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Ucraina, De Monte (IV): 2024 anno delicato, riaffermiamo impegno chiaro

Roma, 10 gen - All’alba di un 2024 “decisivo”, come lo ha definito il ministro della Difesa Guido Crosetto, l’Italia sta per rinnovare il proprio impegno a sostegno dell'Ucraina. Isabella De Monte, deputata di Italia Viva, concorda sul fatto che all’orizzonte “ci siano momenti strategici: le elezioni negli Stati Uniti, ma anche gli importanti appuntamenti europei”, con il rinnovo dell’Europarlamento e quindi della Commissione. “Sono basi delicate in cui noi dobbiamo esprimere una voce forte e chiara, anche alla luce del fatto che serve un maggiore impegno sul piano della difesa. E anche sugli assetti strategici della difesa, questo famoso esercito comune europeo che culliamo da tanti anni e che ancora non è stato raggiunto”. Sul rifinanziamento degli aiuti militari a Kiev, però, le opposizioni confermano la propria spaccatura, in particolare con M5S contraria a un nuovo invio di armi: “Questo per noi è inaccettabile – spiega De Monte - Questo significa la resa dell'Ucraina, un grande popolo che si sta difendendo con grande orgoglio, con grande forza, con grande coraggio. È decisamente inaccettabile una resa in questo senso, una rinuncia al sostegno dell'Ucraina è un qualche cosa che è non è compatibile con il nostro modo di pensare”. Le elezioni in Unione europea saranno le prime ad arrivare rispetto a quelle degli Stati Uniti, ma secondo De Monte anche la nuova Ue terrà fede alla propria linea: “Ci saranno molto probabilmente delle leggere differenze a livello di gruppi, ma alla fine la maggioranza sarà stabile. Quello che ci deve preoccupare è invece la posizione dei singoli Stati: chiaramente la posizione ungherese in questo senso, che ha già manifestato a proposito dell’adesione alla Ue dell'Ucraina, ma anche a proposito dell'importante ruolo che avrà proprio nella seconda parte dell'anno”: l’Ungheria, infatti, sarà presidente di turno, e questo rischia di spalancare anche le porte della presidenza dei Consiglio Ue a Viktor Orban, nel caso in cui l’attuale presidente Charles Michel, candidato alle europee, dovesse essere eletto e dunque obbligato a dimettersi dall’incarico. 

 

(PO / Sis)

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