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Manovra, Paita (Iv): iniqua e deludente. Su violenza donne serietà opposizioni

Roma, 18 dic - "Abbiamo messo in atto un metodo di grande serietà: noi avevamo diritto alla quota del fondo parlamentare riservato alle opposizioni e abbiamo deciso di non spacchettarlo in mille richieste territoriali, che non avrebbero lasciato il segno e non sarebbero state all'altezza del momento che stiamo vivendo. Raccogliendo gli emendamenti che ogni forza aveva presentato: Italia Viva, ad esempio, si era battuta sia sulle case rifugio che sui centri antiviolenza, ma soprattutto sul reddito di libertà che aiuta molto nei casi in cui oltre alla violenza ci sia anche una subalternità dal punto di vista economico". Così Raffaella Paita, senatrice e coordinatrice di Italia Viva, in merito all'approvazione, in commissione Bilancio, dell'emendamento che destina i 40 milioni di euro della legge di bilancio in quota opposizioni alla lotta contro la violenza di genere. "Abbiamo deciso - aggiunge - di fare una proposta comune, come opposizioni, per stanziare tutte queste risorse a sostegno della formazione, dei centri antiviolenza e del reddito di libertà: una battaglia che Italia Viva ha sempre portato avanti con Maria Elena Boschi, con Lucia Annibali, che sono state le prime ad avviare su questi temi iniziative importanti". "Abbiamo dimostrato tre cose importanti - rivendica la parlamentare: prima cosa, quando fai battaglie di serietà puoi trovare anche convergenze inedite all'interno dell'opposizione; secondo, dopo che c'è stato un gran parlare sul tema della violenza di genere, nessuno aveva fatto qualcosa di concreto prima del nostro intervento; infine, questo governo e questa maggioranza nella legge di bilancio si erano completamente dimenticati della violenza sulle donne: un fatto molto grave, per fortuna in questo paese ci sono delle opposizioni come Italia Viva che fanno la loro parte, anche quando le risorse sono poche, cercando di contribuire con serietà a un piccolo importante passo in avanti nel segno della civiltà". Licenziata dalla Commissione Bilancio di Palazzo Madama, la manovra ha assunto di fatto il suo volto definitivo: "Il volto - sostiene Paita - di una legge di bilancio iniqua e anche molto deludente sotto il profilo del coraggio e dell'azione di riforma: non porterà crescita e neanche redistribuzione, come abbiamo visto nel balletto indecente sul tema dei medici: dopo che gli operatori sanitari ci hanno salvato durante l'emergenza Covid, la maggioranza li ha trattati come peggio non si poteva, sia in termini economici che delle norme a supporto. La verità è che con questo centrodestra e con Giorgia Meloni la sanità è sempre più al collasso, ed è la ragione per cui come Italia Viva abbiamo voluto dare il nostro contributo su due questioni che riguardano la sanità e il sociale" sottolinea Paita, che poi elenca alcune proposte di Italia Viva accolte dalla maggioranza: "Prima di tutto, con un emendamento che ha chiesto al governo di ripristinare il fondo per l'Alzheimer: cancellare quel fondo avrebbe significato lasciare completamente sole le famiglie, alla fine li abbiamo convinti su questo punto. Poi abbiamo chiesto di investire un milione sul tema delle malattie rare, e un altro milione sulle analisi avanzate sulle malattie tumorali. Anche in questo caso non parliamo di cifre grandissime, però si tratta di piccole rivoluzioni che segnano una svolta nella vita delle persone e sul loro dolore". "Siamo modertamente soddisfatti - conclude la senatrice - abbiamo dato il senso di forze politiche serie che si impegnano per il paese. Italia Viva in particolar modo: queste sono le nostre battaglie da sempre". (PO / Roc) ////

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