Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

VALDITARA: IN CLASSI
MAGGIORANZA ITALIANI

VALDITARA: IN CLASSI <BR> MAGGIORANZA ITALIANI

"Se si è d'accordo che gli stranieri si assimilino sui valori fondamentali iscritti nella Costituzione ciò avverrà più facilmente se nelle classi la maggioranza sarà di italiani". E' la riflessione che il ministro dell'Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, affida a X, anche sulla scorta delle polemiche legate alla decisione della scuola di Pioltello, nel milanese, che ha deciso di fermare l'attività didattica nel giorno di chiusura del Ramadan, il 10 aprile. Scelta apprezzata dal capo dello Stato Sergio Mattarella, criticata invece dal centrodestra e in particolare dalla Lega. Dietro le parole del ministro, la sortita del vicepremier Matteo Salvini su un tetto del 20% di alunni stranieri per classe. L'integrazione dei ragazzi stranieri, sottolinea Valditara, avverrà più facilmente "se studieranno in modo potenziato l'italiano laddove già non lo conoscano bene, se nelle scuole si insegni approfonditamente la storia, la letteratura, l'arte, la musica italiana, se i genitori saranno coinvolti pure loro nell'apprendimento della lingua e della cultura italiana e se non vivranno in comunità separate. È in questa direzione che noi intendiamo muoverci". "L'inclusione - sostiene ancora il ministro - può avvenire assimilando i nuovi arrivati sui valori fondamentali, quelli che sono racchiusi nella Costituzione e che appartengono alla identità di chi accoglie, oppure realizzando la società del melting pot dove ognuno pensa e fa ciò che vuole. La prima società ha un futuro ordinato e prospero, la seconda ha di fronte a sé la disgregazione e il caos". Immediata la replica dall'opposizione: "Io ministro vorrei capire se di istruzione si occupa lei oppure lei risponde alle uscite di Salvini (come se non bastassero i disastri che fa da ministro dei trasporti) - così Simona Malpezzi, senatrice del Pd - Capisco che su X ci sia un problema di spazio ma non dovrebbe semplificare in questo modo. Intanto: come considera i bambini figli di genitori stranieri che però sono nati in italia e parlano l’italiano? Li scomputa dal conteggio o no? Ha in programma di creare scuole che accolgano bambini mescolando i quartieri di provenienza (potrebbe essere interessante, pensi che mio padre scelse di mandarmi negli anni 80 nella scuola con più alta percentuale di meridionali dicendomi che bisognava imparare a stare con tutti perché all’epoca erano loro quelli che venivano da 'fuori'), oppure pensa di potenziare l’insegnamento di italiano come lingua per stranieri, cosa di cui tutte le scuole le sarebbero grate? Pensa di tenere le scuole aperte nel pomeriggio per valorizzare approfondimenti culturali magari laboratoriali e quindi, finalmente, vedremo in legge di bilancio risorse per la scuola (quelle che non ha messo in questa legge di bilancio). Non sottovaluto il problema, che c’è, anche di integrazione delle famiglie, ma se si danno gli strumenti i problemi si trasformano in opportunità per tutti. E spesso dalle difficoltà nascono sperimentazioni didattiche innovative ed efficaci. Allora mi auguro ministro che, nello stendere il suo piano futuro, ascolti in primis le scuole che hanno storie ed esperienze. In fondo, è il ministro del merito. Perché vede, serve che un ministro ci aiuti a capire cosa ha in mente. Altrimenti possiamo suggerire che Salvini si prenda anche l’istruzione se bastano gli slogan” conclude Malpezzi. (PO / Roc)

(© 9Colonne - citare la fonte)