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direttore Paolo Pagliaro

UCRAINA, SYRSKYI:
SITUAZIONE DIFFICILE

UCRAINA, SYRSKYI: <br> SITUAZIONE DIFFICILE

“La situazione al fronte è davvero difficile. Ma in prima linea non può che essere così in quanto ogni giorno richiede il massimo impegno da parte dei nostri soldati e ufficiali. Ma non stiamo solo sulla difensiva: andiamo avanti ogni giorno su diverse direttrici. Recentemente, il numero di posizioni che abbiamo riconquistato supera quelle di posizioni perse. Il nemico non è riuscito ad avanzare in modo significativo in direzioni strategiche, le sue eventuali conquiste territoriali sono di importanza tattica ma non strategica. In ogni caso, monitoriamo costantemente la situazione”. Così in un’intervista all’agenzia Ukrinform il comandante in capo delle forze armate ucraine, generale Oleksandr Syrskyi, il quale non nasconde che “la situazione attuale in alcuni settori è tesa. Gli occupanti russi continuano ad aumentare i loro sforzi e hanno un vantaggio numerico in termini di effettivi. Tradizionalmente non prestano attenzione alle perdite e continuano a utilizzare la tattica degli assalti massicci. In alcune direzioni, unità delle forze di difesa ucraine respingono diverse dozzine di attacchi”. “Tuttavia – aggiunge l’alto ufficiale – abbiamo imparato a combattere non dalla quantità di munizioni, ma dall'abilità nell'usare le armi di cui disponiamo. Inoltre, sfruttiamo al massimo i vantaggi dei droni, anche se il nemico sta cercando di eguagliare i nostri risultati con quest'arma efficace”.

In merito alla cifra, che si era ipotizzata nei mesi scorsi, di una nuova mobilitazione che avrebbe coinvolto ben mezzo milione di ucraini, Syrskyi afferma che “in seguito alla revisione delle nostre risorse interne e al chiarimento della composizione di combattimento delle Forze Armate, questa cifra è stata notevolmente ridotta. Ci aspettiamo che avremo in ogni caso abbastanza persone capaci di difendere la loro madrepatria. Non sto parlando solo dei mobilitati, ma anche dei combattenti volontari. È necessario tenere conto del fatto che le persone non sono robot. Sono esausti, fisicamente e psicologicamente, soprattutto in condizioni di combattimento. Ad esempio, coloro che sono venuti ai centri di reclutamento militare nel febbraio 2022 adesso necessitano di riposo e cure. Basti ricordare che la 110a brigata da combattimento è stata coinvolta nel settore di Avdiivka fin dall'inizio dell'invasione su vasta scala. I suoi uomini adesso hanno bisogno di riprendersi e riposarsi, e questa è una necessità oggettiva. E ci sono molte altre unità in una simile situazione. Stiamo attualmente esaminando la forza e il numero delle singole unità non combattenti sulla base di un controllo delle loro attività. Ciò ci ha permesso di inviare migliaia di militari nelle unità combattenti. Ma qui è necessario sottolineare che in tutti gli eserciti del mondo c'è personale che non partecipa alle operazioni di combattimento, ma supporta le unità combattenti. Questa è una parte altrettanto importante del nostro lavoro in quanto la guerra che siamo costretti a condurre contro gli invasori russi è una guerra di logoramento, una guerra logistica. Pertanto, l'importanza dell'efficacia delle unità di retrovia non può essere sottovalutata”. (29 mar - deg)

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