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JODIE FOSTER: COMPIERE
60 ANNI E’ BELLISSIMO

JODIE FOSTER: COMPIERE <BR> 60 ANNI E’ BELLISSIMO

“C'è qualcosa di bellissimo nel fare 60 anni: puoi finalmente lasciar andare molte cose. Come la pressione di dover competere con te stessa per dimostrare di essere sempre migliore. Ora non voglio più preoccuparmi, mi voglio rilassare, tramandare agli altri quello che ho imparato in questi anni. Mi piace anche farli ridere!”. Lo afferma Jody Foster in una intervista a La Stampa. Candidata agli Oscar nel film Nyad (su Netflix), storia vera di Diana Nyad (Annette Bening), è tornata in tv su nei panni dell'investigatrice Liz Danvers di True Detective – Night Country. “Non facevo televisione dagli Anni '70. Ma sono una grande fan di True Detective. Sono 58 anni che lavoro, quindi ormai lo faccio solo quando un progetto mi emoziona davvero”, “il territorio della notte che mostriamo per me è la parte oscura dell'anima. Le protagoniste devono scegliere continuamente tra due mondi: la luce e l'oscurità, tra due culture, tra i vivi e i morti”. Come si esce dal regno della notte? «Grazie al potere della comunità, che purtroppo oggi ha perso valore. Quando pensiamo al potere dell'eroismo abbiamo in mente l'atto individuale, mentre nella cultura nativa, centrale nella serie, questo potere invece ha a che fare con la collaborazione tra la terra, gli dei e gli altri, per creare, appunto, delle comunità”. Uno dei suoi figli è scienziato: come ha preso il ritratto non lusinghiero degli uomini di scienza in questa serie? “Mi sono scusata con lui! Ma in questo caso non è una cosa che ha strettamente a che fare con gli scienziati: è più una questione di ego. Parliamo dell'ego degli uomini, che dicono: posso prendere qualcosa dalla terra che mi renderà immortale, famoso, che darà l'immortalità all'umanità. È un tipo di hybris connessa alla tragedia greca. La scienza non c'entra: è tutta una questione di ego”. (3 mar – red)

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