SONO 2, 3 MILIONI GLI STUDENTI NEL MONDO
In base ai dati sulla diffusione dell'insegnamento dell’italiano, nell' anno scolastico 2014/2015, sono stati complessivamente 2.233.373 gli studenti della nostra lingua nel mondo. Il numero segna un incremento notevole rispetto al 1.761.436 studenti dell'a.s. 2013/2014 e al 1.522.184 studenti dell’a.s. 2012/2013. Questo incremento è da imputarsi principalmente alla costante opera di miglioramento dell’indagine statistica e dimostra che esistono moltissime realtà, non direttamente collegate all' Italia, dove si studia l’italiano. I dati sono il frutto di un lavoro capillare, a livello centrale e periferico, presentati durante la seconda edizione degli Stati generali della lingua italiana nel mondo, il 17 e il 18 ottobre a Firenze. Il lavoro è volto all' individuazione del numero e della tipologia degli studenti di lingua e di cultura italiana su scala mondiale. Inoltre, da quest' anno i dati saranno riportati nella sezione "osservatorio" del Portale della lingua italiana che costituirà una banca pubblica dati accessibile da chiunque. Dall' ultima rilevazione effettuata emerge che le sedi all' estero e le istituzioni locali hanno sviluppato una maggiore sinergia che si è tradotta ad esempio nel sensibile aumento dei dati riguardanti gli alunni delle scuole locali (Australia, Brasile, Croazia, Francia, Polonia, Regno Unito, Stati Uniti, Svezia), oppure nell' "emersione" dei dati relativi ad altri contesti di apprendimento (Albania, Brasile, Cina, Croazia, Finlandia, Messico, Perù, Stati Uniti, Svezia, Taiwan, Uruguay). Sono inoltre pervenuti dati da paesi che nell' anno precedente erano rimasti fuori dalla rilevazione (Kosovo, Kuwait, Repubblica Dominicana, Togo, Uganda), come pure è aumentato il numero dei paesi che hanno fatto pervenire dati (109 nel 2012/13, 113 nel 2013/14, 116 nel 2014/15). Il numero degli studenti per paese varia sensibilmente da un minimo di 10 (Bangladesh) a 337.553 (Germania). Le analisi pervenute confermano l’esistenza di contesti di apprendimento tra loro diversi, dalle scuole pubbliche e private alle università, dai comitati della Società Dante Alighieri alle associazioni culturali, dai corsi curricolari ed extracurricolari a quelli di preparazione al conseguimento di una certificazione linguistica CliQ, dai corsi per gli appassionati del nostro paese agli studi di dottorato di ricerca in italianistica. Interessante il dato sull' apprendimento sulle università della terza età (5.161 studenti in Finlandia). L' aggiornamento dei dati rivela che per il periodo di riferimento la maggioranza assoluta degli studenti d' italiano nel mondo (quasi il 55%) studia la nostra lingua a scuola, mentre ben 324.386 persone studiano l’italiano in contesti diversi da quelli strutturati. Ancora una volta i contesti alternativi riguardano ampi strati della popolazione e toccano ogni fascia d' età. Ciò conferma il fatto che la nostra lingua mantiene uno "zoccolo duro" di studenti, che restano affezionati alla nostra lingua e alla nostra cultura lungo tutto l’arco della vita. Per la prima volta, inoltre, sono stati segnalati gli studenti stranieri che hanno seguito corsi in Italia attivati presso gli enti certificatori CLIQ (Società Dante Alighieri, Università per Stranieri di Perugia, Università per Stranieri di Siena, Università Roma Tre) e le scuole private aderenti all' associazione Asils (che comprendono 44 istituzioni private in Italia attive in 10 regioni). Complessivamente si tratta di circa 42.472 studenti, di cui 27.453 iscritti ad una delle scuole associate all' Asils. Si tratta anche questo di un dato significativo che mette in evidenza come i corsi di lingua sono e possono ancor di più diventare un settore economico rilevante anche in termini di promozione turistica e di impatto culturale. Dall' analisi dei dati emerge in modo evidente come lo studio della nostra lingua sia maggiormente di uso nei Paesi in cui vi è una forte presenza di italiani ed in quelli più vicini al nostro Paese da un punto di vista geografico e culturale. Vi sono poi realtà in cui l’insegnamento dell’italiano sta prendendo piede solo più di recente e le prospettive di diffusione ed espansione appaiono molto interessanti. I fattori più rilevanti per l’attrattiva esercitata dalla lingua italiana sono principalmente legati al patrimonio artistico, architettonico, musicale, letterario ed anche tutti quei settori che nell' immaginario collettivo vengono associati nella società contemporanea alle eccellenze italiane come la moda, il cibo ed il design. Quest' ultimo motivo è sempre più importante in un mercato globale in cui lo studio di una lingua straniera è percepito come uno strumento necessario non solo per comunicare, ma anche per comprendere la cultura, gli usi e i costumi di popoli e potenziali consumatori.
MATTARELLA: LA NOSTRA SFIDA E’ PROPORRE LA “QUALITA’ ITALIA”
"Proporre la qualità Italia è la sfida di fronte a noi: proporre cioè l’umanesimo che deriva dalla nostra cultura, dal modo di vivere, di lavorare. L' italianità parla di umanesimo. Il patrimonio cumulato nella nostra storia accompagna l’evoluzione della società odierna: la cultura è in continuo divenire, non possiamo pensare di poterne fermare la proiezione su un fotogramma fisso". Lo ha detto il Capo dello Stato Sergio Mattarella, agli Stati generali della lingua italiana nel mondo. "La valorizzazione del passato già noto non può esaurirsi in percezioni di nostalgia - ha detto Mattarella -: ci tocca il compito di riprogettare continuamente l’immagine e l’offerta culturale del nostro Paese, a partire dal patrimonio storico-artistico, naturalmente, ponendolo in connessione, tuttavia, con la produzione culturale contemporanea, con le industrie culturali e creative relative, con la innovazione". Secondo il presidente della Repubblica "il contesto nel quale si colloca oggi il vostro lavoro è solcato da mille stimoli. Come accadde in passato, le lingue stesse sono in continua trasformazione ed è preziosa l’attività di istituzioni che, come l’Accademia della Crusca, vegliano affinché non ne vengano tradite le fondamenta".
MATTARELLA: ITALIANO LINGUA “FRANCA” PER I MIGRANTI
"L' appartenenza a più culture, il plurilinguismo, l’ibridazione linguistica sono parte dell’esperienza dell’uomo contemporaneo, in una fase rinnovata di forti migrazioni. Alla diaspora dell’italiano in uscita, con l’emigrazione di massa prima e quella più di carattere professionale di oggi, fa da contraltare la diaspora di altri popoli, in ingresso nella cultura italiana e per i quali, spesso, l’italiano è la lingua tramite per eccellenza, una sorta di "lingua franca" per dialogare tra loro, così come accadeva molti secoli fa nel Mediterraneo". Lo ha detto il Capo dello Stato Sergio Mattarella, agli Stati generali della lingua italiana nel mondo.
MATTARELLA: PROMOZIONE PARTE INTEGRANTE DEL SISTEMA PAESE
"La promozione della lingua italiana è opportunamente inserita nell’ambito della più generale promozione del sistema Paese: italofonia e italofilia sono percorsi sempre più paralleli. Non è di oggi la riflessione sulla pluralità di linguaggi che hanno accompagnato la diffusione della lingua italiana nel mondo". Lo ha detto il Capo dello Stato Sergio Mattarella, concludendo gli Stati generali della lingua italiana nel mondo. "Accanto a quella tipicamente letteraria - elemento peculiare della presenza italiana nel mondo - non possiamo certo dimenticare il fatto che a parlare dell’Italia sono altri e, spesso non meno importanti, ambiti. L' arte, la musica, il design, la moda, il cinema, lo sport, l’industria, la cucina, per citarne solo alcuni - ha detto Mattarella -. A ragion veduta il dibattito, nei decenni, si è allargato sino a ricomprendere un’idea estesa della suggestione che la civiltà italica, nelle sue sfaccettature, antiche, moderne e contemporanee, può offrire. Un' idea lontana dall' arroccamento identitario e protesa, piuttosto, ad offrire alle altre culture, il portato dell’esperienza, della bellezza, cumulata in millenni".
