Conosciuta nel mondo come “Earth Day”, la Giornata della Terra è l’evento green che riesce a coinvolgere il maggior numero di persone in tutto il pianeta.
In questa occasione si celebra l’ambiente e la salvaguardia del pianeta Terra. Una giornata, questa, nata dall’esigenza di proteggere l’ambiente e le risorse naturali e celebrata dalle Nazioni Unite ogni anno il 22 aprile. Prima di arrivare a quella simbolica data, vanno però considerati una serie di eventi che, di fatto, hanno aperto la strada alla Giornata mondiale della Terra. Uno di questi è senza dubbio la pubblicazione nel 1962 del bestseller “Primavera silenziosa”, di Rachel Carson: la sua è una denuncia degli effetti sulla salute degli ecosistemi e degli esseri umani derivanti dall’uso indiscriminato e massiccio dei pesticidi. Per la prima volta, gli americani cominciano a porsi delle domande sulla correlazione tra inquinamento e salute. Sette anni dopo, nell’ottobre 1969, durante una conferenza dell’Unesco a San Francisco, John McConnell, attivista per la pace, propone una giornata per celebrare la vita e la bellezza della Terra: celebrare la vita equivale a mettere in guardia tutti gli uomini della necessità di preservare gli equilibri ecologici minacciati. La proposta ha fin da subito un largo seguito, tant’è che il 21 marzo 1970 viene celebrato il primo “Giorno della Terra” della città di San Francisco: con la sua proclamazione si ufficializza così l’impegno a prendersi cura del Pianeta. Per l’occasione viene inoltre redatto un elenco di principi e responsabilità, poi firmato da 36 leader mondiali, tra cui il Segretario generale delle Nazioni Unite U Thant, l’antropologa Margaret Mead, e John Gardner, già segretario per la salute, l’istruzione e il welfare durante la presidenza di Lyndon Johnson. Il 22 aprile 1970, il senatore democratico del Wisconsin Gaylord Nelson istituisce definitivamente la “Giornata della Terra – Earth Day”. Se all’inizio la Giornata della Terra è però pensata come una manifestazione prettamente statunitense, si deve a Denis Hayes, primo coordinatore dell’Earth Day, la trasformazione dell’evento in una manifestazione di portata internazionale: in seguito all’adesione all’iniziativa della maggior parte delle città americane, Hayes fonda l’Earth Day Network arrivando a coinvolgere più di 180 nazioni. Cinquantuno anni dopo, in piena crisi climatica e sanitaria, l’Earth Day acquista ancora più significato: mai come oggi è di fondamentale importanza rivedere il nostro rapporto col pianeta, le cui risorse sono pressoché finite, dove gli ecosistemi sempre più sottopressione e i cui cicli naturali sono così in rapido cambiamento al punto da non essere più in grado di sapere quali saranno le conseguenze nel medio e lungo periodo.
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