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MELONI: OCCHIO A RISCHI
DELL’AI GENERATIVA

MELONI: OCCHIO A RISCHI <br> DELL’AI GENERATIVA

“Sono assolutamente convinta che sia necessario rimettere al centro il
dialogo tra uomini e donne di scienza e istituzioni dall’altra, particolarmente per il
tempo che stiamo affrontando E’ una fase complessa che richiede studio e analisi, serve una alleanza tra scienza e istituzioni”. Al cospetto di una platea di scienziati, nel corso dell’evento “La Scienza al centro dello Stato”, Giorgia Meloni chiama al dialogo tra il mondo della ricerca e quello della politica, indicando quest’ultima guida attraverso anche una serie di citazioni ed esempi, dal recente film su Oppenheimer a Karl Popper, da Papa Giovanni Paolo II a Enrico Fermi. "Dobbiamo essere tutti uniti per garantire un futuro migliore ai nostri figli e automaticamente al nostro Paese. La politica non può fare a meno della scienza, e lo scienziato ha bisogno del decisore politico per proiettare il proprio lavoro a disposizione di tutti. Da un lato c’è l’oggettività del dato scientifico, dall’altro la scelta e l’etica della responsabilità: l’apparato tecnico-scientifico privo di ordine politico e principi etici rischia di scadere nella tecnocrazia. Politica e scienza – dice poi ricordando le parole del Pontefice polacco – sono come la fede e la ragione”.

L’attenzione è rivolta soprattutto alle potenzialità dell’intelligenza artificiale generativa che, dice la presidente del Consiglio, sta aprendo scenari sui quali siamo chiamati a confrontarci molto più velocemente di quanto oggi non si stia facendo: eravamo abituati a un progresso che aveva l’obiettivo di utilizzare le competenze umane, ma quel processo si concentrava sulla sostituzione di lavoro fisico e questo consentiva all’uomo di elevarsi. Oggi rischia di non essere più così: quello che può essere sostituito oggi è l’intelletto e l’uomo rischia di ritrovarsi in un mondo in cui non è più al centro”. In altre parole: “stiamo barattando la nostra libertà con la comodità: non voglio dire che si tratta di una tecnologia negativa, ma che senza contesti politici rischiamo di arrivare troppo tardi perché processi politici sono sempre più lenti. Porteremo questo tema al G7, dobbiamo gettarci anima e corpo nell’algoretica, dare un etica all’algoritmo e non sono materie che gli stati nazionali possono affrontare da soli”.

(PO / Sis)

 

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