MATTARELLA: HA UNA VOCAZIONE UNIVERSALE
"In qualche modo, l’italiano, da lingua tipica di un territorio limitato (mai solo del nostro, come dimostra l’iniziativa in concorso con l’amica Confederazione Elvetica), si propone in questo senso come lingua di una cultura a vocazione universale, andando oltre la dicotomia tra linguaggi del vedere e linguaggi del sentire, tra linguaggi della scrittura e linguaggi dell’immagine". Lo ha detto il Capo dello Stato Sergio Mattarella, agli Stati generali della lingua italiana nel mondo. "In un convegno di qualche anno fa dedicato al rapporto tra glocalismo e lingua italiana, Piero Bassetti ricordava che si possono costruire sistemi di conoscenza "bottom-up" altrettanto ricchi di quelli costruiti ' top-down'. Bassetti mi perdonerà se, in conformità all' invito rivoltomi dalla Crusca, sostituisco alle espressioni inglesi, da lui utilizzate, quelle italiane di ' dal basso verso l’alto' e 'dall'alto verso il basso'" ha detto Mattarella.
MATTARELLA: CANALE DI PROPAGAZIONE CULTURALE
L' italiano "è una lingua viva esprime quotidianamente con gli stili di vita di cui è espressione e che ricava, per converso, dal rapporto con i dialetti) e con le 139 lingue estere che - si è calcolato - sono parlate dalle diverse comunità straniere presenti in Italia e che costituiscono una eccezionale opportunità di comunicazione con le collettività di origine". Lo ha detto il Capo dello Stato Sergio Mattarella, agli Stati generali della lingua italiana nel mondo. "Accanto alla ' esportazione' dell’insegnamento dell’italiano (ieri rivolto pressoché esclusivamente alle nostre comunità di immigrati e che va, sempre di più, indirizzato anche a giovani nei rispettivi Paesi), oggi l’italiano per stranieri in Italia è divenuto un altro canale importante di propagazione culturale" ha continuato Mattarella. "Due fronti, sui quali ci troviamo ad agire, tra loro complementari e che chiamano in causa, in modo prepotente, nuovi media e nuove tecnologie per la promozione della lingua italiana da un lato e la trasmissione dei contenuti della cultura italiana dall' altro" ha detto il Capo dello Stato.
MATTARELLA: RAFFORZARE TV ED EDITORIA ALL’ESTERO
"È indispensabile il rafforzamento dei canali televisivi in lingua italiana dedicati all' estero e di contenuti per la rete internet: si tratta di una missione peculiare cui il servizio pubblico radiotelevisivo deve assolvere, con grande attenzione proprio all' offerta culturale complessiva che l’Italia è in grado di mettere in campo". Lo ha detto il Capo dello Stato Sergio Mattarella, agli Stati generali della lingua italiana nel mondo. Secondo Mattarella "si tratta di un’offerta che non raggiungerà solo le nostre comunità all' estero, desiderose di trasmissioni di qualità, ma contribuirà al ruolo di ' lingua franca' che, in molti ambiti culturali - arte e musica fra questi - l’italiano si trova a svolgere. È questione che riguarda anche il sostegno alla editoria di lingua italiana all' estero - ha continuato Mattarella -: si tratta di media che vanno sostenuti. Accanto a questo compito va annoverata, naturalmente, la diffusione di contenuti nella lingua prevalente dei luoghi".
MATTARELLA: VETTORE DI VALORI IDENTITARI
"La lingua è il vettore di valori identitari espressione della cultura di un popolo. Questa funzione, in particolare, trova conferma per la cultura italiana, tuttavia con un retrogusto - che talvolta si coglie - che sembrerebbe volerla confinare al passato, alla cultura della tradizione, affidando, invece, ad altre lingue, l’inglese, ad esempio, la funzione - oltre che di lingua veicolare attualmente prevalente -, di lingua della modernità, dell’innovazione, della contemporaneità. Si tratta di una falsa alternativa; alla quale occorre sfuggire". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante gli Stati generali della Lingua italiana nel mondo.
MATTARELLA: NECESSARIO ATTRARRE E FAR RIENTRARE TALENTI
"Ogni settore del nostro Paese è chiamato a essere fonte di ispirazione e avvicinamento alla cultura italiana e non possono mancare, in questa direzione, iniziative tese alla attrazione di talenti in Italia, insieme a quelle dirette al rientro dei talenti italiani che hanno visto crescere le loro competenze all' estero. Il mondo della scienza e della ricerca viene interpellato per primo in questo senso. Ma, alla base di tutto, vi è, naturalmente, la necessità di un ampliamento della conoscenza della lingua italiana". Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella concludendo gli Stati generali della lingua italiana nel mondo.
RENZI: NEI MARCHI E NEL DESIGN SECONDA PIU’ USATA
La battaglia per l’italiano è una battaglia di tutti. In legge di stabilità c'è un punto a favore delle scuole italiane all'estero, che sono ancora un numero abbastanza piccolo. Pensiamo al francese, allo spagnolo, all' inglese: devi fare i conti con realtà di lingue che sono arrivate in ogni parte del mondo. La chiave sta in un grande investimento sull'Italia nel mondo. È vero che siamo solo 60 milioni, ma nel campo dei marchi e del design l’italiano è la seconda lingua più usata". Lo dice il premier Matteo Renzi, nel suo intervento all'apertura della seconda edizione degli Stati Generali della Lingua italiana nel mondo. "E' il segno di una evocazione di bello che l’italiano esprime" ha detto Renzi.
RENZI: SERVE UNA GIGANTESCA SCOMMESSA CULTURALE
"L' Italia è evocata da tutti e parlata da pochi, è considerata bellissima ma poi fatica, le sue grandi ali sono un elemento di inciampo: qui sta il punto della grande scommessa italiana nei prossimi anni. Ciò che serve oggi è una gigantesca scommessa culturale sul racconto di un Paese diverse, che non nega le difficoltà interne ma tenta di affrontarli nella costruzione di una cornice internazionale in cui l’Italia sia elemento di attrazione". Lo dice il premier Matteo Renzi, nel suo intervento all'apertura della seconda edizione degli Stati Generali della Lingua italiana nel mondo. "Serve una cornice che tenga insieme le grandi aziende – ha detto Renzi -, la comunicazione globale".
RENZI: IL GOVERNO C’E’, TOCCA A RAI E A TUTTI NOI INVESTIRE SULL’ITALIA
"Tocca innanzitutto alla Rai, come principale player culturale del Paese, ma tocca a ognuno di noi: la nostra scommessa è quella di essere operativi e concreti. Il governo c'è, le prime risorse ci sono e vanno spese bene. Serve quel grande sguardo innamorato sull' Italia che spesso c'è, ma non sempre". Lo dice il premier Matteo Renzi, nel suo intervento all'apertura della seconda edizione degli Stati Generali della Lingua italiana nel mondo.
GIANNINI: TEMPI MATURI PER UNA POLITICA ESTERA CULTURALE
"E' un tempo maturo per il nostro Paese per una politica estera culturale che passi anche per la diffusione della lingua italiana nel mondo. Questi Stati generali sono una grande occasione per capire come, in un periodo in cui le fonti sono disponibili per tutti attraverso gli strumenti tecnologici, sia tanto importante il ruolo di un patrimonio specifico linguistico diventa uno strumento fondamentale per la diffusione della conoscenza". Lo ha detto il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini nel suo intervento all'apertura della seconda edizione degli Stati Generali della Lingua italiana nel mondo.
GIANNINI: NEL 2014 AVVIATA UNA VERA AGENDA POLITICA
"L' italiano è la lingua che ha maggiore stabilità e conservazione rispetto al suo nucleo originale: tra l’80 e il 90% del lessico di oggi è ancora quello di Dante. Anche il linguaggio scientifico è fortemente permeato dall' italiano, a partire da Galileo". Lo ha detto il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini nel suo intervento all'apertura della seconda edizione degli Stati Generali della Lingua italiana nel mondo. "Per questo abbiamo la responsabilità di creare una politica culturale di diplomazia linguistica. Questa è anche una risposta alla crescente domanda di insegnamento dell’italiano, pur sapendo che non possiamo competere coi numeri di altre lingue. Quella che è iniziata nel 2014 era l’inizio di una grande agenda politica".
