IL CGIE SI INSEDIA, TAJANI: IMPEGNO PER GLI ITALIANI ALL’ESTERO
Si è chiusa il 23 giugno alla Farnesina l’Assemblea di insediamento del nuovo Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE), guidato da Michele Schiavone, riconfermato segretario generale. A chiudere i lavori Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, il quale ha affermato che “Il tema degli italiani che vivono al di là dei confini nazionali lo sento in modo particolare. Mi sono sempre battuto affinché venissero protetti, aiutati e sostenuti”. “Siete gli 'ambasciatori' d'Italia nel mondo, perché ogni italiano rappresenta il nostro Paese - ha aggiunto rivolto ai consiglieri del CGIE - Il contributo degli italiani all'estero per lo sviluppo del nostro Paese è stato determinante”. Tanti i punti toccati dal titolare della Farnesina nel suo intervento, che si è soffermato sulla necessità di migliorare i servizi nei Consolati. È una “priorità”, ha detto Tajani, il quale ha assicurato che l’obiettivo è il rafforzamento dell’organico della rete consolare e l’implementazione di servizi in digitale per semplificare le procedure. Il ministro, inoltre, ha segnalato la necessità per gli italiani all’estero di “aggiornare tutti gli organismi. Stiamo valutando se non c'è una rappresentanza perché è cambiata l'emigrazione degli italiani nel mondo”, spiegando che “bisogna invitare gli italiani all'estero ad iscriversi all'Aire per avere una mappatura”. Altro obiettivo secondo il ministro è quello di promuovere il progetto Turismo delle radici, parte delle iniziative comprese nel Pnrr. Con il Turismo delle radici, ha specificato Tajani, “vogliamo far sì che gli italiani all'estero si sentano sempre italiani e vadano a scoprire i luoghi dove vivevano i loro antenati. L'obiettivo è promuovere i borghi piccoli”, così da aumentare i flussi turistici e sviluppare la consapevolezza negli italiani all’estero di seconda e terza generazione. In conclusione, il ministro degli Esteri ha annunciato la sua presenza a Marcinelle, l’8 agosto, per commemorare i minatori italiani morti nel disastro minerario del 1956. “L'8 agosto sarò a Marcinelle per ricordare i minatori morti in quella miniera di carbone, che rappresentano in maniera straordinariamente drammatica il contributo che noi italiani abbiamo dato alla crescita economica non solo al Belgio ma a tutta l'UE - ha dichiarato - molti di loro erano meridionali, voglio ricordare quanto i meridionali hanno fatto per la crescita del nostro Paese. È vero che il nord ha il capitale, ma sud d'Italia ha dato capitale umano”. Presente all’incontro anche Maria Tripodi, sottosegretario agli Esteri, che ha voluto evidenziare il sostegno della Farnesina alla ricerca: “questo ministero si sta occupando nella valorizzazione della ricerca. Abbiamo dedicato quest'anno una giornata a nostri ricercatori, a Venezia, dove il ministro si è confrontato su tutti gli aspetti che i nostri ricercatori portano avanti nel mondo”. Tripodi si è soffermata anche sul tema della “cultura di ritorno”, ma senza dimenticare la necessità di “razionalizzare i progetti”. Altro argomento affrontato dal sottosegretario è la sinergia tra governo e comunità locali: “credo che sarebbe profondamente opportuno e giusto che quando un membro di governo va all'estero, i nostri rappresentanti CGIE lo sapessero preventivamente. Questo per ritagliarsi uno spazio. Quando parlo di sinergia io intendo questo”. Da parte sua, il sottosegretario Maria Tripodi ha assicurato che il MAECI sta lavorando a nuovi Istituti di Cultura e scuole di formazione all’estero per la lingua italiana, considerato “un settore prioritario”. Nel suo intervento, Tripodi ha affermato che “gli italiani di seconda e terza generazione non hanno più quel legame con l'Italia come ce l'avevano i nonni. Se non puntiamo a dare loro una identità, una formazione, l'orgoglio di essere italiani, le proprie radici, noi disperdiamo un patrimonio”. Soddisfatto dell’Assemblea anche Luigi Maria Vignali, direttore generale per gli Italiani all'Estero e le Politiche Migratorie del MAECI, il quale ha concordato sulla necessità di riformare l’organismo per avere una maggiore rappresentatività delle comunità italiane all’estero. Sui servizi offerti dai Consolati, ha fatto sapere che “servono maggiori risorse per velocizzare i servizi, come la consegna di passaporti o le carte d'identità”, sottolineando tuttavia che “non sempre in Italia le procedure per la carta elettronica sono meno lunghe che all'estero”. Al riguardo, passi in avanti si stanno facendo, secondo Vignali, nel migliorare la piattaforma online Prenot@mi: “c’è una domanda di servizi crescenti da parte degli italiani all’estero. Questa è la ragione per cui il servizio Prenot@mi finisce per intasarsi. Non possiamo abolirlo, renderebbe il tutto più difficile. Ma sono in corso migliorie. Sono stati fatti investimenti su questo sistema, in modo da renderlo efficace”.
