Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

GAZA, PSICHE BAMBINI DEVASTATA DA GUERRA

Cinque mesi di violenza, sfollamento, malnutrizione e malattie, che si aggiungono agli oltre 16 anni di blocco, hanno avuto un impatto psicologico devastante sui bambini di Gaza. Paura, ansia, carenza di cibo, enuresi, iper-vigilanza e problemi di sonno, un'alternanza nello stile di attaccamento ai genitori, regressione e aggressività: questo l’universo quotidiano dei bambini che stanno vivendo il conflitto, come attesta una ricerca diffusa oggi da Save the Children. Genitori e caregiver hanno dichiarato all'organizzazione umanitaria che la capacità dei bambini di immaginare un futuro senza guerra è ormai praticamente scomparsa. Il disagio emotivo di schivare bombe e proiettili, la paura di perdere i propri cari, di essere costretti a fuggire attraverso strade disseminate di detriti e cadaveri e di svegliarsi ogni mattina senza sapere se riusciranno a mangiare, ha reso gli adulti di riferimento sempre più incapaci di affrontare la situazione. Il sostegno, i servizi e gli strumenti di cui hanno bisogno per prendersi cura dei loro figli sono sempre meno. Dalia, una madre di Gaza, ha detto: "I nostri figli hanno già vissuto diverse guerre. Avevano già una scarsa capacità di recupero e ora è molto difficile affrontare queste ulteriori difficoltà. I bambini sono spaventati, arrabbiati e non riescono a smettere di piangere, questo succede anche a molti adulti. È troppo per noi, figuriamoci per i più piccoli".  Nella  ricerca – che integra quella condotta da Save the Children del 2022 sul grave impatto sulla salute mentale dei bambini causato da oltre 16 anni di blocco imposto dal governo israeliano -  gli esperti di salute mentale e di protezione dell'infanzia che lavorano con Save the Children a Gaza affermano che senza un'azione urgente, a partire da un cessate il fuoco immediato e definitivo e da un accesso umanitario sicuro e senza restrizioni, la guerra infliggerà ulteriori danni mentali a bambini, bambine e adolescenti, che permarranno per tutta la vita, con una drastica riduzione delle opportunità di recupero. 

I genitori raccontano che i bambini hanno rinunciato anche alla speranza e alle loro ambizioni per il futuro. "Uno dei miei figli sognava di diventare ingegnere e l'altro poliziotto. Ora uno vuole guidare un carretto trainato da un asino, perché vede questa realtà. E il sogno dell'altro figlio è vendere biscotti davanti a casa", ha raccontato Samer. A Gaza, il 90% di tutti gli edifici scolastici ha subito danni significativi e altri non possono più essere utilizzati come scuole. L'istruzione può dare un senso di speranza, ma a causa del conflitto in corso più di 625 mila studenti non vanno più a scuola, e 22.564 insegnanti sono impossibilitati a fare il loro lavoro. Amal, madre di quattro figli a Gaza tra i 7 e i 14 anni, ha detto: "Alcuni dei miei figli non riescono più a concentrarsi sulle attività di base. Dimenticano subito ciò che dico loro e non riescono a ricordare le cose appena accadute. Non direi nemmeno che la loro salute mentale è peggiorata, è stata proprio cancellata. Una completa distruzione psicologica".

Tutto questo avviene mentre secondo il ministero della Sanità di Gaza più di 30.717 persone, tra cui 12.550 bambini, sono state uccise dall'escalation militare israeliana a Gaza iniziata il 7 ottobre come rappresaglia agli attacchi contro Israele, che hanno ucciso 1200 persone, tra cui 33 bambini, e preso più di 240 ostaggi, secondo il governo di Israele. La mancanza di cibo e di acqua potabile sta creando una grave crisi alimentare, con quasi tutti i bambini di Gaza a rischio di carestia. Almeno 15 bambini sono morti per malnutrizione e disidratazione nel nord di Gaza, secondo il ministero della Sanità di Gaza. Con le strutture sanitarie a malapena funzionanti e le famiglie tagliate fuori dai servizi medici, è probabile che la cifra reale sia molto più alta - e tutto ciò sta facendo aumentare in modo esponenziale l'ansia e lo stress nei bambini e nelle famiglie. (redm)

(© 9Colonne - citare la fonte)