GIANNINI: DUE OBIETTIVI, INTEGRARE E INTERNAZIONALIZZARE
"La misura introdotta nella legge di stabilità con lo stanziamento importante di 50 milioni per fare sistema fa sì che per la prima volta abbiamo uno strumento e delle risorse per portare avanti due obiettivi precisi: integrare e creare nuove forme di internazionalizzazione". Lo ha detto il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini nel suo intervento all' apertura della seconda edizione degli Stati Generali della Lingua italiana nel mondo. Per il ministro Giannini ci sono oggi tre diversi tipi di Italia: "L' Italia delle comunità degli italiani all' estero sta diventando il nuovo patrimonio di intelligenze avamposto in tanti paesi occidentali, in Asia e altrove. C'è poi l’Italia dell’immigrazione, di chi guarda non tanto alle nostre coste ma alla nostra civiltà: lo ius linguae e culturae deve diventare un punto di riferimento. E poi c'è quella città intermedia tra Roma e Milano, fatta di 2,3 milioni di studenti della lingua italiana".
GIRO: DAGLI STATI GENERALI UNA GRANDE COALIZIONE
Da questi due giorni a Firenze "ci aspettiamo la creazione di una grande coalizione" formata da "imprese, insegnanti, scuola, design, cucina e creatività: tutti insieme per portare più Italia fuori dai nostri confini". Lo ha detto il viceministro degli Affari esteri, Mario Giro, a margine degli Stati generali della Lingua italiana nel mondo. "L' italiano non è vissuto come lingua etnica - ha proseguito Giro - ma come lingua di dialogo ed è per questo motivo che piace all' estero". Naturalmente c'è anche "la parte interna - ha sottolineato il viceministro degli Esteri -, quella che riguarda i tanti nuovi italiani, stranieri che da noi lavorano e che si sono integrati" ha concluso Giro auspicando che si sblocchi "la legge di cittadinanza, ferma al Senato".
GIRO: L’ITALIANO E’ UN TESORO DI INFLUENZA E REPUTAZIONE
"Strumento comunicativo sì, ma nel senso di bene culturale, congegno per conoscere la realtà e analizzarla con il nostro sguardo: la nostra lingua oggi è un tesoro di reale influenza e reputazione". Lo dice il viceministro degli Esteri Mario Giro, nel suo intervento all'apertura della seconda edizione degli Stati Generali della Lingua italiana nel mondo. "Nel 2014 qualcuno ci disse che i numeri sulla diffusione della lingua italiana erano esagerati – ha detto Giro -. Allora erano circa 1.500 milioni di studenti. Nel 2015 circa 1.700 mila. Oggi sono circa 2,3 milioni. Siamo il primo continente: è un dato straordinario e significativo che dimostra che i numeri non erano esagerati. Al contrario non fotografavano la situazione correttamente e molto probabilmente non abbiamo ancora i dati definitivi. Questi dati infatti non tengono conto del numero di studenti di italiano che frequentano le scuole private".
GIRO: SIAMO UNA POTENZA CULTURALE, SERVE CONSAPEVOLEZZA
"Generare slancio di iniziative e idee che dia slancio a tutto il sistema: lo sforzo degli Stati generali è questo. Penso al turismo, al cinema, al design, alla molteplicità dei mestieri della cultura che tutti ci chiedono, alle possibilità per i nostri insegnanti di andare a insegnare all' estero. Per rispondere alle paure della globalizzazione: l’Italia è una grande potenza cultura, ci manca ancora un po' di consapevolezza". Lo dice il viceministro degli Esteri Mario Giro, nel suo intervento all' apertura della seconda edizione degli Stati Generali della Lingua italiana nel mondo.
GIRO: DOBBIAMO ESSERE PIU’ ATTRATTIVI
Con questi Stati generali della lingua italiana nel mondo, abbiamo "scoperto un continente che non abbiamo ancora finito di imparare, che si allarga ogni giorno" e che dimostra di "quanta Italia c'è fuori dall' Italia". Lo ha detto il viceministro degli Affari esteri, Mario Giro, nelle sue conclusioni al termine della seconda edizione degli Stati generali. Un percorso iniziato due anni fa, durante il quale "abbiamo cercato di raggiungere questa Italia fuori dall' Italia - dice Giro - e credo che ci siamo riusciti". Il lavoro da fare adesso, in vista dei prossimi Stati generali, è "attrarre gli studenti nel nostro Paese: 2,3 milioni di studenti all' estero sono molti ma è poco per esempio il 4% di studenti stranieri nelle nostre università" dice Giro. "Dobbiamo essere più attrattivi - spiega il viceministro degli Esteri - perchè con la cultura non solo si vive ma si fa un buon affare" e per questo motivo "vale la pena scommettere sulla nostra lingua".
DE LUCA (MAECI): UN PORTALE PER SOSTENERE LA PROMOZIONE
"Siamo riusciti a raccogliere, ad alimentare e ad aggiornare in un portale tutti i dati della lingua italiana nel mondo". Cosi Vincenzo De Luca, direttore generale per la Promozione del Sistema Paese del ministero degli Affari esteri, presentando il nuovo Portale della lingua italiana nel mondo agli Stati generali della Lingua italiana nel mondo. Citando il dato aggiornato di 2,3 milioni di studenti di italiano all' estero, De Luca sottolinea che bisogna "cogliere questa tendenza e andare incontro a più risorse. Nel Portale abbiamo un osservatorio della lingua - spiega De Luca - alimentato dalla rete diplomatica e da tutti quelli che operano per la promozione nel mondo". Da questo osservatorio "possiamo sapere quante cattedre di italiano esistono nelle università all' estero, per esempio ci sono oltre 400 cattedre di italianistica nelle università degli Stati Uniti". Secondo il direttore generale per la Promozione del Sistema Paese del Maeci "dobbiamo far emergere, alimentare, monitorare e sostenere con un approccio innovativo la promozione della lingua italiana".
CON IL PORTALE RACCOLTA DATI SU INSEGNAMENTO E DIFFUSIONE
"E' la prima volta che il Sistema Italia dispone di uno strumento per registrare e promuovere la diffusione della lingua italiana. Sappiamo quanti sono gli studenti di italiano nel mondo, circa 2,3 milioni in 116 paesi, e lo sappiamo anche grazie al Portale della lingua italiana nel mondo, grazie a una raccolta dati che abbiamo sviluppato negli ultimi due anni, dalla prima edizione degli Stati generali, su tutta la rete diplomatico-consolare". Lo ha detto Vincenzo De Luca, direttore generale per la Promozione del Sistema Paese del ministero degli Affari esteri, a margine della seconda edizione degli Stati generali della lingua italiana nel mondo, a Firenze. Il Portale è uno "strumento in continuo aggiornamento - ha spiegato De Luca - e serve per studenti, insegnanti, centri, scuole, università straniere che vogliono promuovere l’insegnamento della lingua italiana". Il Portale, promosso dal ministero degli Affari esteri, nasce dall' esigenza di sistematizzare e rendere accessibili al pubblico tutte le informazioni sullo studio della lingua italiana nel mondo. È un canale di accesso all' insegnamento della nostra lingua all' estero per tutti coloro che hanno necessità o piacere di imparare l’italiano. Nel portale sono accessibili informazioni, indirizzi, notizie e approfondimenti utili provenienti dalla galassia dei soggetti attivi nell' ambito della promozione dell’italiano nel mondo (MIUR, MIBACT - Centro per il Libro e la Lettura, Società Dante Alighieri, Enciclopedia Treccani, Associazione CLIQ, Indire, Accademia della Crusca, ICON, Rai Edu, Rai Radio Tre e altri). Il Portale è composto da una parte statica ad aggiornamento periodico, contenente tutte le informazioni e i numeri sull' insegnamento dell’italiano all'estero nei diversi contesti di apprendimento e da una parte dinamica ad aggiornamento continuo contente informazioni sui principali eventi e sulle notizie relative al mondo della promozione culturale e linguistica. Il Portale ha anche una sezione multimediale contenente video ed interviste a personaggi famosi che parlano italiano per promuovere e valorizzare lo studio della lingua italiana.
DE LUCA (MAECI): L’ITALIANO ATTRIBUISCE QUALITA’ AI PRODOTTI
"La lingua italiana attribuisce qualità ai prodotti" e per questo "vogliamo congiungere la promozione del prodotto italiano con la promozione della cultura italiana, questo aumenta il valore della nostra promozione". Lo ha detto Vincenzo De Luca, direttore generale per la Promozione del Sistema Paese del ministero degli Affari esteri, a margine della seconda edizione degli Stati generali della lingua italiana nel mondo, a Firenze.
