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M.O., Ascari (M5S): dramma palestinesi, rispettare convenzioni

Roma, 23 feb - Nel 2022 ci sono state 19 uccisioni di palestinesi da parte delle forze di occupazione israeliane a Gerusalemme, 1266 persone ferite tra cui donne e bambini, 788 aggressioni con armi da fuoco, 984 casi di torture e percosse, e circa 57mila coloni hanno compiuto incusioni nella moschea di Al-Aqsa. Sono solo alcuni numeri contenuti nel rapporto "Gerusalemme 2022 – accelerazione nelle politiche per la giudaizzazione" presentato oggi alla Camera dalla Organizzazione Europei per Al-Quds, con la presenza del presidente Mohammad Hannoun, che ha spiegato che il lancio del rapporto arriva in un momento in cui "le minacce contro la moschea di Al-Aqsa e l’intera città di Gerusalemme si stanno aggravando, con un governo di coalizione che include gruppi estremisti che cercano di realizzare molti schemi di ebraicizzazione che, se attuati, potrebbero causare un’esplosione di rabbia nell’intera regione".
Hannoun ha sottolineato che il rapporto è il risultato di un grande lavoro di documentazione che è continuato durante tutto l’anno, ed è la sintesi dei rapporti mensili in cui “Europei per Gerusalemme” monitorano le violazioni israeliane dei diritti umani nella città di Gerusalemme: “La presentazione del rapporto all’interno del Parlamento italiano ha l’obiettivo di inviare un messaggio ai paesi dell’Unione Europea, affinché si assumano le proprie responsabilità per costringere lo stato occupante a rispettare il diritto internazionale e le risoluzioni delle Nazioni Unite. Stefania Ascari, deputata del Movimento 5 Stelle, ha raccontato a 9colonne: "Ho avuto modo di toccare con mano questa situazione terribile: lo scorso gennaio ho partecipato a una missione umanitaria in Libano, ho potuto vedere con i miei occhi 5 campi profughi palestinesi e ho visto situazioni che non dimenticherà mai: bambini piccolissimi che frugavano nell'immondizia per trovare resti di cibo, persone disperate con tre sole alternative: morire, morire davanti agli ospedali cui è negato loro l'accesso, o trovare una fuga in mare. L'invito che faccio è quello di informarsi sulla realtà israelo-palestinese: leggere, informarsi, capire e ascoltare la voce dei palestinesi. E soprattutto da parte della politica, rispettare le convenzioni internazionali e stare più attenti ai diritti che riguardano tutti, compresi i palestinesi"

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