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Sicurezza, Dori (Avs): no a donne incinte e neonati in carcere, stralciare norma

Roma, 19 dic - Donne incinte e con neonati fino a un anno di vita non devono andare in carcere, il differimento della pena deve rimanere obbligatorio: firmato Alessio Boni, Claudio Marchisio, Luigi Manconi, Moni Ovadia, Marisa Laurito e molti altri personaggi pubblici che hanno già sottoscritto l’appello #DonneBimbiOltreLeSbarre portato avanti dai sei gruppi di opposizione in Parlamento e disponibile anche su Change.org. Un appello, spiega il deputato di Alleanza Verdi Sinistra Devis Dori, “rivolto a tutti i cittadini al mondo del diritto, dell'università: spero che davvero circoli il più possibile perché dobbiamo fare massa critica, opinione pubblica, in modo che quando questo testo arriverà probabilmente qui alla Camera, così c'è stato annunciato si possa davvero”, nella speranza “che anche una parte della maggioranza possa chiedere al governo di stralciare”. Il riferimento è alla norma contenuta in uno dei disegni di legge del pacchetto sicurezza recentemente varato dal Consiglio dei ministri “che va a modificare gli articoli 146 e 147 del codice penale”, proprio quelli che rendono obbligatorio il differimento della pena appunto per donne incinte o con neonati fino a un anno. “Noi chiediamo che non vengano modificati questi due articoli, cioè che rimanga tutto così come previsto oggi: l'esecuzione della pena nei confronti di una donna incinta o con un bimbo con meno di un anno di età deve essere differita obbligatoriamente”.
(Sis)

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