di Paolo Pagliaro
Il fascicolo sanitario elettronico è uno strumento essenziale per la buona gestione della salute degli italiani. Ma non tutti ne possono usufruire allo stesso modo. Solo la lettera di dimissione ospedaliera, le prescrizioni farmaceutiche e specialistiche, i referti di laboratorio, radiologia e specialistico ambulatoriale, e i verbali di pronto soccorso sono disponibili al 100% in tutte le regioni. Per gli altri documenti è decisivo il certificato di residenza. Il profilo sanitario sintetico è disponibile nel 76% delle regioni, il certificato vaccinale nel 71%, la lettera di invito per screening, vaccinazione o altri percorsi di prevenzione è disponibile in Basilicata, Emilia-Romagna, Piemonte e Veneto. La cartella clinica, uno dei documenti più completi, è disponibile solo nel 14% delle regioni, in particolare in Sardegna, Veneto e Lazio. Alcuni servizi come la prenotazione di servizi amministrativi, il consenso o il diniego alla donazione di organi e tessuti e la richiesta di trasporto per servizio sanitario sono in rete solo nel 5-10% delle regioni.
Il sito Agenda Digitale ha analizzato i dati specifici delle regioni e ne ha concluso che Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Piemonte e Toscana si distinguono per l’ ampia gamma di documenti e servizi sanitari disponibili on line. Il fascicolo sanitario elettronico è invece ancora una chimera per chi vive nel Mezzogiorno, in particolare in Calabria e Molise. Capiremo presto se l’autonomia differenziata sarà in grado di sanare questi squilibri o se invece li aggraverà.
(© 9Colonne - citare la fonte)