DE LUCA (MAECI): ALLEANZA TRA IMPRESE E CULTURA
Qui a Firenze facciamo "un’operazione di promozione dell’eccellenza italiana" e quello che nascerà è "un’alleanza tra il sistema delle imprese italiano e il sistema culturale" con l’obiettivo di "promuovere l’Italia a tutto tondo, l’italia delle imprese, della creatività, dell’eleganza, del gusto e della cultura". Così Vincenzo De Luca, direttore generale per la Promozione del Sistema Paese del ministero degli Affari esteri, a margine della seconda edizione degli Stati generali della lingua italiana nel mondo, a Firenze. "Far conoscere la lingua italiana significa anche far integrare le comunità straniere che vengono qui a lavorare e che danno un contributo alla nostra economia - ha detto De Luca -. Un' integrazione economica ma anche culturale".
RAVAGLIA (MAECI): PIU' FORMAZIONE PER I DOCENTI ALL’ESTERO
"Abbiamo cercato in questi anni di valorizzare sempre più l'attività dei dirigenti scolastici all' estero che coordinano la qualità dell'insegnamento" nonostante il numero dei docenti dall' Italia sia "diminuito del 40%". Così Cristina Ravaglia, direttore generale per gli Italiani all' estero e le politiche migratorie del ministero degli Affari esteri, intervenendo agli Stati generali della lingua italiana nel mondo, a Firenze. "Abbiamo fatto in modo - continua Ravalia - che partissero più dirigenti scolastici senza aumento di spesa" è si è puntato anche sulla "formazione dei docenti locali". Perchè, sottolinea il direttore generale per gli Italiani all' estero e le politiche migratorie del Maeci, "se si deve insegnare italiano lo si deve parlare bene e conoscere i metodi migliori per insegnarlo bene". Due le iniziative sulle quali Ravaglia si è soffermata: una, "partita per la prima volta quest' anno insieme al Conorzio ICoN" indirizzata alla realizzazione di "corsi online che gli enti gestori possono far frequentare ai propri docenti locali". E poi "un progetto pilota, nato nel 2013, insieme all' università per stranieri di Siena, Perugia e l'ateneo di Roma Tre, per fare in modo che i laureati in insegnamento di italiano come lingua seconda potessero andare all' estero e ottenere un duplice risultato". Da una parte, spiega Ravaglia, "applicare sul campo quello che avevano imparato all' università" e dall' altra, "per i docenti assunti localmente, confrontarsi con tecniche innovative per migliorare l'insegnamento".
RAVAGLIA (MAECI): L’ITALIANO E’ UN PODEROSO STRUMENTO DI INTEGRAZIONE
"Quest' anno è importante che venga fuori sempre di più il concetto di italiano come lingua di integrazione. Non solo in Italia, ma anche come strumento per facilitare l'arrivo nel nostro Paese di immigrati qualificati, che possano arrivare con un lavoro nell’ambito della migrazione regolare. Dobbiamo considerare l’italiano una pratica dell’accoglienza e un poderoso strumento di integrazione". Lo ha detto Cristina Ravaglia, direttore generale per gli Italiani all'estero e le Politiche migratorie della Farnesina, tirando le somme della seconda edizione degli Stati generali della Lingua italiana nel mondo. L'obiettivo in questo senso è "potenziare l’immigrazione regolare e la conoscenza dell’italiano acquisita già nel Paese d' origine dovrebbe essere un elemento preferenziale per ottenere il visto per lavoro in Italia" ha continuato Ravaglia. "Sono tanti i punti sui quali converge l’interesse per il potenziamento dell’italiano all' estero - ha spiegato - e la mia Direzione in particolare si occupa della parte dei corsi erogati dagli enti gestori, dedicati anche agli stranieri o a chi è di origine italiana ma non ha dimestichezza con la nostra lingua".
MAGGIONI: SERVONO INVESTIMENTI IN RISORSE E IDEE
"E' vero che la Rai ha l’importante compito di portare la proiezione dell’Italia fuori dal nostro Paese, ma c'è un grande bisogno di investimento in termini di risorse ma anche di idee: non possiamo accontentarci di quanto fatto fin qui". Lo dice la presidente della Rai Monica Maggioni, nel suo intervento all'apertura della seconda edizione degli Stati Generali della Lingua italiana nel mondo.
MAGGIONI: RAIPLAY SCARICATA ALL'ESTERO, INVESTIRE SULLE TECNOLOGIE
"La comunicazione e le relazioni sono sempre più orizzontali. La nuova app della Rai, Rai Play, è scaricata per il 10% fuori dall' Italia. Questo vuol dire che molte persone hanno un interesse specifico che esce dai nostri confini attraverso questi strumenti: credo sia venuto il momento di progetti specifici che utilizzino le nuove tecnologie per creare una piattaforma attraverso la quale l’italiano può decollare". Lo dice la presidente della Rai Monica Maggioni, nel suo intervento all'apertura della seconda edizione degli Stati Generali della Lingua italiana nel mondo.
ROSSI: PER CONSERVARE LA MEMORIA TENIAMO LATINO E GRECO NELLE SCUOLE
"E' viva una lingua che ha memoria. Solo così sopravvivono, pur nella variazione di epoche e civiltà, anche l’identità e la presenza di un popolo". Lo ha affermato il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, citando il Machiavelli dei Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio, nel suo saluto agli Stati generali della Lingua italiana in Palazzo Vecchio, davanti al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. "Per questo motivo - ha aggiunto - non condivido affatto la proposta di eliminare latino e greco dall' esame di maturità. Spegnere una lingua, tanto più in una scuola, significa spegnere la memoria; e nel caso del latino e del greco smantellare una palestra per l’intelligenza e per il gusto delle cose complesse. La lingua è la porta della conoscenza e dell’esistenza". Sono altri i problemi che la nostra lingua si trova ad affrontare, secondo il presidente della Toscana. "Come quell' analfabetismo di ritorno certificato da recenti studi dell’Ocse, che pongono il 70 per cento degli italiani tra i 16 e i 65 anni al di sotto di quella soglia minima di conoscenza e utilizzo della propria lingua necessaria per vivere e lavorare bene. Una conseguenza facile da attribuire a crisi economica e conseguenti diseguaglianze e disoccupazione, con ovvi riflessi sullo stesso processo democratico". "E poi - ha concluso Rossi - inediti cambiamenti demografici, con tanti nuovi italiani, gli immigrati. Anche in questo caso, l’Italia fa parte di quel gruppo di paesi in cui la conoscenza della lingua, e la capacità di usarla in maniera efficace dagli immigrati, è sotto la media Il che significa che, accanto alle politiche ordinarie di accoglienza, dobbiamo essere capaci di dar vita anche ad un nuovo ed imponente processo di alfabetizzazione".
NARDELLA: ITALIANO FONDAMENTALE PER LA PRATICA DELL’ACCOGLIENZA
La promozione della lingua italiana è un modo per "costruire un ponte tra noi e gli altri, per abbattere i muri e andare oltre alle differenze sociali". Lo ha detto il sindaco di Firenze, Dario Nardella aprendo a Firenze gli Stati generali della lingua italiana nel mondo. La promozione dell’italiano ci porterà "verso la pratica dell’accoglienza" nei confronti dei migranti, ha detto Nardella.
RICCARDI: L’ITALIANO GENERA INTEGRAZIONE EUROPEA
"La diffusione dell’italiano genera integrazione europea; per anni abbiamo difeso l’italiano come se fosse destinato solo alla nostra penisola, per anni abbiamo perso posizioni" ma un "Paese con una storia grande e con un’economia grande può diventare un mondo fuori i confini nazionali". Lo ha detto Andrea Riccardi, presidente della Società Dante Alighieri, intervenendo a Firenze agli Stati generali della Lingua italiana nel mondo.
