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direttore Paolo Pagliaro

Ricordiamoci di salvare
l’Italia e l’italiano

Ricordiamoci di salvare <BR> l’Italia e l’italiano

di Paolo Pagliaro

Ricordiamoci di salvare l’Italia,  dice il Fai a sostegno della sua campagna di iscrizioni e raccolta fondi per mettere al sicuro pezzi importanti del nostro patrimonio artistico e ambientale. Cosa che fa con successo da 40 anni. 

Ricordiamoci di salvare l’italiano, dice la Farnesina che organizza numerose iniziative, l’ultima martedì scorso a Firenze, per promuovere l’insegnamento e la diffusione della nostra lingua nel mondo. In entrambi i casi i nemici  sono l’incuria e  quella vocazione all’autolesionismo che sembra far parte del dna nazionale.

Per fortuna non si parte da zero. Nelle università cinesi sono 4 mila gli studenti iscritti ai corsi di italiano; in Egitto, in 326 scuole di 8 governatorati,  studiano l’italiano 132 mila ragazzi; in Australia gli allievi sono 210 mila.  All’estero, in questo momento stanno frequentando regolari corsi di italiano 1 milione 760 mila studenti di tutte le età.

Dalla moda alle automobili, dall'architettura al design, il  "parlare italiano" viene sempre più  usato nelle strategie di comunicazione per  garantire valore aggiunto a marchi e aziende. E’ un ingrediente decisivo in successi  come quello che abbiamo sotto gli occhi in questi giorni con la Ferrari a Wall Street.  

Tra le task force che hanno a cuore il patrimonio e l’identità nazionali, un ruolo di primo piano se l’è conquistato negli anni il Fai, il Fondo Ambiente Italiano, che acquisisce, restaura e gestisce decine di tesori d’arte e siti che raccontano la storia del nostro paese.

Non è un’attività asettica e sempre ecumenica. Oggi a Venezia, per esempio, nell`ex Negozio Olivetti di Piazza San Marco, gestito dal Fai, il fotografo Gianni Berengo Gardin ha potuto finalmente esporre le sue immagini che  documentano l’impatto delle navi da crociera nel bacino, mostra che il sindaco si era rifiutato di ospitare a Palazzo Ducale.  Ne è nata una polemica, dove come sempre ai diritti dell’ambiente sono stati contrapposti quelli del turismo, in un duello letale per entrambi. (22 ott – 2015)

 

(© 9Colonne - citare la fonte)