Berna - L’Italia e la Svizzera hanno parafato oggi un accordo sull’imposizione dei lavoratori frontalieri, unitamente ad un protocollo che modifica le relative disposizioni della Convenzione contro le doppie imposizioni. Il testo relativo ai lavoratori frontalieri concretizza uno dei principali impegni assunti dai due Stati nella “roadmap” firmata nel febbraio 2015. L’accordo comprende i seguenti principali elementi: è fondato sul principio di reciprocità; fornisce una definizione di aree di frontiera che, per quanto riguarda la Svizzera, individua i Cantoni dei Grigioni, del Ticino e del Vallese e, nel caso dell’Italia, le Regioni Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta e Provincia Autonoma di Bolzano; fornisce una definizione di lavoratori frontalieri al fine dell’applicazione dell’accordo in questione e comprende i lavoratori frontalieri che vivono nei comuni i cui territori ricadono, per intero o parzialmente, in una fascia di 20 chilometri dal confine e che, in via di principio, ritornano quotidianamente nel proprio Stato di residenza; per quanto riguarda l’imposizione, lo Stato in cui viene svolta l’attività lavorativa imporrà sul reddito da lavoro dipendente fino al 70% dell’imposta risultante dall’applicazione delle imposte ordinarie sui redditi delle persone fisiche. Lo Stato di residenza applicherà le proprie imposte sui redditi delle persone fisiche ed eliminerà la doppia imposizione; sarà effettuato uno scambio di informazioni in formato elettronico relativo ai redditi da lavoro dipendente dei lavoratori frontalieri; l’accordo sarà sottoposto a riesame ogni cinque anni. (9colonne)
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