RICCARDI: UNA RISORSA PER IL FUTURO, NON UNA RELIQUIA DEL PASSATO
La lingua italiana è una "risorsa per il futuro e non una reliquia del passato" e la scelta da intraprendere è "di estroversione" per costruire "un mondo italiano fuori dai confini della penisola". Lo ha detto Andrea Riccardi, presidente della Società Dante Alighieri, intervenendo a Firenze agli Stati generali della Lingua italiana nel mondo. Passare quindi dall' "Ital-nostalgia all'Ital-simpatia registrando un grande interesse nel mondo" continua Riccardi, dicendosi "convinto che l'Ital-simpatia dovrà trovare un'espressione più organica e non solo lasciata a dinamiche spontanee.
RICCARDI: PASSARE DALL’ITAL-NOSTALGIA ALL’ITAL-SIMPATIA
"Sono soddisfatto che il governo, nella legge di stabilità abbia investito su cultura e lingua. Non è un compito facile ma deve essere anche un compito politico, perchè in questo mondo fatto anche di guerre e terrorismo insegnare e comunicare l’italiano significa incoraggiare un mondo di pensieri e sentimenti". Lo ha detto Andrea Riccardi, presidente della Società Dante Alighieri, intervenendo a Firenze agli Stati generali della Lingua italiana nel mondo. Passare quindi dall' "Ital-nostalgia all' Ital-simpatia registrando un grande interesse nel mondo" continua Riccardi, dicendosi "convinto che l' Ital-simpatia dovrà trovare un' espressione più organica e non solo lasciata a dinamiche spontanee". Secondo Riccardi è necessario "un salto culturale per far vincere l’Italia simpatica e attraente nel mondo".
RICCARDI: CRESCITA IMPORTANTE MA SERVE UN NUOVO VIGORE
"La crescita di studenti della nostra lingua in Germania e in Francia è importante. In Australia si vede che i giovani recuperano l’identità italiana in una società molteplice. Il fatto che l’Egitto sia il quinto Stato dove si studia italiano nel mondo evidenzia come l’immigrazione in Italia porta con sé una domanda di lingua - per contagio - nei Paesi di provenienza". Lo ha detto Andrea Riccardi, presidente della Società Dante Alighieri, intervenendo alla seconda edizione degli Stati generali della Lingua italiana nel mondo. "I nuovi italiani - ha detto Riccardi - stanno allargando il mondo italiano, anche come lingua. La caduta dell’italiano nei Balcani è preoccupante mentre nel Cono Sud la lingua tiene". Per dare "un nuovo vigore - annuncia il presidente della Dante - faremo a Buenos Aires il nostro congresso internazionale".
MASI (SOCIETA’ DANTE ALIGHIERI): INNALZARE LA QUALITA’ ALL’ESTERO
"I dati che sono emersi durante i lavori sono confortanti" e l'aumento del numero di studenti di italiano nel mondo è "un punto a favore della lingua italiana, ma il problema adesso è rafforzare gli appuntamenti formativi, innalzare la qualità e in questo senso sarà fondamentale il lavoro delle certificazioni. La Cliq è presente e ha elaborato il progetto di una certificazione unica online per la Cina, un fatto inedito, una prima prova che vede l'Università per Stranieri di Siena, Perugia e Roma Tre e la Società Dante Alighieri insieme". Così Alessandro Masi, segretario generale della Società Dante Alighieri, a margine della seconda edizione degli Stati generali della lingua italiana nel mondo, a Firenze. Secondo Masi, attraverso i dati che stanno uscendo fuori, "stiamo facendo emergere i rivoli più importanti da dove scorre l'insegnamento della lingua, prendendo coscienza pienamente di questa realtà nel mondo". "C'è ancora molto da fare - sottolinea il segretario generale della Dante - e non dobbiamo dormire sugli allori pensando che abbiamo un milione di studenti in più". Sta quindi semplicemente "uscendo un archivio che prima non avevamo", però "prendere atto che esista questo archivio vuol dire avere coscienza di quello che siamo, e la nostra non è una lingua da poco" continua. Per quanto riguarda le aree del mondo in cui l'italiano si è rafforzato o per la prima volta esce fuori, "il nostro sguardo deve essere rivolto verso l’Oriente - spiega Masi -. È una grande risorsa per la nostra lingua e la nostra cultura e non solo per un fatto intellettuale, ma ci sono anche fattori economici di grande importanza". Un accenno anche all' italiano come pratica dell’accoglienza: "Il presidente Riccardi ha posto sul tavolo un fattore importante, e cioè l’impegno della diffusione e della conoscenza dell’italiano in Italia". La "sensibilità a cui si deve guardare i nuovi italiani è un opportuno riferimento a un tema che non è così scontato" conclude Masi dicendosi "soddisfatto di questo incontro fiorentino che ha ribadito una particolare sensibilità e attenzione del governo alla questione linguistica".
MANGIONE (CGIE): SFRUTTARE MEGLIO LA RAPPRESENTANZA ALL’ESTERO
"Esistono due organismi di base della nostra rappresentanza all' estero, i comitati italiani nelle circoscrizioni consolari e il Consiglio generale degli italiani all' estero: antenne preziose sul territorio che stiamo sfruttando troppo poco per farci dire come valorizzare la nostra presenza all' estero". Lo ha detto Silvana Mangione, vicesegretario generale per i paesi Anglofoni Extra Europei del Cgie, intervenendo agli Stati generali della lingua italiana nel mondo, a Firenze. Mangione fa delle proposte per diffondere al meglio l’italiano fuori i confini nazionali: prima di tutto "insegnarlo fin dalla scuola materna per creare un pubblico di italofoni" e tenere conto delle "specificità dei sistemi scolastici esteri e delle specificità territoriali". Inoltre, dal momento che non si può arrivare fisicamente in tutte le scuole, è necessario privilegiare "l'è-learnig per raggiungere un pubblico più ampio - sottolinea Mangione -, e non solo per l’insegnamento diretto ma anche per la formazione degli insegnanti". Realtà come "ICoN - Italian Culture on the net, per esempio, che sfruttano al meglio il meraviglioso strumento del web" continua la vicesegretaria del Cgie. Importante anche "valorizzare il lavoro degli enti gestori, che conoscono le realtà locali, e l’aggiornamento dei sistemi di rilevazione del numero dei corsi e del numero degli studenti" in modo da avere un "quadro vero di quante persone e come, stanno studiando italiano in tutto il mondo".
TAVONI (ICON): ATTRARRE STUDENTI CON L'E-LEARNING
L'insegnamento dell'e-learning è oggi in auge soprattutto per ragioni economiche, perchè sembra promettere forti investimenti che aiutano in una situazione di risorse decrescenti, ma non bisogna dimenticare i vantaggi qualificati per il potenziamento della qualità dell’insegnamento". Cosi Mirko Tavoni, presidente del Consorzio ICoN - Italian culture on the net, intervenendo agli Stati generali della lingua italiana nel mondo, a Firenze. Per quanto riguarda l’attrazione degli studenti stranieri in Italia, un modo efficace secondo Tavoni è "insegnare in anticipo l’italiano", e cioè prima che gli studenti arrivino nel nostro Paese, "attraverso l'e-learning". Il presidente di ICoN, un consorzio di Università che lavora in collaborazione con il ministero degli Affari esteri, sottolinea l’importanza dell'uso dell'e-learning per "la formazione degli insegnanti, per creare un ambiente di docenti preparati sull' uso dell’insegnamento online che possano fare da moltiplicatore della nostra potenzialità di insegnamento".
ESPERTI E ACCADEMICI A LAVORO PER LA PROMOZIONE
Durante gli Stati generali della Lingua italiana nel mondo (17-18 ottobre a Firenze) sono stati presentati i risultati dei cinque gruppi di lavoro, convocati lo scorso 6 maggio dal Vice Ministro degli Affari esteri Mario Giro e dal Direttore Generale per la Promozione del Sistema Paese del Maeci, Vincenzo De Luca. "L' italiano nel mondo e l’italofonia", "Strategie di promozione linguistica all' estero e attrazione degli studenti", "Le nuove tecnologie e la comunicazione linguistica", "La certificazione unica" e "Lingua, valore e creatività" sono i gruppi che nel corso degli ultimi mesi si sono riuniti esaminando i diversi aspetti dell’insegnamento dell’italiano all' estero. Sono stati inoltre creati appositi indirizzi di posta elettronica per permettere al pubblico e a, chiunque fosse interessato, di inviare le proprie considerazioni e analisi ai gruppi di lavoro. I cinque gruppi raccolgono al loro interno rappresentanti di numerosi enti ed istituzioni attivi nella promozione linguistica e culturale all' estero. Si tratta di esperti, accademici, dirigenti scolastici, rappresentanti del mondo delle imprese, delle istituzioni e degli organismi che all' estero sono impegnati nella diffusione della lingua italiana. Grazie alla riflessione congiunta è stato possibile analizzare le diverse situazioni e i diversi ambiti di intervento in modo completo e da punti di vista differenti. I gruppi di lavoro, partendo dall' analisi della situazione esistente nei diversi ambiti di indagine, hanno individuato sia le criticità esistenti, sia le principali opportunità per migliorare quantitativamente e qualitativamente l’azione di promozione linguistica e culturale posta in essere dai soggetti coinvolti. I coordinatori dei gruppi, con l’aiuto di referenti interni al ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, hanno quindi riassunto l’esito delle discussioni interne ai gruppi in documenti finali.
