto dalle associazioni riunite sotto il cappello dell’Aoi, dall’Arci e da una delegazione di parlamentari e giornalisti che domenica si recheranno a Rafah. Per poi, spiega Ascari, deputata del Movimento 5 Stelle, “tornare qui a dire concretamente che bisogna muoversi e intervenire con un cessate di fuoco immediato, con corridoi umanitari, verso una popolazione che sta letteralmente morendo di fame perché non stanno arrivando gli aiuti dopo la sospensione dei carichi umanitari”. Inoltre, aggiunge Ascari, “bisogna intervenire con il riconoscimento dello Stato di Palestina per arrivare a un congresso di pace, per arrivare a una pace”.
(PO / Sis)