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COTTARELLI: GOVERNO
RINVIA CATTIVE NOTIZIE

COTTARELLI: GOVERNO <BR> RINVIA CATTIVE NOTIZIE

Come si fa a modernizzare l’Italia? “Occorre prendere tutte le procedure e i permessi che ci sono in Italia, guardarli uno per uno e semplificarli” e “per fare una cosa così complicata come la riduzione della burocrazia è necessario diventi l'obiettivo numero uno di un governo. E invece non è l'obiettivo principale di questo governo così come non lo è stato dei precedenti”. Lo afferma l’economista Caròlo Cottarelli in una intervista a La Stampa nella quale sottolinea che “la crescita è la priorità per l'Italia, e il Pnrr, peraltro in ritardo per quanto riguarda la realizzazione degli investimenti, difficilmente potrà bastare. E manca una strategia di riduzione del debito pubblico, comprese le privatizzazioni”. Il governo non ha presentato nel Def il quadro macroeconomico programmatico con gli obiettivi di finanza pubblica… “Mi sembra davvero una scelta curiosa”, “forse perché, come ha notato qualcuno, siccome dal quadro programmatico non verranno fuori dei numeri particolarmente buoni per mantenere le promesse di ulteriori tagli di tasse, allora si vogliono ritardare le brutte notizie a dopo le elezioni europee”. La risalita del debito del 2024, aggiunge, “era nota visto il peso del Superbonus. Il problema è che non c'è una strategia per una riduzione del rapporto tra debito e Pil. L'anno scorso è andata bene perché la revisione dei dati del Pil dell'Istat ha abbassato un po' il rapporto grazie all'incremento dell'inflazione”, “l'inflazione è una vera tassa che ha pesato più del previsto. L'aggiustamento è stato fatto con una tassa che erode il valore dei titoli di Stato, una sorta di patrimoniale”. La procedura di infrazione per deficit eccessivo annunciata comporterà una manovra correttiva già quest'anno? “Non credo perché quando si apre la procedura poi si inizia a discutere come intervenire nella seconda parte dell'anno, perciò l'eventuale aggiustamento riguarderà la legge di Bilancio per il 2025. Paradossalmente la procedura di infrazione per deficit eccessivo ci avvantaggia perché ci obbliga sì a ridurre di mezzo punto l'indebitamento strutturale, ma ci concede la possibilità di derogare all'impegno di tagliare subito il debito di un punto di Pil”. Ed evidenzia che “tra il 2023 e il 2024 il deficit strutturale avrà un crollo enorme perché il Superbonus e gli altri crediti edilizi sono stati scaricati sul 2023 e gli anni precedenti, quindi quest'anno la riduzione del deficit strutturale sarà forte. Immagino che il governo possa pensare di negoziare la flessibilità per il 2025 facendo leva su questo punto”, “il ministro Giorgetti, fortunatamente, ha voluto mettere un freno al Superbonus ma poi non è riuscito in passato a tenere la linea del fronte: le sue proposte sono state annacquate con esenzioni di vario tipo o in Consiglio dei ministri o col passaggio parlamentare. Questo vale anche per il provvedimento di fine dicembre. Speriamo che l'ultimo decreto metta davvero fine alla stagione dei bonus edilizi”. (9 apr - red)

 

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