FORMAZIONE E MOBILITA’: PROPOSTE PER LA DIFFUSIONE
Formazione linguistica all’estero da considerarsi per tutto l'arco della vita in presenza e on-line; superamento di una posizione italocentrica e unidirezionale nell' offerta culturale e linguistica; istituzione di laboratori di ricerca e di aggiornamento permanente sulla didattica dell' italiano presso le università estere attraverso la conclusione di accordi bilaterali; verifica e sostegno alla qualità della formazione di insegnanti di italiano presso sedi universitarie estere e a distanza online. Sono alcune delle linee operative proposte agli Stati generali della lingua italiana nel mondo dal primo gruppo di lavoro, "L' italiano nel mondo e l’italofonia". A presentare le proposte, Barbara Turchetta (Università per Stranieri di Perugia), coordinatrice del Gruppo, convocato il 6 maggio scorso insieme ad altri quattro ("Strategie di promozione linguistica all' estero e attrazione degli studenti", "Le nuove tecnologie e la comunicazione linguistica", "La certificazione unica" e "Lingua, valore e creatività") dal viceminstro degli Affari esteri Mario Giro e dal direttore generale per la Promozione del Sistema Paese del Maeci. Tra le proposte, anche "l’incentivazione dei programmi di mobilità e l’incremento delle borse di studio - continua Turchetta -; il coordinamento delle attività di promozione linguistica e culturale con gli osservatori presso le rappresentanze diplomatiche; la predisposizione di prontuari di sostegno per gli insegnanti all' estero come modelli di riferimento per la didattica dell’italiano come seconda lingua, da armonizzare con i sistemi scolastici e didattici locali". Le misure da adottare, al fine di favorire una programmazione congiunta da parte delle diverse istituzioni presenti in un dato territorio, per la formazione scolastica e universitaria in italiano all' estero, sono "parte integrante di un progetto più ampio di affermazione di valori culturali che attraverso la lingua vengono trasmessi - ha affermato Turchetta -. L' italiano è lingua vitale in molti ambiti di diffusione della cultura italiana, nei suoi beni materiali ed immateriali". Si richiama, a questo proposito, il contributo della Rai, come uno dei più importanti canali di diffusione dell’italiano all' estero e strumento di apprendimento e salvaguardia della nostra lingua. Con la sua politica culturale, "la Rai garantisce un importantissimo canale di accesso all' italiano a italofoni e italofoli - continua la coordinatrice del primo Gruppo di lavoro -, sostiene l' immagine dell' italia e la sua cultura come polo di attrazione presentando al contempo un panorama quasi esaustivo di prodotti culturali italiani, svolge un ruolo fondamentale nell' alimentare il recupero di richiami identitari per le comunità all' estero, fornendo un quadro di informazione aggiornato sul nostro Paese". Fondamentale quindi incentivarne l’azione in collegamento con le associazioni delle reti radiotelevisive in cui l’italiano è lingua di trasmissione nel mondo. In primis, "la Comunità radiotelevisiva italofona che si fa promotrice del 'prodotto italiano' nelle più diverse realtà linguistiche e culturali" conclude Turchetta.
COME ATTRARRE STUDENTI NEL MONDO
La correlazione fra promozione dell’italiano all' estero e attrazione degli studenti in Italia rappresenta una delle novità di maggior interesse nei lavori preparatori degli Stati generali della lingua italiana nel mondo, a Firenze il 17 e il 18 ottobre. Si tratta di puntare sugli effetti di ritorno di un prolungato soggiorno in Italia per motivi di studio di studentesse e studenti che, al loro rientro nei Paesi di origine, possono diventare i migliori ambasciatori della cultura e della lingua italiana nel mondo. Azioni intese a potenziare l' "attrazione degli studenti" e la "promozione della lingua italiana" sono state presentate durante gli Stati generali dal secondo Gruppo di lavoro - "Strategie di promozione linguistica all' estero e attrazione degli studenti" - convocato lo scorso maggio insieme ad altri quattro ("L' italiano nel mondo e l' italofonia", "Le nuove tecnologie e la comunicazione linguistica", "La certificazione unica" e "Lingua, valore e creatività") dal viceminstro degli Affari esteri Mario Giro e dal direttore generale per la Promozione del Sistema Paese del Maeci. Per quanto riguarda l' attrazione degli studenti, le proposte presentate dal coordinatore del secondo Gruppo, Guido Baldassarri (CRUI), spaziano dall' offerta, prima dell' ingresso agli studenti intenzionati a iscriversi presso università italiane, di corsi on-line di lingua della durata di sei/dodici mesi, valorizzando competenze e strumenti già disponibili, a cominciare da quelle attive presso il consorzio interuniversitario iCoN, all' allungamento ad almeno un anno dei corsi propedeutici per l' apprendimento della lingua offerti in Italia dopo l' ingresso; dal placement test standardizzato e informatizzato che sostituisca le prove di italiano organizzate dalle diverse università nel mese di settembre, alla verifica della qualificazione dei docenti di italiano sia nei corsi propedeutici offerti dalle università sia presso le scuole private, con riferimento ai requisiti richiesti per l' abilitazione nella classe di concorso a-23". E ancora: un'adeguata distribuzione degli studenti fra le diverse università per i corsi propedeutici, sulla base delle capacità di accoglienza e degli standard nell'insegnamento dell’italiano come l2; la predisposizione di uno schema di convenzione-tipo, previo accordo MIUR-MAECI, che regoli il flusso degli studenti di scambio attivo fra università italiane e straniere. Infine, una politica dei visti d' ingresso che, ferme restando le esigenze generali di sistema, agevoli le procedure sul modello della convenzione CliQ. Per quanto riguarda la promozione della lingua italiana, il Gruppo di lavoro propone il "censimento delle scuole secondarie della Cina, dei Paesi del mediterraneo e dei Balcani in cui si insegna la lingua italiana; il supporto alle scuole di questi Paesi con l’invio di assistenti di lingua italiana anche in regime di scambio; supporto ai Dipartimenti universitari dei Paesi in cui sia presente l' insegnamento dell' italiano ai fini dell' offerta di corsi di lingua italiana specifici, con attenzione all' insegnamento dei lessici speciali". E poi "supporto ai Dipartimenti universitari in cui non sia presente l'insegnamento dell'italiano, e potenzialmente interessati, con l'invio di assistenti di lingua italiana e con la stipula di convenzioni per studenti di scambio; e promozione di accordi con le aziende italiane operanti in Cina, nei Paesi del mediterraneo e nei Balcani per il sostegno all' apprendimento della lingua italiana".
IL VALORE AGGIUNTO DELLE NUOVE TECNOLOGIE
La lingua italiana nel mondo si promuove anche, e soprattutto, online. Idee e proposte per valorizzare al meglio la diffusione dell' italiano tramite il web sono state lanciate agli Stati generali della lingua italiana nel mondo (Firenze, 17-18 ottobre) dal terzo Gruppo di lavoro "Le nuove tecnologie e la comunicazione linguistica", convocato lo scorso maggio insieme ad altri quattro ("L' italiano nel mondo e l' italofonia", "Strategie di promozione linguistica all' estero e attrazione degli studenti", "La certificazione unica" e "Lingua, valore e creatività") dal viceminstro degli Affari esteri Mario Giro e dal direttore generale per la Promozione del Sistema Paese del Maeci. Diversi spunti sono stati presentati dal coordinatore del Gruppo, Rossella Schietroma (MIUR): "Una presenza strategica sui social media, innanzitutto, potrebbe essere rafforzata attraverso campagne di comunicazione tradizionali e cioè realizzando campagne per il web che tengano conto dei parametri di marketing in termini di creatività e pianificazione necessari a garantire una adeguata visibilità, un corretto posizionamento sui canali prescelti e un'efficace diffusione". Una strategia di comunicazione sui siti di social networking sarebbe poi auspicabile per accompagnare e sostenere il lancio, e la successiva diffusione, del Portale della lingua italiana nel mondo, ideato per consentire ai cittadini italiani e stranieri di entrare in contatto con gli istituti che studiano e promuovono la lingua italiana.
