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“Marcinelle 1956-2016”, la tragedia dei minatori nelle foto di Giovanni Marinelli

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“Marcinelle 1956-2016”, la tragedia dei minatori nelle foto di Giovanni Marinelli

(27 settembre 2016) Nella mostra “Marcinelle: 1956 – 2016”, il fotografo italiano Giovanni Marinelli racconta una storia iniziata nel secondo dopoguerra, una storia di immigrazione, di lavoro, di sotterranei che sembrano avvicinarsi al centro della terra, di carbone che sporca le mani e soprattutto i polmoni. L’esposizione, aperta al pubblico dall’8 ottobre al 4 dicembre, sarà inaugurata il 7 ottobre presso il Polo museale Bois du Cazier, a Marcinelle, in Belgio. Marinelli con questa mostra restituisce un sentimento, un’eredità che rimane attaccata alle mura delle abitazioni fatte di mattoni neri, un colore forse troppo simile al carbone per dimenticare un Novecento faticoso, forse costruttivo. Isola alcuni simboli, alcuni segni, spezza una narrazione che a sessant'anni di distanza deve essere ricostruita, ripensata, studiata con la giusta distanza storica. L’esposizione - organizzata da Zeitgeist Art Exhibit Group in occasione del sessantesimo anniversario della strage di Marcinelle e curata dal critico Andrea Tinterri, direttore delle Bag Gallery – è patrocinata dal Mibact, dall’Ambasciata d’Italia a Bruxelles, dall’Istituto italiano di cultura di Bruxelles, e dalla Regione Marche. L'operazione dell’artista non si esaurisce nella semplice evocazione o nel semplice ricordo fine a sé stesso, ma diventa uno studio comparato fra il presente e un recente passato. Un percorso complesso che inizia nel 1946 in seguito al protocollo italo-belga che prevedeva uno scambio tra carbone e manodopera. Un percorso che ha alle spalle le macerie del secondo conflitto mondiale, la necessità del Belgio di avere uomini per le proprie miniere e dell’Italia di importare materie prime ad un costo accessibile per una ricostruzione imminente. L’esposizione sarà accompagnata da un catalogo edito da Greta Edizioni. (Red)


LA SCHEDA / LA MOSTRA


Nella mostra “Marcinelle: 1956 – 2016”, Marinelli ripercorre l’architettura urbana delle zone limitrofe alla miniera per poi rientrare, varcare nuovamente la soglia d’ingresso e trovarsi di fronte a un dinosauro meccanico, da capire, interrogare come fosse un testimone utile per un’indagine contemporanea. L'alternarsi di diversi usi del colore testimonia una stratificazione del pensiero, un approccio alla materia che inevitabilmente deve cambiare al mutare del racconto che non è solo emotivo, ma lucido nella volontà di fare chiarezza, di confrontarsi con una contingenza politica quotidiana spesso superficiale, mancante di una profondità storica capace di riflettere su dinamiche universali e inevitabili. Il Bois du Cazier, la miniera di Marcinelle pochi km a sud di Charleroi, è luogo di vita e di incontro sullo sfondo di uno storico patrimonio industriale. Luogo del tragico incidente minerario, il sito riconvertito in museo è suddiviso in 3 diverse sezioni: lo Spazio 8 agosto 1956, in ricordo dei minatori morti nell'incidente; il Museo del Vetro con la sua prestigiosa collezione; il Museo dell'Industria dedicato all'epoca della Rivoluzione Industriale.

(© 9Colonne - citare la fonte)