Roma, 20 dic - “Noi viviamo sempre nella speranza, ma il dato che abbiamo in mano è quello di persone che sulla carta sono occupabili, ma nella realtà dei fatti non lo sono: sono persone a cui mancano pochissimi anni a raggiungere una pensione sociale, sono persone che escono dalla dimensione carceraria, sono persone che escono da percorsi di violenza, sono persone giovani che hanno un bassissimo livello di scolarizzazione, sono persone che vivono invalidità non riconosciute o fanno caregiving non riconosciuto ai familiari, per cui sono persone che sulla carta d’identità e per reddito sono occupabili, ma nella realtà delle cose non lo sono. Per cui questi percorsi di formazione rischiano molto concretamente di rimanere, diciamo delle belle opportunità sulla carta, ma di non rispondere a un bisogno reale delle persone”. Così Carolina Farina, di Cinecittà Bene Comune, una delle associazioni che partecipano alla campagna “Ci Vuole un Reddito”, parlando della nuova misura introdotta dal governo, l’assegno di inclusione, al posto del reddito di cittadinanza.

(PO / Sis)