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direttore Paolo Pagliaro

MYANMAR: I PROFUGHI
SONO OLTRE 405MILA

A un anno da quando l'esercito birmano ha preso il potere con un colpo di stato, la portata e la gravità della violenza contro i civili, compresi i bambini e il personale umanitario, stanno aumentando in Myanmar. Lo afferma Save the Children. Solo nelle ultime due settimane diversi minori sono stati uccisi in numerosi bombardamenti e raid dei militari nello Stato di Kayah e nella regione di Sagaing, compreso il bombardamento di un campo per sfollati interni a Kayah. Lo Stato di Kayah è stato anche il luogo dell’efferato attacco del 24 dicembre scorso contro almeno 35 civili, inclusi quattro bambini e due membri dello staff di Save the Children. Gli operatori umanitari, entrambi giovani padri appassionati di educazione dei bambini, stavano tornando al loro ufficio dopo aver lavorato a una risposta umanitaria in una comunità vicina quando sono stati coinvolti nell'attacco. Nell'ultimo anno almeno 150.000 bambini sono stati costretti ad abbandonare le proprie case. Dati recenti delle Nazioni Unite mostrano che almeno 405.700 persone sono fuggite dalle loro abitazioni a causa dei combattimenti all'interno del Paese da quando i militari hanno preso il potere quasi un anno fa, con una cifra che è aumentata del 27% solo nell'ultimo mese. Circa il 37% degli sfollati in tutto il Paese sono minori, molti dei quali vivono all’aperto nella giungla, in rifugi improvvisati, esposti a fame, rischi e malattie. Save the Children chiede al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di trovare il modo di affrontare la crisi e proteggere i bambini da violenze, attacchi e sfollamenti in Myanmar. “Gli operatori di Save the Children stanno facendo il possibile per fornire assistenza urgente ai bambini che hanno scarso accesso a cibo, acqua pulita e assistenza sanitaria, per non parlare dell'istruzione. I minori in transito sono maggiormente a rischio di tratta, abusi, reclutamento in gruppi armati, di essere feriti e uccisi. L'orribile attacco della scorsa settimana a un campo per sfollati interni ha dimostrato che i bambini in Myanmar si trovano tra l'incudine e il martello. L'esercito del Myanmar, così come tutti le altre parti armate, devono rispettare il diritto umanitario internazionale, proteggere i più piccoli, tenerli fuori pericolo e consentire l’accesso umanitario senza ostacoli" ha dichiarato Inger Ashing, ceo di Save the Children International. (28 gen - red)

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