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ELEZIONI, TOTI:
IO NEL CSX? VEDREMO

Passare al centrosinitra? “Vedremo. Se Meloni o Salvini o Berlusconi, o chi decide ora, ci convocherà rifletteremo. Penso che potremo essere molto utili se la stabilità della prossima coalizione di governo ballerà su 2-3 senatori". Così il leader di Italia al Centro, Giovanni Toti, in una intervista al Corriere della Sera. Accanto a Meloni e Salvini, prosegue il governatore della Liguria, c'è “un pezzo di centrodestra che prima si riconosceva in FI e oggi fa fatica. Si rischia un'emorragia pericolosa che non si risolve con le battute, con gli insulti. Sono stato criticato per essere sovrappeso, ma è più grave irridere con la canzoncina del giudice-nano un uomo come Renato Brunetta, che ha confessato la sofferenza che l'ha accompagnato per tutta la vita. E che, per me, gli ha dato la forza di arrivare dove altri biondi, alti e magri non arrivano”. Toti spiega che poi “la decisione di far cadere il governo Draghi, presa in un consenso ristretto e da me non condivisa, mi ha turbato. FI si identificava col programma di Draghi, non mi sarei aspettato di vederla in prima fila per farlo cadere”. Pensa che si voglia impedire alla Meloni di fare il premier? “I conti con il passato li abbiamo chiusi tutti anni fa. In democrazia chiunque prenda voti può essere presidente del Consiglio. Chi lo esclude è fascista lui”. Per quanto riguarda l'agenda Draghi, il leader di Italia al Centro sottolinea quanto “è assolutamente condivisibile” e alla domanda se andrà con Calenda, dice: ”Sul suo documento è difficile essere contrari. Ma Landini e Speranza lo possono condividere? Io presiedo una regione con carenza di infrastrutture e chi non le vuole sono sempre esponenti del fronte progressista. Se faccio un buco in una galleria mi ritrovo 5 esposti al Tar scritti da avvocati candidati col Pd”. E Renzi? “Al di là della rivalità, dei rancori personali, tra Renzi che ha fatto una politica riformista e Orlando e Provenzano, che sono dalla parte opposta, credo che ci sia una bella distanza. Il mio timore è che possano uscire alleanze di centrodestra o di centrosinistra che serviranno poco al Paese”. E alla domanda se teme che il centrodestra possa togliergli il sostegno in Regione Liguria se passasse con il centrosinistra, risponde: “Sto qui a barcamenarmi in un casino che non ho fatto io, né condiviso: la caduta del governo. Spero non si vogliano far pagare ai liguri prezzi ulteriori rispetto a quelli che stanno già pagando gli italiani”. Per quanto riguarda Enrico Letta, dice: “Lo trovo parzialmente credibile avendo perso i Cinque Stelle e difeso Draghi”. (red - 26 lug)

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