MICHELE SCHIAVONE CONFERMATO SEGRETARIO GENERALE
Michele Schiavone è stato confermato segretario generale del Consiglio Generale degli Italiani all’estero. La votazione è arrivata il 19 giugno, al culmine della prima giornata dei lavori dell’assemblea di insediamento del nuovo Cgie, alla Farnesina. Schiavone, uno dei veterani del Cgie e già segretario generale nella scorsa consiliatura, è stato eletto con 44 voti sui 30 necessari per ottenere la maggioranza assoluta al primo scrutinio (59 i votanti). Il consigliere Luigi Billè ha incassato 14 voti, mentre una è stata la scheda bianca. Ad aprile 2022 c’è stato il rinnovo del Cgie con l’elezione dei 43 consiglieri mentre un anno dopo, ad aprile 2023, un decreto del presidente del Consiglio ha completato l’assemblea plenaria con l’indicazione dei 20 consiglieri di nomina governativa, che rappresentano partiti, sindacati, associazioni e patronati. Con l’Assemblea di insediamento, convocata a Roma fino a venerdì, il nuovo Cgie - l’organo consultivo del Governo e del Parlamento sui grandi temi di interesse per gli italiani all'estero - si insedia ufficialmente dando il via alla nuova consiliatura. “Una settimana importante”, la definisce il sottosegretario agli Esteri con delega agli Italiani all’estero, Giorgio Silli, aprendo l’Assemblea. “Il Cgie ha ripreso la propria attività ordinaria ed è tornato alla normalità dopo diversi anni di blocchi: l’attuale corpo dei consiglieri è rinnovato per due terzi, ci sono diversi giovani e un numero maggiore di donne. Questa è l’occasione per ridare le ali a un organismo che in tutti questi anni è riuscito a produrre tante attività e a essere propositivo nei confronti dei governi”, afferma a 9colonne Schiavone. “Il nostro compito sarà di portare innovazione e di rimettere al centro del dibattito le politiche per gli italiani all’estero – prosegue Schiavone -. Antonio Tajani (il ministro degli Esteri in carica è il presidente del Cgie, ndr) ha più volte sottolineato la vicinanza e l’attenzione alle nostre comunità all’estero, con lui saremo in prima fila per ridare voce alle collettività affinché le loro aspettative e prospettive possano tornare a splendere”. “Il contributo di voi consiglieri è fondamentale per veicolare ai nostri connazionali all’estero il sostegno dell’Italia. Si tratta di un primo momento di dialogo aperto tra governo e Cgie sulle iniziative per rafforzare i legami con le nostre comunità. Il vostro insediamento – ha sottolineato Silli rivolgendosi ai consiglieri – arriva in un momento cruciale con un aumento sensibile dei connazionali all’estero: una comunità composita che pone all’Italia sfide complesse e opportunità”. Secondo il sottosegretario agli Esteri “dobbiamo tener conto delle crisi odierne, che impongono alle istituzioni una rinnovata presenza. In questi primi mesi ho percepito quanto sia importante per i connazionali sentirsi rappresentati e sostenuti. C’è un nuovo slancio che intendiamo dare al rapporto tra governo e Cgie che ambisce a rilanciare la relazione con gli organismi di rappresentanza”. “Sarete chiamati a costruire il nuovo Cgie, un momento chiave che marcherà gli obiettivi del Consiglio rivolgendo lo sguardo al futuro, alle nuove istanze dei nostri connazionali all’estero. I fondi a disposizione non sono sufficienti per tutelare i nostri connazionali nel mondo – ha ammesso Silli -, spero che possa nascere un rapporto di fiducia reciproca e vi raccomando, qualora vi fosse la volontà e la necessità, di fare una riflessione congiunta sulle riforme e le migliorie affinché il governo possa lavorarci”. Il Consiglio generale degli italiani all’estero ha poi osservato un minuto di silenzio per ricordare Silvio Berlusconi, scomparso lunedì scorso. “Si è da sempre impegnato per gli italiani nel mondo”, ha detto il consigliere del CGIE di Forza Italia Antonio Cenini.
