Roma, 16 ott - “Noi siamo contenti di votare questo provvedimento perché è un provvedimento che serve per evitare il turismo procreativo: non solo in Italia non si può praticare la maternità surrogata, ma gli italiani non la possono praticare all'estero. E questo noi lo facciamo proprio per proteggere i due soggetti più deboli, che sono il bambino e la mamma. Il bambino che non è un oggetto di diritti, non deve essere commercializzato, ma è un soggetto di diritto, che vuol dire che ha il diritto di sapere chi è la sua mamma”. Così Lavinia Mennuni, senatrice di Fratelli d’Italia, sul ddl sulla maternità surrogata, attualmente in discussione in Senato. L’altro soggetto è “la madre che a sua volta, anche lei deve essere tutelata in un momento particolarissimo, delicatissimo, che è quello della maternità, in cui si crea quel legame importante con il nascituro. Lei che può sentire il battito del cuore, che può sentire scalciare per le prime volte i piedi nel suo ventre, e a cui con un contratto, anche quando cambiasse idea, quel nascituro viene sottratto e strappato per motivi economici. Io questo noi lo possiamo considerare tollerabile”.
(PO / Sis)
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