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Mafia, Bevilacqua (M5S): sport deterrente importante, politica dia strutture

Roma, 22 feb - Tra i mille ambiti in cui la mafia dipana i suoi tentacoli, lo sport è uno dei più ricercati, perché muove capitali impressionanti e allo stesso tempo conquista le folle. Ma lo sport possiede anche un suo potere intrinseco che, se ben direzionato, può diventare un clamoroso riparo dalla mentalità criminale. Ne parla, con un occhio particolarmente centrato su Palermo, il libro di Paolo Vannini “Mafia e sport”, una raccolta di storie che proprio tramite lo sport arrivano al riscatto dalla violenza e dal malaffare. Un libro di cui si è parlato in un evento in Senato organizzato dalla senatrice del Movimento 5 Stelle Dolores Bevilacqua, palermitana, con lo scopo “di raccontare lo sport che respinge le infiltrazioni delle mafie che cercano di mettere di estendere i loro tentacoli nel mondo sportivo, perché c'è il business che li attira. E invece, con i propri anticorpi, lo sport riesce a costruire storie di riscatto, storie che raccontano come le regole dello sport, il rispetto delle regole e soprattutto l'affermazione del singolo, ha modo di costruire una coscienza che gli permette di essere respingente di fronte alle influenze e alle seduzioni che possono avere le mafie”. Storie che per perpetuarsi hanno però bisogno di infrastrutture e strutture, ed è lì che lo Stato deve farsi sentire. “Abbiamo raccontato storie di cittadini, di ex atleti che fanno della propria esperienza personale una missione, che si mettono al servizio dei giovani nei quartieri più difficili, per esempio di Palermo: l'esempio appunto di Radhid Barradi, ex presidente della Fidal, per dare ai giovani una possibilità di riscatto, di affermazione. Pensiamo e speriamo di incidere come politica per dare a chi mette al servizio delle persone la propria buona volontà anche le strutture”.

(PO / Sis)

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