SCHEDA / ELETTI I VICESEGRETARI GENERALI
Si è svolta alla Farnesina l’Assemblea di insediamento del Consiglio generale degli italiani all’estero: dopo l’elezione del segretario generale (è stato riconfermato il 19 giugno Michele Schiavone), ha eletto il 20 giugno anche i vicesegretari generali di area e di nomina governativa. Nuova vicesegretaria per l’Europa è Maria Chiara Prodi (Francia), che ha incassato 44 voti contro i 15 di Giuseppe Stabile. Per il Sud America è stato confermato Mariano Gazzola (Argentina), che ha ottenuto 51 voti. Confermata anche Silvana Mangione (Usa) per i Paesi Anglofoni extra Ue: 34 i voti presi contro i 25 di Vincenzo Arcobelli. Gianluca Lodetti è invece il nuovo vicesegretario generale di nomina governativa (33 voti contro i 26 di Ferretti).
SCHEDA / IL NUOVO COMITATO DI PRESIDENZA
Dopo aver eletto il segretario generale, i vicesegretari d’area e di nomina governativa, il Consiglio generale degli italiani all’estero ha completato la formazione del Comitato di presidenza con altri quattro consiglieri. Per l’Europa è stato eletto Tommaso Conte (Germania); per l’America Latina Walter Petruzziello (Brasile) mentre per l’area anglofona extra Ue Rocco Di Trolio (Canada). Per l’area di nomina governativa, infine, è stato eletto Ricardo Merlo (Maie). Il Comitato di Presidenza del Cgie è composto quindi dal segretario generale Michele Schiavone, dai vicesegretari d’area Maria Chiara Prodi (Europa), Silvana Mangione (Anglofoni extra Ue), Mariano Gazzola (Sud America) e Gianluca Lodetti (nomina governativa) e dai consiglieri Tommaso Conte (Europa), Walter Petruzziello (Sud America), Rocco Di Trolio (Anglofoni extra Ue) e Ricardo Merlo (nomina governativa).
SCHEDA / LE COMMISSIONI TEMATICHE
Il Consiglio generale degli italiani all’estero ha definito anche le Commissioni tematiche. In questa consiliatura, le Commissioni diventano otto con l’istituzione di quella dedicata a Innovazione, Ricerca, Studi universitari e Digitalizzazione. Ecco la composizione delle nuove Commissioni, votata a maggioranza dalla plenaria il 21 giugno. I Commissione (Informazione e Comunicazione): Cretti (Presidente), Dotolo, Ferretti, Lamorte, Lorusso, Merlo, Remigi (Vice Presidente). II Commissione (Sicurezza e Tutela sociale e sanitaria): Imburgia (Presidente), Lodetti, Medda (Vice Presidente), Morello, Prodi, Rossi. III Commissione (Diritti civili, politica e partecipazione): Arcobelli, Boccaletti, Carmigliani, Ciavaglia (Presidente), Mangione, Petruzziello, Tadone (Vice Presidente). IV Commissione (Lingua e Cultura): Campanale (Presidente), Conte, Gargiulo, Gazzola, Nesti (Vice Presidente), Papandrea, Tabone. V Commissione (Promozione del Sistema Paese): Canepa, D’Angelo, Dussic, Fialà, Puton (Vice Presidente), Raimondo, Romagnoli (Presidente), Sorce, Spadafora, Zaccarini. VI Commissione (Conferenza Permanente Stato, Regioni, Province Autonome, CGIE): Billè, Borghese, Caratelli, Cenini, Cutolo, De Bona, Inchingoli, Mariani (Presidente), Paglialonga, Pinto, Rauseo (Vice Presidente), Stabile, Vecchi. VII Commissione (Nuove Migrazioni e Generazioni Nuove): Alciati (Vice Presidente), Bracciali (Presidente), Currieri, Di Trolio, Pagliara, Scigliano, Tallarico. VIII Commissione (Innovazione, Ricerca, Studi universitari e Digitalizzazione): Errico (Vice Presidente), Iachini, Picciani (Presidente), Ricciardi, Romanello, Schiavone.
