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SCHLEIN: NON CHIAMATELO DECRETO CUTRO

 “Mi rifiuto di chiamarlo ‘Cutro’, lo dico sempre, perché ci vuole più rispetto per quei morti. Io lo chiamo ‘decreto Meloni’ e come il precedente ‘decreto Salvini’ è un decreto che vuole aumentare la situazione di irregolarità smantellando l’accoglienza diffusa”. Lo afferma la segretaria del Pd Elly Schlein in un’intervista al Quotidiano del Sud, dopo aver incontrato i pescatori di Steccato di Cutro, esempio di coesione e solidarietà sottolineato da Mattarella nel discorso di Capodanno. “Abbiamo voluto tornare a Cutro, ad un anno dalla strage, per portare di nuovo il nostro omaggio alle vittime, a quei 94 morti di cui un terzo erano bambini. La ferita è ancora aperta e il trauma è ancora vivo soprattutto negli occhi di quei pescatori e di quegli uomini della protezione civile che hanno recuperato i corpi. Quella comunità non può essere abbandonata dopo quello che ha vissuto. Serve supporto psicologico, servono risposte, serve soprattutto una politica diversa per evitare che altre stragi continuino ad accadere”, “servono vie legali sicure e alternative per l’accesso all’Unione europea, ai suoi Paesi e anche all’Italia”, “si possono immaginare piani di reinsediamento come si possono immaginare visti umanitari, come aveva chiesto il Parlamento europeo in passato”. Inoltre evidenzia che “la situazione dell’accoglienza diffusa è messa a repentaglio dal ‘decreto Cutro’” mentre è “l’unico buon modello di accoglienza di cui l’Italia dovrebbe essere fiera perché la studiano anche da altri Paesi europei”. L’inchiesta sulle omissioni nei soccorsi non è ancora conclusa… “E’ assurdo, da un anno facciamo la stessa domanda”. (PO - redm)

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