Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

8 marzo, La Torre (Cassazione): corte impegnata contro violenza sulle donne

Roma, 8 mar - "La Corte di Cassazione, con il suo comitato preposto, cerca di svolgere delle azioni positive in un ambiente di lavoro molto complesso e difficile, in cui lo spazio per le problematiche che riguardano le pari opportunità non è mai stato molto". Così a 9colonne Mariaenza La Torre, consigliera della Corte di Cassazione responsabile per le pari opportunità, intervenuta in Senato alla conferenza dal titolo “Le donne in un mondo del lavoro in evoluzione: verso un pianeta 50-50 nel 2030”, su iniziativa del senatore Antonio De Poli, in collaborazione con la Commissione per la tutela e la promozione dei diritti umani, in occasione della Giornata internazionale della donna. "Ultimamente, però - continua La Torre, ordinaria di Diritto privato all'università di Messina - siamo riusciti a siglare un protocollo di intesa con l'Università di Napoli e con la Società psiconalitica italiana, con l'obiettivo di creare un osservatorio sul problema della violenza sulle donne: un problema molto complesso, che va studiato da molteplici punti di vista. Ci vuole una fusione di competenze e noi stiamo cercando di dare il nostro apporto come giuriste, per affrontare alcuni problemi del tipo: come interrogare una persona che dice di aver subito violenza, come approcciarsi con l'uomo violento, quali sono le domande giuste? Tante volte il giudice, il carabiniere, il poliziotto non sanno quale sia l'approccio giusto, quindi noi vorremmo agire sul tema della formazione". "Inoltre - continua - vorremmo cercare di rendere più vivibile la vita delle consigliere: tante volte ci sono degli orari non conciliabili con la vita familiare. Insieme alla presidente della Corte", Margherita Cassano, "molto attenta a questi temi, stiamo cercando di operare in questo senso". In conclusione, la giurista sottolinea: "Non è da sottovalutare l'aspetto culturale: quest'anno, ad esempio, ci siamo soffermati sul tema del linguaggio, come quello delle sentenze. Tante volte, senza volere, ci si porta dietro degli stereotipi che non fanno bene a nessuno, come quelli legati alla vittimizzazione secondaria delle donne, quando si dice che 'in fondo' il loro comportamento abbia un po' agevolato il violentatore. E questo non è accettabile". (PO / Roc) ////

(© 9Colonne - citare la fonte)