Il capo dell’Ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, sarebbe arrivato questa mattina al Cairo, con una delegazione che comprende anche il numero Khalil al-Hayya. Lo scrive il quotidiano libanese Al Mayadeen, secondo il quale questa visita è probabilmente parte dei negoziati mediati da Egitto e Qatar per raggiungere un accordo per un cessate il fuoco a Gaza. Una ipotesi che sembra rafforzarsi, tenuto conto delle indiscrezioni sulla presenza al Cairo anche di una delegazione israeliana, e del fatto che secondo un portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, i colloqui su un cessate il fuoco a Gaza e sullo scambio di prigionieri tra Hamas e Israele continuano “nonostante le grandi sfide” Il Qatar ha rimproverato le istituzioni internazionali per non essere riuscite a porre fine alla guerra. Il compito, nel caso fosse confermato l’incontro, non appare in effetti in discesa, dal momento che sul campo, e al tribunale dell’Aja, lo scontro resta apertissimo. A Gaza, il Ministero della Sanità afferma che solo nelle ultime 24 ore sono state uccise 103 persone, portando il bilancio a 29.195 dal 7 ottobre, secondo il ministero della Sanità palestinese, che sul proprio canale Telegram, ha aggiunto che 69.170 sono invece i feriti da quando Israele ha lanciato la sua devastante campagna a Gaza. Secondo il ministero guidato da Hamas, le forze israeliane avrebbero impedito alle ambulanze e agli equipaggi della protezione civile di raggiungere alcuni dei feriti e delle persone intrappolate sotto le macerie, aggiungendo che “nove massacri” sono stati commessi contro le famiglie a Gaza. Al Tribunale penale de l’Aja intanto, nella seconda giornata di audizioni sulla richiesta di parere sulle occupazioni dei coloni israeliani in Cisgiordania, è stato ancora il Sud Africa ad attaccare pesantemente Israele, definendo quello di Tel Aviv “un regime di aparheid peggiore di quello visto in Sudafrica”: “Noi sudafricani percepiamo, vediamo, ascoltiamo e sentiamo nel profondo le politiche e le pratiche disumane e discriminatorie del regime israeliano come una forma ancora più estrema di apartheid che è stata istituzionalizzata contro i neri nel mio paese”, ha detto Vusimuzi Madonsela, ambasciatore straodinario del Sud Africa nei Paesi Bassi. Accuse respinte al mittente da Israele: non direttamente davanti al giudice, ma con una dichiarazione scritta di 5 pagine in cui respinge le accuse di aver commesso “apartheid” contro i palestinesi afferma che un parere consultivo della Corte internazionale di giustizia sarebbe “dannoso” per i tentativi di risolvere il conflitto con i palestinesi.(Sis)
(© 9Colonne - citare la fonte)