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direttore Paolo Pagliaro

ITALIANO STUDIA ‘CASA’
PER CAMPIONI MARZIANI

ITALIANO STUDIA ‘CASA’ <BR> PER CAMPIONI MARZIANI

La missione Mars Sample Return è una campagna di esplorazione spaziale, frutto della collaborazione di Nasa ed Esa, con l’obiettivo di raccogliere campioni di roccia e regolite dalla superficie di Marte e portarli sul nostro pianeta (all’interno della Sample Receiving Facility, struttura dedicata ai campioni marziani che dovrebbe avere come sede il Johnson Space Center della Nasa, a Houston) per trovare informazioni sulla possibilità che sul pianeta rosso ci sia o ci sia stata vita. Il Measurement Definition Team (Mdt) è il gruppo internazionale che da settembre scorso sta lavorando per definire questa struttura di ricezione. Tra di essi un solo italiano: Marco Ferrari, romano, 45 anni, geologo ricercatore all’Istituto di astrofisica e planetologia spaziali dell’Inaf di Roma che al magazine dell’Inaf spiega: “È stato gratificante sapere di essere stato selezionato all’interno di un gruppo internazionale di 40 scienziati di altissimo livello”. “Ci sarà una gara nel vicino futuro che stabilirà quali gruppi di ricerca nel mondo riceveranno i campioni raccolti su Marte – prosegue -, ma solo dopo che questi avranno ricevuto una caratterizzazione preliminare nella Sampling Receiving Facility”, “quello che facciamo noi scienziati all’interno del Measurement Definition Team è proprio immaginare da zero il laboratorio perfetto per ospitare i campioni marziani”. Il rover della Nasa Perseverance atterrato su Marte nel febbraio 2021 spiega che “ha già raccolto 23 campioni su un totale previsto di 30 che arriveranno a Terra, per circa mezzo chilo di materiale marziano”  ma “per ricevere i campioni sulla Terra dobbiamo aspettare il 2033, sperando che non ci siano intoppi nelle fasi intermedie”, “verrà inviato un lander che atterrerà nelle vicinanze – o all’interno – del cratere Jezero con un piccolo razzo, su cui verranno caricati i campioni raccolti da Perseverance. Probabilmente ci saranno anche due elicotteri simili a Ingenuity, che ha dimostrato di funzionare egregiamente, e che faranno da ausilio per il recupero dei campioni. Dopodiché, un altro veicolo spaziale, in orbita attorno a Marte, recupererà la capsula con tutti i campioni e la spedirà verso la Terra in un viaggio di rientro, che durerà qualche mese”. E conclude: “Da scienziato che spera nella scoperta del secolo, se non del millennio, vorrei ovviamente che dentro ci fosse qualcosa che testimoni che su Marte c’è o ci sia stata la presenza di una qualche forma di vita”. (18 mar - red)

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