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direttore Paolo Pagliaro

DISTACCHI SINDACALI
UN TAGLIO SIMBOLICO

DISTACCHI SINDACALI <br> UN TAGLIO SIMBOLICO

di Paolo Pagliaro

Oggi entra in vigore la riforma dei distacchi sindacali prevista dal decreto sulla riforma della P.A. approvato a giugno. La norma riduce del 50% l’entità complessiva dei distacchi, delle aspettative e dei permessi sindacali attribuiti al personale delle pubbliche amministrazioni (e retribuiti). I risparmi per le casse dello Stato saranno minimi, visto che il rientro in servizio dei distaccati comporterà sì un aumento della produttività ma anche un aumento dei costi, perché adesso occorrerà pagare a questi dipendenti il salario accessorio, i buoni pasto e i premi. Il servizio bilancio del Senato prevede per il settore scuola 10,2 milioni di minori spese a fronte di 5,2 milioni di maggiori costi.
Ma è evidente il valore simbolico di un taglio che colpisce non la democrazia sindacale ma i suoi abusi. Chiunque abbia a che fare con gli uffici della pubblica amministrazione, sa bene quanto assenteismo e quanti privilegi talvolta si nascondano dietro l’esercizio dei diritti sindacali.
Ed è significativo che contro la “stretta” decisa dal governo, molto blande siano state le proteste di Cgil, Cisl e Uil.
Naturalmente ora ci si attende che, dopo aver colpito la burocrazia sindacale, la campagna moralizzatrice prosegua illuminando altri angoli bui della pubblica amministrazione. In questi giorni abbiamo letto cifre impressionanti sui conti delle società partecipate o controllate da Comuni, Province e Regioni: 1.424 su 5.264 (circa 1 su 4) sono in perdita, ovvero con un Roe - l'indice che esprime in percentuale la redditività del capitale proprio - negativo rispetto al capitale investito. Aspettiamo di leggere che i 1.424 responsabili di queste disastrate società – spesso politici o ex politici – sono stati invitati a trovarsi un (altro) lavoro, proprio come è successo ai sindacalisti in esubero. (1 set)

(© 9Colonne - citare la fonte)