VIDEO / SCHIAVONE: IL CGIE TORNA OPERATIVO PER DARE VOCE AGLI ITALIANI ALL’ESTERO
“Il Cgie ha ripreso la propria attività ordinaria ed è tornato alla normalità dopo diversi anni di blocchi: l’attuale corpo dei consiglieri è rinnovato per due terzi, ci sono diversi giovani e un numero maggiore di donne. Questa è l’occasione per ridare le ali a un organismo che in tutti questi anni è riuscito a produrre tante attività e a essere propositivo nei confronti dei governi”. Così a 9colonne Michele Schiavone, confermato segretario generale del Consiglio degli Italiani all’estero. La votazione arriva al culmine della prima giornata dei lavori dell’assemblea di insediamento del nuovo Cgie, il 19 giugno alla Farnesina. Schiavone, uno dei veterani del Cgie e già segretario generale nella scorsa consiliatura, è stato eletto al primo scrutinio con 44 voti (ne servivano 30 per ottenere la maggioranza assoluta). “Il nostro compito sarà di portare innovazione e di rimettere al centro del dibattito le politiche per gli italiani all’estero – prosegue Schiavone -. Antonio Tajani (il ministro degli Esteri in carica è il presidente del Cgie, ndr) ha più volte sottolineato la vicinanza e l’attenzione alle nostre comunità all’estero, con lui saremo in prima fila per ridare voce alle collettività affinché le loro aspettative e prospettive possano tornare a splendere”.
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VIDEO / S. CRAXI: GOVERNO E PARLAMENTO A SOSTEGNO DELLA RETE DIPLOMATICA
"La storia dell'Italia per lungo tempo è stata storia di emigrazione, partita da gente che cercava fortuna in altri Paesi, non trovandola qua, ma che ha concorso alla crescita civile, sociale ed economica delle realtà in cui si è organizzata. Ancora oggi gli italiani all'estero sono un bene prezioso, sono i primi ambasciatori dell'Italia, hanno un tratto identitario che è il nostro stile di vita, che non ha confronti in tutto il mondo". Così a 9colonne Stefania Craxi, senatrice di Forza Italia e presidente della Commissione Affari esteri e difesa a Palazzo Madama, a margine dell'Assemblea plenaria del Consiglio generale degli italiani all'estero, il 21 giugno alla Farnesina. "Il sostegno alle comunità italiane da parte del governo sarà importante - prosegue Craxi -, dobbiamo essere finalmente capaci, dopo tanti anni, di fare sistema Paese e consentire a questa ricchezza che abbiamo di lavorare per sostenere le aziende, i tanti imprenditori italiani che hanno avuto successo, per mantenere vive le nostre tradizioni". "C'è anche un problema di sostegno delle nostre reti diplomatiche, che a volte non riescono a fare un buon lavoro per mancanza di strutture e di personale, e quindi di fondi. Sono questioni che il governo e il parlamento hanno bene in mente, ci lavoreremo", conclude Craxi.
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VIDEO / CRISANTI (PD): CREARE LE CONDIZIONI PER FAR TORNARE GLI ITALIANI DALL'ESTERO
"Sono soddisfatto che il Cgie si sia finalmente insediato. Spero che si recuperi il ritardo facendo proprie le istanze più importanti degli italiani all'estero, che vanno al di là di alcuni disagi relativi ai documenti del consolato o alla tassazione. Il Cgie deve svolgere un ruolo importante: collegare gli emigrati all'Italia e farli sentirli cittadini italiani all'estero, questa è la vera funzione del Cgie". Così a 9colonne Andrea Crisanti, senatore del Pd eletto all'estero, a margine dell'Assemblea plenaria del Consiglio generale degli italiani all'estero, il 21 giugno alla Farnesina. "Dobbiamo anche creare le condizioni per riportarli in Italia - riflette Crisanti -, ma l'emigrazione di 30-40 anni fa è diversa da quella di oggi. Facendo un esempio, ci sono decine di migliaia di ragazzi che studiano all'estero e trovano difficoltà a tornare in Italia per l'equipollenza dei titoli, questo è un problema da risolvere". Il Cgie, conclude il senatore dem, deve "farsi interprete di questa esigenza: far sentire cittadini i nostri italiani all'estero, con gli stessi diritti di quelli che vivono in Italia”.