“LAUREATI PER L’ITALIANO”: SOSTEGNO ALLE CATTEDRE ALL’ESTERO
Il sostegno alle cattedre universitarie di lingua italiana è uno strumento molto importante sia nel settore della formazione dei futuri insegnanti di lingua italiana sia per rendere sostenibile l'insegnamento dell'italiano nel sistema scolastico locale. Nel corso degli stati generali del 2014 è emersa l'esigenza di sostenere la qualità dell’insegnamento dell’italiano in tutti quei Paesi in cui non vi è la presenza di lettorati e risulta difficile trovare in loco docenti madrelingua specializzati. Nel corso del 2015 è stato avviato in via sperimentale il progetto "Laureati per l’Italiano" per l’invio di laureati specializzati in didattica della lingua italiana agli stranieri, da impiegare presso alcune selezionate università straniere che ne avevano fatto richiesta. In questa seconda edizione degli Stati generali della lingua italiana nel mondo, in corso a Firenze, è stato fatto il punto sul progetto. La selezione dei candidati è stata effettuata dalle Università per Stranieri di Siena e Perugia e dall' università degli studi Roma Tre (membri dell’associazione CLIQ - Certi cazione di Lingua Italiana di Qualità). L' assunzione dei laureati è a carico delle università straniere richiedenti, con un contratto redatto secondo la legislazione locale. A sostegno dell'operazione, gli atenei stranieri hanno ricevuto un contributo finanziario da parte della Direzione Generale per la Promozione del sistema Paese del ministero degli Affari esteri. In questa fase sperimentale il progetto ha interessato le seguenti 6 università: Carleton University (Ottawa, Canada); Jilin Huaqiao university of Foreign languages (Changchun, Cina); Università di Cipro, (Nicosia, Cipro); Università di Zagabria, (Zagabria, Croazia); Università stefan cel, (mare suceava, Romania); Università di debrecen, (Debrecen, Ungheria). Nel 2016 il Progetto è stato esteso a livello nazionale e hanno aderito 39 università straniere. Complessivamente sono state presentate circa 300 candidature, che, attraverso la selezione operata dai tre atenei italiani, hanno permesso di assegnare docenti specializzati alla quasi totalità delle università straniere partecipanti. I primi insegnanti sono partiti nel settembre 2016.
GERMANIA PRIMO PAESE PER NUMERO DI STUDENTI
In ambito europeo, i paesi che registrano una maggiore presenza di studenti di italiano sono la Germania e la Francia. La Germania, in particolare, è il primo paese al mondo per numero assoluto di studenti di italiano. La maggior parte dei corsi d' italiano in Germania è concentrata nelle scuole pubbliche locali, nelle scuole private, ma soprattutto nelle università popolari o Volkshochschulen, in cui si concentra più dell’88% degli studenti. Numeri così consistenti - presentati in occasione degli Stati generali della lingua italiana nel mondo, il 17 e il 18 ottobre a Firenze - si spiegano con il fatto che tali istituzioni pubbliche sono diffuse in modo capillare sul territorio tedesco (ve ne sono più di 900). Il grado di diffusione dell’italiano nelle scuole pubbliche risente molto della presenza storica delle comunità italiane e della vicinanza all' Italia. L' insegnamento dell’italiano è infatti maggiormente diffuso in Baviera, nel Baden-Württemberg (sede della più grande comunità italiana in Germania), nel Nordrhein-Westfalen e nelle grandi città come Berlino. Diverso il discorso a livello universitario, dove l’italiano è studiato in quanto i tedeschi riconoscono da sempre al nostro idioma lo status di lingua di cultura a livello letterario, musicale, artistico, ma anche in settori quali l’architettura, il restauro e il design. I tedeschi sono interessati ad apprendere una lingua intimamente collegata ad una delle qualità maggiormente associate all' Italia: la creatività. A ciò corrisponde la ricerca e l’interesse per tutto ciò che è collegato al Made in Italy sia sul piano degli scambi commerciali (arredamento, moda, enogastronomia), sia su quello dello stile di vita e, appunto, della lingua. Anche in Francia il numero di studenti d' italiano è in costante crescita, con oltre 270.000 studenti nell' a.s. 2014/2015. tale numero è da attribuirsi soprattutto al reperimento di nuove informazioni circa i corsi di italiano a livello scolastico. La necessità di uno sviluppo coerente dell’insegnamento dell’italiano in Francia è un’esigenza molto avvertita, come dimostra l’adattamento perseguito in tempi recenti dal governo francese degli elCo (enseignements de langue et de culture d' origine), progetti basati su accordi bilaterali per l’insegnamento delle lingue ai figli degli immigrati, che dal 1977 hanno riguardato nove paesi, tra cui l’Italia.
QUARTA PIU' STUDIATA NEGLI USA
Tra i paesi anglofoni, gli Stati Uniti d' America e l'Australia sono quelli con un numero maggiore di studenti di italiano, con un’elevatissima presenza soprattutto nelle scuole locali. Negli Stati Uniti d' America, l’italiano è oggi la quarta lingua straniera più studiata ed il numero di studenti è in costante crescita. L' insegnamento della lingua italiana all' interno del sistema universitario è molto diffuso: gli Stati Uniti rappresentano il paese con una maggiore presenza di cattedre di italiano e dipartimenti di italianistica nel mondo. Per quanto riguarda l’Australia, nel 2016 sono stati conclusi accordi per l’inserimento di corsi di italiano nei sistemi scolastici locali. Questi dati, presentati in occasione degli Stati generali della lingua italiano nel mondo, il 17 e il 18 ottobre a Firenze, e visibili sul Portale della Lingua italiana, sono un effetto diretto delle disposizioni governative che hanno riconosciuto la lingua italiana come parte del patrimonio ereditato dall' immigrazione del passato. Nonostante recentemente l’apprendimento delle lingue asiatiche abbia registrato una crescita notevole in Australia, l’italiano rimane la seconda lingua straniera più studiata assieme al cinese e la quarta scelta come materia di maturità, grazie ad una concomitanza di fattori positivi: grande comunità di oriundi, adozione di un modello multiculturale da parte del governo, ottimo lavoro effettuato dagli enti italiani. Occorre tuttavia tenere presente che il governo australiano ha recentemente varato il "Piano Colombo", che dedicherà più risorse alle lingue asiatiche. Negli Usa risultano attivi circa 50 dipartimenti di italianistica e oltre 400 corsi di italiano a livello universitario presso cattedre di diversa tipologia. Inoltre circa 31.166 studenti universitari americani hanno studiato sul territorio italiano nell' anno scolastico 2013/2014, con una crescita del 4,4% rispetto all' anno accademico precedente. L' Italia è il secondo Paese non anglofono meta di destinazione dagli studenti universitari americani che scelgono di frequentare dei periodi di studio presso sedi di università americane o corsi di specializzazione presso istituzioni italiane. L' intenso lavoro condotto da tutta la rete diplomatico-consolare, dagli uffici scuola, dagli IIC, unitamente ai contributi finanziari stanziati dal governo italiano e ad iniziative di particolare rilevanza, hanno giocato un ruolo importante nell' apertura di nuovi programmi di lingua italiana nel sistema scolastico statunitense. In circa 800 scuole di ogni ordine e grado l’italiano costituisce parte dell’offerta curricolare; il 60% circa è concentrato nella costa est, in particolare nella fascia Boston-New York-Filadelfia-Washington. La maggiore presenza di corsi di italiano nelle scuole di segmento k-12 (dalle elementari alle superiori) riflette la demografia degli italo-discendenti, degli italiani residenti all' estero e della presenza della nuova immigrazione ad alto capitale intellettuale. A questo si aggiunge inoltre una crescente attenzione per la creazione di sezioni bilingue nelle scuole pubbliche a partire dalla scuola materna (New York, Chicago e Washington).
