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Welfare, Gadda (IV): grazie a terzo settore, bene sussidiarieta’ e programmazione condivisa

Roma, 30 gen - “Quelli del giubbino giallo” è il titolo del libro, scritto da Sara Bordoni, che racconta tante storie attraverso il lavoro dei volontari e delle volontarie di Auser Gallarate, visti con gli occhi dei bambini che accompagnano. Una realtà, spiega Maria Chiara Gadda, che oggi ha ospitato i volontari alla Camera dei Deputati, “che ha messo in campo un nuovo servizio: insieme alla tradizionale attività del trasporto degli anziani, hanno inserito il trasporto dei bambini con disabilità E questo è molto importante perché quando si parla di welfare territoriale ci sono i servizi sanitari, socio assistenziali, ma il trasporto è importante per portare questi ragazzi nei luoghi ricreativi, nei luoghi della vita quotidiana. Quindi è un modo per ringraziare i volontari ma anche per dire che grazie al terzo settore si svolgono tantissime attività di interesse generale, con il cuore, ma soprattutto grande competenza e con grande professionalità”. A volte la sensazione è che l terzo settore svolga quasi un ruolo di sostituzione: dove non arriva lo Stato spesso arrivano i volontari. Per la deputata di Italia Viva “non dovrebbe essere così: non dovrebbe essere una sostituzione, ma dovrebbe essere una programmazione condivisa e quella sussidiarietà che sta anche scritta nella Costituzione, che significa non disimpegno - quando il pubblico non arriva, allora si scarica il barile al terzo settore - ma significa partire dai bisogni che ci sono nella società, che sono tanti e si sono modificati nel corso del tempo, e costruire insieme i servizi”. Gadda ricorda che “questa è una sfida che ha anche riconosciuto la riforma del terzo settore: il decreto legislativo 117 dà un ruolo alla rete, alla capacità di fare rete non soltanto tra enti del terzo settore, ma anche con le amministrazioni locali, con i comuni, con le realtà che ci sono sul territorio e che a diverso titolo hanno una responsabilità. Anche con le imprese, perché per esempio le imprese hanno un ruolo; anche in queste settimane se ne parla con delle note negative, ma in realtà le imprese possono essere molto importanti in un'ottica di responsabilità sociale, attraverso le donazioni in denaro, in natura, attraverso la riqualificazione degli immobili con i social bonus: il Il welfare di comunità significa che ognuno deve fare il suo pezzettino, ma il terzo settore non può e non deve essere lasciato da solo”.

(PO / Sis)

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