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VIDEO / GIACOBBE (PD): FARE SISTEMA PER GLI ITALIANI ALL'ESTERO
"Sono lieto che i lavori del Cgie siano ricominciati, sono tanti i temi sul tavolo, primo tra tutti come garantire che questo organismo possa adempiere al ruolo istituzionale di collegamento tra le comunità italiane nel mondo e le istituzioni italiane, ma anche come può contribuire alla risoluzione dei problemi di tutti i giorni: servizi di cittadinanza, consolari, insegnamento della lingua italiana ma più in generale la promozione del Sistema Italia". Così a 9colonne Francesco Giacobbe, senatore del Pd eletto all'estero, a margine dell'Assemblea plenaria del Consiglio generale degli italiani all'estero, il 21 giugno alla Farnesina. "Se istituzioni come il Cgie, i Comites e le Camere di commercio all'estero non diventano parte del Sistema Italia, abbiamo perso un treno e non riusciremo a 'utilizzare' al meglio gli italiani all'etero, sempre definiti una risorsa ma che spesso non capiamo fino a che punto ci possano aiutare", conclude Giacobbe.
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VIDEO / CGIE, ONORI (M5S): ASCOLTO IMPORTANTE PER NOI PARLAMENTARI
“Credo che i parlamentari eletti all’estero abbiano innanzitutto il dovere di essere presenti: quindi come parlamentare eletta in Europa ho avuto un estremo piacere nel partecipare a tutta la settimana di insediamento della nuova consiliatura del Cgie, che è un organo di rappresentanza delle comunità italiane all’estero e che supporta le decisioni che le riguardano a livello parlamentare e di ministero”. Così a 9colonne Federica Onori, deputata M5S eletta all’estero, a margine dell’ultima giornata di lavori dell’assemblea plenaria del Consiglio generale degli italiani all’estero, il 23 giugno alla Farnesina. “E’ fondamentale da parte di noi parlamentari l’ascolto – aggiunge Onori - I consiglieri del Cgie portano la voce delle comunità all’estero in tutte le ripartizioni, dall’America fino all’Australia: questo crea veramente una ricchezza di conoscenza per chi come noi in Parlamento deve proporre leggi, fare atti di sindacato ispettivo e le altre attività che riguardano i nostri connazionali all’estero”.
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VIDEO / LA MARCA (PD): AUSPICO DIALOGO MAGGIORE CON IL NUOVO CGIE
“Questa settimana si è insediato presso la Farnesina il nuovo Consiglio generale degli italiani all’estero, dopo una lunghissima pausa dovuta anche alla pandemia. Auspico che con il nuovo Cgie vi sia un dialogo maggiore, credo che questa sia un’opportunità da non perdere”. Così a 9colonne la senatrice del Pd eletta all’estero Francesca La Marca, a margine dell’ultima giornata di lavori dell’assemblea plenaria del Cgie, il 21 giugno alla Farnesina. “Noi parlamentari siamo a disposizione del Cgie, spero che lavorando insieme si possano raggiungere dei risultati per diverse questioni” afferma la parlamentare dem, per poi aggiungere: “Per quanto riguarda me personalmente, eletta in Nord e Centro America, tra le questioni che mi stanno più a cuore c’è la carta di identità elettronica che attualmente non è disponibile in Paesi extra Ue, tema sul quale sto ‘martellando’ e sul quale spero di avere un sostegno da parte di questo Cgie. Poi c’è il tema della lista Aire, su cui ho fatto un’interrogazione: tuttora il ministero degli Esteri non condivide questa lista con il ministero dell’Interno, e anche su questo vorrei un supporto da parte del nuovo Cgie. Poi c’è il riacquisto della cittadinanza, tema su cui sto insistendo, particolarmente importante per gli italiani in Nord America. Quindi – conclude La Marca - su varie questioni ci sono degli obiettivi in comune che potremo raggiungere e realizzare lavorando insieme. Auspico che si possa fare in questa legislatura con il nuovo Consiglio generale degli italiani all’estero”.
