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BONINO: AGENDA DRAGHI
E NATO O NIENTE INTESA

Intervistata da La Stampa, Emma Bonino si dichiara “molto soddisfatta” dell'accordo siglato con Letta. “Sono contenta, in particolare, perché nessun voto dato a +Europa e Azione favorirà la destra sovranista, filo Orban e filo Putin di Salvini, Meloni e Berlusconi. Ma non è ovviamente solo questa la condizione che ha consentito l'accordo: innanzitutto l'ancoraggio all'agenda Draghi, poi i diritti, i rigassificatori necessari per sganciarci dal gas russo e il termovalorizzatore per risolvere la questione dei rifiuti di Roma. E poi politiche di bilancio improntante alla responsabilità, soprattutto verso le nuove generazioni”. È stato difficile convincere Calenda? “Con Calenda c'è stato un confronto politico e ogni scelta è stata condivisa passo passo, consapevoli che la nostra Federazione sarebbe stata compatta qualsiasi scelta avessimo preso”. Un successo della linea Bonino? “È un successo di +Europa e Azione. Io mi sono solo limitata a dire che andando divisi c'era il rischio non solo che la destra potesse vincere ma stravincere, ottenere i due terzi del Parlamento e cambiare la Costituzione. Nulla di male, se fosse un normale centrodestra europeo, ma la prospettiva di una vittoria schiacciante della destra sovranista italiana che inneggia ai regimi illiberali faceva tremare i polsi. Certamente, +Europa con il segretario Benedetto Della Vedova ha lavorato per smussare gli angoli. E ora la partita elettorale è riaperta e c'è la possibilità di vincere, perché da qui al 25 settembre le cose cambieranno”. Un sondaggio vi accredita del 7 per cento. Non sarebbe stato più conveniente correre da soli? “Da un certo punto di vista sì e avremmo ricevuto anche tanti applausi. Ma c'è una questione di responsabilità: vogliamo contribuire a provare di ottenere una maggioranza alle Camere che dia al Paese un governo che prosegua l'agenda Draghi, che mantenga l'ancoraggio all'Europa e alla Nato, che allarghi i diritti civili conquistandone di nuovi, e che dia speranza ai nostri giovani, a partire dall'istruzione. Tutto questo con Meloni, Berlusconi e Salvini non è possibile”. (4 AGO / red)

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