ARGENTINA SESTO PAESE PER NUMERO DI STUDENTI
L' Argentina è il sesto paese al mondo per numero assoluto di studenti d' italiano, presenti in particolare nei corsi degli enti gestori Dgit e della Società Dante Alighieri. L' italiano è oggi la terza lingua straniera più studiata in Argentina, dopo l’inglese ed il francese, con un andamento tendenzialmente stabile. I dati, presenti sul Portale della Lingua italiana nel mondo e presentati nel corso degli Stati generali, a Firenze il 17 e il 18 ottobre, rilevano però che all' aumento nella popolazione adulta, che lo sceglie perché vuole viaggiare e conoscere l’Italia corrisponde la diminuzione nella popolazione più giovane, che sta perdendo interesse nei confronti della lingua degli avi emigrati e peraltro non trova facilmente, attraverso lo studio della lingua italiana, ulteriori sbocchi professionali. L' Argentina rimane il paese in cui si ha la maggiore e più significativa incidenza demografica e sociale di italiani rispetto agli altri paesi americani: a tutt' oggi quella presente è la comunità italiana più numerosa nel mondo, con 900.592 cittadini italiani residenti. in Brasile invece nel 2015 è stato concluso un memorandum d' intesa con il ministero dell’istruzione brasiliano per l’inserimento dell’italiano nel programma "Lingue senza Frontiere" con l’obiettivo di aumentare i corsi di italiano a livello universitario ed il numero di studenti. L' accordo è in fase di attuazione.
L’ALBANIA E’ IL PAESE PIU' ITALOFONO
L' italiano, secondo i dati presenti nel Portale della lingua italiana nel mondo, e presentati durante la seconda edizione degli Stati generali della lingua italiana nel mondo, il 17 e il 18 ottobre a Firenze, risulta ampiamente diffuso anche nei paesi geograficamente vicini all' Italia come l’Albania, la Tunisia e l’Egitto. Nei Balcani, l'Albania è il paese con una maggiore presenza di studenti di italiano, distribuiti in particolare nelle scuole locali grazie al Programma illiria, che a partire dal 2002 ha portato all' attivazione di sezioni Bilingui italo-albanesi e corsi di italiano curricolari nelle scuole dell’obbligo, elementari e medie inferiori, e negli istituti secondari superiori. L' italiano è oggi la seconda lingua straniera più studiata anche se nel corso degli ultimi anni si riscontra una maggiore diffusione dell’inglese e del tedesco, soprattutto a fini lavorativi. L' Albania è in termini percentuali il paese più italofono del mondo dopo l’Italia. Pur non essendo lingua ufficiale, circa il 60% della popolazione albanese comprende l’italiano e almeno il 50% è in grado di parlarlo. L' italofonia è un’eredità storica di rapporti secolari tra i due Paesi e di relazioni con l’italia che rimangono molto forti, soprattutto a livello commerciale. La generazione più anziana ha appreso l’italiano durante la fase del regno d' italia e d'Albania. Negli ultimi decenni inoltre un forte canale di diffusione era stato costituito dal libero accesso ai canali televisivi e radiofonici italiani, soprattutto la Rai, con la conseguenza che l’Italia ha costituito per anni un modello culturale di riferimento. Tuttavia, il passaggio al digitale terrestre ha interrotto questo canale ed è un fatto che la conoscenza della lingua italiana fra le giovani generazioni sia meno diffusa. Il sostegno dell’italiano in Albania e nel sistema scolastico albanese continua ad essere una priorità che necessita di un’azione strategica aggiornata.
OLTRE 90MILA DI STUDENTI IN EGITTO
Nel bacino mediterraneo, l'Egitto rappresenta il paese col più alto numero assoluto di studenti di italiano. Vi è infatti una domanda sempre maggiore in tutto il Paese di insegnamento dell’italiano come seconda lingua straniera dopo l’inglese: secondo i dati presenti nel Portale della Lingua italiana nel mondo e presentati agli Stati generali della Lingua italiana nel mondo, il 17 e il 18 ottobre a Firenze, negli ultimi anni il numero degli studenti di italiano nelle scuole secondarie è passato da 20.000 ad oltre 90.000. la quasi totalità degli studenti egiziani d' italiano è concentrata soprattutto in ambito scolastico. Risultati positivi sono stati raggiunti recentemente con l’attuazione di programmi in cui lo studio dell’italiano si associa alla formazione tecnico-professionale che agevola l’ingresso dei giovani egiziani nel locale mercato del lavoro. L' italiano è dunque riconosciuto in Egitto come lingua utile in ambito professionale: nel settore turistico, in quello artistico-culturale e in quello commerciale oppure in prospettiva di un soggiorno in italia per motivi di studio o di lavoro.
PROMOZIONE CULTURALE: OBIETTIVO CINA
Oltre ai paesi in cui l'insegnamento dell’italiano risulta essere diffuso e che in ogni caso richiede un’azione di mantenimento e costante attenzione, vi sono Paesi che presentano un grandissimo potenziale e su cui occorre lavorare in maniera maggiormente strutturata. Fra questi - è emerso dagli Stati generali della lingua italiana nel mondo (Firenze, 17-18 ottobre) - vi è la repubblica Popolare Cinese. I dati parlano di 7.741 studenti nell'a.s. 2014/2015 prevalentemente presso le università e istituzioni note. I dati sono parziali e non tengono conto degli studenti che frequentano le numerose scuole private. Si tratta in ogni caso di numeri risibili a fronte di un paese dalle potenzialità enormi anche in termini di interesse che la Cina ha nei confronti dell’Italia come dimostrano le recenti acquisizioni cinesi nel nostro Paese. Dopo l’inglese, lo spagnolo ed il francese, l’italiano si contende il quarto posto fra le lingue più studiate in Cina più o meno a pari merito con giapponese, coreano e tedesco. Pur non disponendo di dati oggettivi, è presumibile immaginare che il divario sia comunque molto ampio rispetto alle altre lingue maggiormente studiate, nonostante il numero degli studenti di italiano sia in costante crescita. La situazione linguistica in Cina è infatti assai favorevole allo studio della lingua italiana come terza lingua (l3). La repubblica Popolare Cinese rappresenta una delle priorità per il nostro Paese in termini di promozione linguistica e culturale. Tuttavia, considerata la vastità del territorio ed i suoi numeri, il mercato cinese richiede un approccio da multinazionale in cui tutti gli enti coinvolti lavorino in maniera sinergica. La vera sfida è rappresentata dalla capacità di lavorare in maniera strutturata e coordinata.
LA SFIDA DEL BILINGUISMO
Dagli Stati generali della lingua italiana nel mondo (Firenze, 17-18 ottobre) sono emerse nuove sfide e prospettive. La sfida del prossimo decennio sarà incentrata su una maggiore penetrazione del bilinguismo come metodo didattico che consente non solo la conoscenza di una seconda lingua straniera, ma anche lo sviluppo di abilità cognitive fondamentali per affrontare le sfide dei prossimi decenni. In questo contesto, l’Italia intende incentivare la creazione di sezioni bilingui di italiano partendo da quei Paesi di lingua inglese in cui vi sono comunità numerose di italiani. Laddove infatti negli altri paesi la seconda lingua è per ovvie ragioni quasi sempre l’inglese e l’italiano può al massimo ambire al terzo posto, nei contesti anglofoni la "sfida" delle seconde lingue è aperta. Casi esemplari sono quelli della prima scuola pubblica in Australia in cui opera una sezione bilingue, la "Yarra- lumla Primary school" di Canberra (altre ve ne sono a Sydney e a Melbourne) e negli Usa a New York, (Ps Brooklyn; New Rochelle e Scuola d' Italia G. Marconi), San Francisco (International school) e Chicago (Scuola E. Fermi). Estremamente positiva è anche l’esperienza delle sezioni bilingui (e biculturali) italo-albanesi nelle scuole secondarie superiori, con ciclo della durata di 7 anni. Altri esempi sono la sezione italiana all' interno della scuola iCe a dubai (International Concept for Education), che andrà ad affiancarsi a quella già operante presso la Swiss International Scientific School e le tre sezioni bilingui attive presso il liceo Szent László di Budapest, il liceo Kodály Zoltán di Pécs e il liceo Csokonai Vitéz mihály di Debrecen, in Ungheria.
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