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VIDEO / “STORIA DELL’EMIGRAZIONE ITALIANA”: ECCO IL NUOVO PODCAST
Chi gira il mondo, anche nelle sue aree più remote, lo sa: gli italiani sono ovunque. E anche laddove non siano presenti fisicamente, si trova almeno una traccia del loro passaggio. Ne sono un esempio i cognomi di chiare origini italiane che si possono trovare in tutti i continenti, e che raccontano un viaggio lungo più di un secolo. Un viaggio non sempre facile e che continua, sotto nuove forme, ancora oggi: è la storia dell’emigrazione italiana. Che cosa ha portato gli italiani a mettere radici lontano dal proprio Paese già dalla fine del 1800? Quali sono state le destinazioni più ambite e in cui si sono create vere e proprie comunità italiane? Come si è evoluto e come si manifesta, oggi, il fenomeno migratorio dei giovani italiani? La nuova serie podcast Voci dalla Farnesina “Storia dell’emigrazione italiana”, figlia della collaborazione tra l’Agenzia 9Colonne e la Direzione Generale per gli italiani all’estero e le politiche migratorie del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, prova a rispondere a queste domande, ricostruendo, attraverso un racconto di sei episodi, le cause e i percorsi che hanno portato, e portano, i nostri connazionali lontano dall’Italia. Il primo episodio “Emigrazione, una storia italiana” analizza il grande esodo di massa che avvenne tra il 1871 e il 1914, con 14 milioni di italiani che lasciarono il nostro Paese per dirigersi prevalentemente nelle Americhe. E’ possibile ascoltarlo sul canale Spreaker della Farnesina. Lasciare l’Italia e stabilire la propria residenza in un altro Paese è una scelta che riguarda tutte le età. Oggi coinvolge soprattutto i giovani, ma sono milioni gli italiani che nel secolo scorso hanno preso la via dell'emigrazione. La nuova serie di podcast prodotta dall’Agenzia 9Colonne ripercorre la storia dell’emigrazione italiana, dalla fine dell’Ottocento fino ai giorni nostri partendo dalla consapevolezza che gli italiani nel mondo sono un pezzo importante della nostra storia e del nostro presente. E tutto lascia pensare che anche il futuro li vedrà protagonisti. Il progetto è stato sviluppato dall’Agenzia 9Colonne, coordinato dal direttore Paolo Pagliaro - che è anche la voce narrante di tutti gli episodi - con il contributo della Direzione Generale per gli italiani all’estero e le politiche migratorie del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. La nuova serie di podcast è stata presentata il 23 giugno alla Farnesina, nell’ambito dell’Assemblea di insediamento del Consiglio generale degli italiani all’estero, che vede nella giornata conclusiva la presenza del ministro degli Esteri, Antonio Tajani. “Un racconto che inizia e finisce ai nostri giorni, riavvolgendo il nastro della nostra storia”, spiega Pagliaro presentando il progetto alla Farnesina. Il grande esodo di massa, la storia degli italoamericani, le “piccole Italie” che crescono nel mondo, i grandi viaggi delle idee, fino ad arrivare alla circolazione delle eccellenze italiane dal XVI al XIX secolo. E ancora: le migrazioni interne, il rapporto con l’inverno demografico, le caratteristiche e i destini della nuova emigrazione. La serie di podcast “si avvale di consulenti qualificati con l’aggiunta di voci e contributi”, continua Pagliaro sottolineando “il filo che collega tutto: identità e coesione”. L’obiettivo? “Creare le condizioni di un futuro vitale”, per l’emigrazione italiana. È possibile ascoltarlo sul canale Spreaker della Farnesina: https://www.spreaker.com/user/italymfa/1-emigrazione-una-storia-italiana
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CGIE, FILEF BELGIO: ITALIANI ALL’ESTERO PRETENDONO SERVIZI EFFICIENTI
