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Scuola, Muroni: da mense passa transizione, partire da esperienze migliori

Roma, 17 giu - Ci sono gli esempi virtuosi, come Fano, Cremona e Parma che occupano i tre posti del podio, realtà dove la sensibilità sta aumentando a vista d’occhio come nel bolognese, altre in cui invece la crisi e probabilmente l’anno di didattica a distanza hanno indotti i dirigenti scolastici a tagliare. È quanto emerge dall’indagine annuale di Foodinsider e Slow Food sulle mense scolastiche in Italia, presentato oggi alla Camera dei Deputati, secondo la quale le criticità maggiori riguardano ancora l’eccessiva presenza nei menù offerti ai ragazzi di carne rossa e cibi ultra-processati. “Penso sia necessario – spiega Rossella Muroni di FacciamoECO, che ha fatto gli onori di casa alla Camera insieme ad Alessandro Fusacchia - mettere in fila le esperienze migliori, le città che hanno vinto il rating sulle mense scolastiche e provare a partire da lì per dare vita a un processo di condivisione su come migliorare il servizio di mensa scolastica, che è una delle cose più importanti nella scuola e nel rapporto tra famiglia e scuola: dar da mangiare sano, di qualità, ai bambini e organizzare attorno alla scuola un sistema che tenga conto della transizione ecologica”. Una questione che non può non investire i legislatori, in maniera trasversale: “Ci vuole un tavolo di lavoro in cui, dal ministero della salute all’Istruzione fino ai Comuni e alle Regioni coinvolte e agli operatori del settore, si riesca a fare un processo di avvicinamento a questa top ten” spiega Muroni. Anche perché “nell’alimentazione agricola e nella distribuzione c’è un pezzo importantissimo della transizione ecologica e per questo c’è bisogno di rigore e di radicalità. Andare nelle mense scolastiche vuol dire coinvolgere i cittadini, peraltro di tutte le età in una sfida collettiva che ormai è diventata fondamentale”. (PO / Sis) ////

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