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direttore Paolo Pagliaro

HAMAS AGLI USA: GAZA
NON E’ IN VENDITA

HAMAS AGLI USA: GAZA <BR> NON E’ IN VENDITA

“Gaza non è in vendita”, ha dichiarato ieri senza mezzi termini Bassem Naim, membro dell'ufficio politico di Hamas, respingendo il piano postbellico degli Stati Uniti di trasferire l'intera popolazione, secondo quanto riportato dal Washington Post. Il territorio è “parte integrante della grande patria palestinese”, ha affermato l’esponente dell’organizzazione armata palestinese, confermando il “rifiuto di Hamas e del  popolo” della Striscia di abbandonare la propria terra. Il piano degli Stati Uniti prevede che il territorio palestinese venga posto per dieci anni sotto l'amministrazione di un'entità denominata Gaza Reconstitution, Economic Acceleration and Transformation Trust, o Great Trust, che poi lascerebbe il posto a una “entità palestinese riformata e deradicalizzata”. Secondo il piano riportato dal quotidiano americano, chi accetterà di andarsene riceverà 5.000 dollari in contanti, oltre a un aiuto che coprirà quattro anni di affitto e un anno di cibo.

Nel frattempo, nell’enclave si continua a morire. Il portavoce della Difesa civile di Gaza ha riferito questa mattina che 13 persone sono state uccise negli attacchi aerei israeliani effettuati durante la notte. Un bombardamento a un edificio residenziale avrebbe ucciso 10 persone, ha dichiarato il portavoce Mahmoud Bassal alla stampa internazionale, mentre un altro attacco a un edificio avrebbe ucciso tre persone ferendone diverse altre.

FLOTILLA IN MARE. Intanto, le imbarcazioni della Global Sumud Flotilla (“sumud” in arabo significa "resilienza")  che trasportavano aiuti umanitari e centinaia di attivisti diretti a Gaza sono salpate ieri intorno alle 19:30 da Barcellona, poche ore dopo essere state costrette a rientrare al porto di partenza a causa del maltempo. L’obiettivo della “flotta” è quello di “aprire un corridoio umanitario e porre fine al genocidio in corso contro il popolo palestinese”. Le navi dovrebbero raggiungere Gaza a metà settembre per consegnare aiuti umanitari, dopo due tentativi bloccati da Israele a giugno e luglio. Si prevede che a questa flottiglia si uniranno diverse altre imbarcazioni, che lasceranno la Tunisia e altri porti del Mediterraneo il 4 settembre, e azioni simultanee “in solidarietà con il popolo palestinese” saranno organizzate in 44 paesi, ha annunciato all'inizio di agosto Greta Thunberg, membro del comitato direttivo della Global Sumud Flotilla. (2 set / deg)

(© 9Colonne - citare la fonte)