“Dopo lunghi mesi di stallo è stata convocata l’assemblea di insediamento del nuovo Consiglio Generale degli Italiani all’ Estero (CGIE). Come organizzazioni aderenti alla Filef in Belgio ci rivolgiamo primariamente ai consiglieri eletti nel Reame, Eleonora Medda e Massimo Romagnoli, ma anche a tutti i membri del nuovo CGIE. Sono ancora molte le problematiche che hanno un impatto negativo sulla nostra comunità e che andrebbero affrontate con il massimo impegno e coordinamento da parte delle istituzioni. A fronte di un supporto sempre maggiore per la internazionalizzazione delle imprese, lo sviluppo del commercio italiano all’estero e del turismo verso l’Italia, le risorse per il supporto della nostra vasta e complessa comunità continuano ad essere ridotte ai minimi, se non inesistenti. I flussi migratori in uscita, seppur in leggera diminuzione, rimangono forti e il supporto delle istituzioni italiane è totalmente insufficiente”. Così si legge un comunicato della rete FILEF del Belgio. “Un contributo fondamentale su questo tema potrebbe venire dal vasto mondo delle associazioni, ma manca una strategia di supporto delle reti associative, che dovrebbero essere riconosciute all’interno del terzo settore italiano ed avere accesso ai meccanismi del 5 per mille”. “La qualità dei servizi consolari non è all’altezza delle esigenze dei cittadini. Tempi di attesa di mesi per il rinnovo dei documenti, distanze da affrontare di centinaia di chilometri, una digitalizzazione, che seppur necessaria, non tiene conto della composizione anziana della nostra comunità emigrata e di chi non ha sufficienti competenze digitali, piante organiche insufficienti e condizioni di lavoro dei dipendenti non adeguate” si legge un comunicato della rete FILEF del Belgio. “La centralizzazione delle sedi consolari si è rivelata utile solo a fare cassa. Serve una organizzazione decentrata ed efficiente con la disponibilità delle relative risorse umane ed economiche. Gli italiani all'estero non sono solo un mezzo per diffondere il made in Italy. Sono una comunità che pretende servizi efficienti all'altezza degli altri paesi europei. La nostra rete è disponibile a promuovere, insieme ai cittadini e ad altre organizzazioni che si renderanno disponibili, azioni fisiche e virtuali per riportare questo tema nell'agenda dei decisori politici e istituzionali. Non ultimo, - conclude la FILEF in una nota - bisogna riprendere con forza i risultati dell’ultima conferenza permanente Stato-Regioni-Province Autonome-CGIE realizzata nel 2021 e realizzare una efficace e partecipata riforma del sistema di rappresentanza degli italiani all’estero”.
CGIE, BORGHESE (MAIE): AUGURI AI NEOELETTI, RILANCIARE IL RUOLO DEGLI EMIGRATI
“Desidero far giungere ai neoeletti componenti del Comitato di Presidenza del Consiglio Generale degli italiani all’estero, al neo Segretario generale e ai suoi Vice le più vive congratulazioni. Si tratta di personalità che sono certo svolgeranno il loro fondamentale ruolo con professionalità e grande impegno. Abbiamo molto bisogno di rilanciare la partecipazione attiva alla vita politica dell’Italia da parte delle comunità italiane presenti nel mondo. Auspico che l’impegno dei neoeletti si concentri particolarmente per consentire un reale e permanente collegamento con l’Italia, il governo e le altre Istituzioni”. Lo dichiara il senatore e vicepresidente del Movimento associativo degli italiani all’estero (MAIE), Mario Alejandro Borghese eletto in America Latina.
ODOGUARDI: MAIE IN PRIMA LINEA ANCHE NEL CGIE
“Ricardo Merlo, presidente MAIE, è stato eletto nel Comitato di presidenza del Consiglio Generale degli italiani all’estero. Un grande risultato per il nostro Movimento, che così potrà continuare a lavorare in prima linea per gli italiani nel mondo, anche nel comitato ristretto del CGIE, fondamentale organo di rappresentanza per gli italiani all’estero”. Lo dichiara in una nota il vicepresidente del MAIE, Vincenzo Odoguardi, che prosegue: “Buon lavoro dunque a tutti i componenti del Comitato di presidenza, ai nuovi vicesegretari del Consiglio e ai presidenti delle commissioni. Rinnovo ancora una volta l’augurio che questo nuovo CGIE abbia il coraggio e la forza, e la necessaria compattezza, per affrontare e sciogliere alcuni dei nodi che riguardano gli italiani all’estero, a cominciare dalla necessità di migliori servizi consolari e di una vera riforma del voto all’estero. Non ci si perda in chiacchiere – conclude Odoguardi -, ma si dimostri agli italiani nel mondo di essere in grado di perseguire e raggiungere risultati concreti”.