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direttore Paolo Pagliaro

GB, UN INFETTATO
OGNI 55 PERSONE

Sempre più voci autorevoli del campo della medicina britannica prendono posizione per la messa in campo da parte del governo di una serie di misure sanitarie anti-Covid nel Paese, che sta affrontando una vera e propria esplosione di contagi. Questa mattina, anche il professor Peter Openshaw, membro del New and Emerging Respiratory Virus Threats Group (Nervtag) del Regno Unito, ha auspicato la reintroduzione di alcune misure di contenimento. Intervenendo sul quarto canale radiofonico della Bbc, l’esperto ha sottolineato che il cosiddetto “piano B” di Johnson per un più attento controllo della malattia presenta “misure sensate e poco dirompenti” quali “l’uso delle mascherine e lo smart working”, misure che se applicate, ha detto l’immunologo polmonare, “è probabile che portino a una riduzione abbastanza buona del numero davvero inaccettabile di casi che abbiamo al momento. Secondo me – ha aggiunto Openshaw - anche l'introduzione dei passaporti vaccinali andrebbe bene: del resto è stata accettata molto facilmente nella maggior parte degli altri paesi dell'Europa occidentale”. “Quello che stiamo affrontando al momento – ha detto ancora il professore - è inaccettabile, abbiamo circa una persona su 55 infetta, che è un tasso sorprendentemente alto rispetto alla maggior parte degli altri paesi dell'Europa occidentale. Ciò è collegato alla mancanza di messaggi chiari sulle misure sensate che dovremmo tutti adottare per ridurre la diffusione dell'infezione". (25 OTT - deg)

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