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Ucraina, Onori (Az): Kiev è già Europa, necessario sostenere resistenza

Roma, 7 feb - “Non è un caso che in un anno e mezzo di mandato sia stata la prima volta in cui sono intervenuta in Aula sul tema dell’aggressione russa ai danni dell'Ucraina. Sostenendo una cosa in cui credo fermamente: che l'Italia debba assolutamente continuare a supportare la resistenza del popolo ucraino, anche con un sostegno militare, e che l'Italia debba continuare a fare la sua parte insieme con gli altri partner europei”. Dopo aver ufficializzato la scorsa settimana il suo passaggio da M5S a Azione, avvenuto principalmente sulla base della personale posizione sulla questione Ucraina, la deputata ex M5S Federica Onori oggi in aula ha preso per la prima volta la parola a nome del nuovo gruppo, proprio per perorare il proseguimento del sostegno italiano ed europeo alla resistenza di Kiev. Un passaggio particolarmente significativo in cui, spiega Onori, “ho tenuto anche a sottolineare come invece la posizione dello stop agli aiuti sia quella sostenuta da Orban”, il presidente ungherese “che infatti ha applicato delle condotte di tipo ricattatorio ultimamente nei confronti delle Istituzioni europee proprio sul tema degli aiuti all'Ucraina. Ecco: oggi era un giorno importante, in cui essere chiari, netti e cristallini sul fatto che non si può stare on Orban e che bisogna sostenere l'Ucraina”.
Ucraina che, al netto del processo di adesione che ha preso il via ufficialmente a dicembre, è già Europa e lo è virtualmente già da molto tempo, sottolinea Onori. “Non ci dobbiamo dimenticare che del sangue ucraino per una maggiore integrazione europea è stato già versato, che il tema dell'integrazione non è nuovo”: basti pensare ai fatti di Euromaidan, la stagione di proteste filoeuropee avvenute a cavallo tra 2013 e 2014, all'indomani della decisione del governo di sospendere le trattative per la conclusione proprio di un accordo di associazione tra l'Ucraina e l'Unione europea: “Molte persone già in quel caso hanno perso la vita – ricorda la deputata di Azione - proprio perché volevano una maggiore integrazione europea e si rifiutavano di essere ancora a traino dell'impero russo”.
(PO / Sis)

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