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FORZA ITALIA, ZANGRILLO:
ECCO COME CAMBIERA’

La bocciatura del terzo mandato significa una spaccatura in maggioranza? “È stato dato un eccessivo risalto mediatico a questo tema, si è trattato di un normale confronto senza conseguenze di natura politica, come del resto sostiene la stessa Lega” risponde Paolo Zangrillo, ministro della Pubblica amministrazione e coordinatore di Forza Italia in Piemonte, in una intervista al Giornale. Ed in vista del congresso di Forza Italia e del “cambierà tutto” anticipato da Tajani spiega: “Cambierà tutto nel modo di organizzare la nostra attività. Finché c’era il presidente Berlusconi avevamo un solido riferimento che trovava sempre la soluzione e non sbagliava. Ora si apre una nuova stagione per dialogare e confrontarci. Tocca a noi, adesso, arrivare alla sintesi cui giungeva Berlusconi”. Sottolinea quindi che “Antonio Tajani garantisce continuità rispetto alla gestione precedente ma con forti elementi di innovazione. Sarà una figura che, auspico, durerà nel tempo”. E aggiunge che “i quattro candidati alla segreteria esprimono le diverse anime del partito e si completano tra di loro. I due presidenti di Regione, Alberto Cirio e Roberto Occhiuto, saranno il riferimento di Nord e Sud. Deborah Bergamini, oltre a essere donna, ha grande sensibilità sui temi internazionali e una lunga militanza a fianco del presidente Berlusconi. Stefano Benigni sarà il riferimento delle nuove generazioni, di cui abbiamo un grande bisogno. Tajani ha detto che sono alla pari, ma non ci sarà nulla di male se tra loro emergeranno nuove leadership sul campo. L’importante è avere in squadra persone di comprovata esperienza”. E aggiunge: “Non lo nascondo, sono stato già un grande sponsor di Alberto Cirio quando il centrodestra doveva scegliere nel 2019 il candidato governatore del Piemonte. È un grandissimo comunicatore che ha la caratteristica formidabile di entrare in empatia con tutte le persone”. E conclude: “Tajani ha gestito con grande saggezza una situazione difficilissima, quando tutti pensavano a una lenta agonia di Forza Italia, ma il berlusconismo non è morto. Il nuovo segretario ha saputo riassorbire le correnti senza zittirle grazie a una logica inclusiva”. (23 feb - red)

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