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Difesa, da Chiesa (FdI) una Pdl per sacrario subacqueo su relitto nave Scire'

Roma, 25 mar - "Nel 1942 lo Scirè divene leggenda: nel corso di quell'anno scompare l'equipaggio di sommergibili migliore al mondo. Sessanta marinai scomparsi in mare, i resti di sedici di questi sono tutt'oggi all'interno del relitto del regio sommergibile Scirè. Ecco i motivi per rendere il relitto dello Scirè sacrario militare". Così Paola Maria Chiesa, deputata Fratelli d'Italia, che in una conferenza stampa ha presentato la proposta di legge, di cui è prima firmataria, per il riconoscimento del relitto del regio sommergibile "Scirè" quale sacrario militare subacqueo. Era il 10 agosto del 1942 quando il battello di appoggio dei reparti d'assalto della Regia marina italiana, nell'allora Palestina britannica oggi Stato di Israele, venne affondato a poche miglia dall'imboccatura del porto. Una proposta di legge che inizierà a breve il suo iter in Commissione Difesa e su cui la parlamentare di Fdi ha espresso la convinzione che si possa raggiungere l'unanimità. Di "iniziativa lodevole e opportuna" parla il contrammiraglio incursore Francesco Chionna, già comandante del Comsubin, ricordando "l'epopea del sommergibile Scirè: 8 missioni 8 navi affondate, grazie al connubio con i mezzi d'assalto. Sola nella seconda guerra mondiale la regia marina ha perso 36 mila uomini e 400 unità navali: lo Sciŕè li rappresenta a tutti, le sue imprese sono insegnate in qualsiasi accademia navale e scuola sommergibilistica". Se la proposta di legge dovesse andare a buon fine, quello dello Scirè sarebbe il primo sacrario militare subacqueo al mondo, visto che quello sorto sul relitto della corazzata Arizona a Pearl Harbor è semiaffondato e dunque visitabile con passerelle.  "Nel tempo - spiega però Chionna - la frequenza non regolamentata di visite di subacquei ha portato alla profanazione del relitto dello Scirè", che si trova ad appena quattro miglia dalla costa, con i resti umani che erano accessibili fino all'intervento della marina militare del 1984. Da parte delle autorità israeliane è arrivata piena disponibilità, riconoscendo la zona del relitto come sito di interesse storico e ampliando la zona di divieto di ancoraggio. "Sarebbe bizzarro - chiosa Chionna - se se questo ricoboscimento venisse da Israele e non dall'Italia". L'archeologo subacqueo Fabio Ruberti ha messo invece in luce "l'importanza storica di questo relitto, che in altri paesi sarebbe portato come esempio del valore del proprio paese". Nel corso della conferenza stampa sono state ricordate le ultime volontà del sergente Lodati, marconista dello Scirè, prima dell'ultima missione, nelle quali si diceva certo "che questa volta non sarà come le altre e lo Scirè non farà ritorno", sperando "se ciò dovesse accadere che non si venga lasciati in fondo al mare ma ci si ricordi di quella povera ciurma che ha dato tutta se stessa per un sacro ideale e per un dovere verso la Patria". (PO / Roc) ////

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