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Letteratura, Stefano Benni
si racconta in Austria

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(2 maggio 2016) “La giraffa ha il cuore lontano dai pensieri. Si è innamorata ieri, e ancora non lo sa”: una citazione – tra le innumerevoli possibili – per esemplificare l’ironia di Stefano Benni, tra gli autori più importanti del panorama letterario contemporaneo. Lo scrittore bolognese sarà impegnato in una serie di appuntamenti in Austria: il 2 maggio a Vienna presso la libreria Hartliebs, il 3 maggio presso l’Istituto italiano di cultura della capitale austriaca, che organizza un incontro con l’autore (ore 19, conversazione in italiano con Barbara Mica) in collaborazione con l’Università di Vienna e la Libreria Hartliebs. Benni si è cimentato con diversi generi letterari, attraverso i quali farà un excursus, partendo dal romanzo che lo ha lanciato presso il grande pubblico, “Bar Sport” (1976) e toccando altri suoi noti lavori anche nel campo della poesia e del teatro, fino alla recente raccolta “Cari mostri” (2015), da cui leggerà alcuni racconti. Molte delle sue opere sono tradotte in tedesco dalla casa editrice Wagenbach. Il 4 maggio, infine, lo scrittore sarà a Salisburgo, ospite della Società Dante Alighieri. (Red)

 


SCHEDA / IIC VIENNA, LA SEDE

Il Palazzo Sternberg, sede dell’Istituto italiano di cultura di Vienna, venne costruito nel 1821-22 da Karl Ehrmann per Philipp von Sternberg, probabilmente sulla scorta di un precedente progetto dell'architetto Karl von Moreau. La facciata principale neoclassicistica, decorata con stuccature opera di Joseph Kleiber (1822), si apre su una piccola “corte d’onore”. Il retro dell'edificio fu restaurato una prima volta agli inizi del Novecento; poi, dopo la Seconda guerra mondiale, oltre ai necessari lavori di restauro per emendare i danni di guerra, vi venne aggiunta una nuova ala, nella quale si trovano le aule per i corsi di lingua (a pian terreno) e una grande sala multifunzionale al primo piano, con circa 200 posti a sedere. All'interno dell'edificio, nella parte più antica, si trovano alcuni notevoli elementi architettonici, come la bella scala illusionistica con ringhiera in ferro battuto e la grande specchiera del XIX secolo, la Sala Dante con le sue raffinate decorazioni a stucco, la Sala Blu, con il suo pavimento in legno originale ben conservato, la Sala Marrone, così denominata per i rilievi lignei che ne decorano il soffitto.

(© 9Colonne - citare la fonte)