Roma, 4 nov - Assegno di solidarietà, assegno sociale, pagamento delle pensioni all’estero, Ici sull’abitazione principale, indebiti pensionistici e convenzioni bilaterali. Sono questi i punti sui quali si concentrano le richieste avanzate, in vista della chiusura della Finanziaria, per gli italiani pensionati e anziani all’estero da parte dei sindacati Spi-Cgil, Fnp-Cisl, Uilp-Uil. La presentazione della piattaforma è avvenuta nel corso di un incontro che si è svolto a Roma, presso la Sala della Sacrestia, al quale hanno partecipato i segretari generali Carla Cantone (Spi-Cgil), Antonio Uda (Fnp-Cisl), Romano Bellissima (Uilp-Uil) e i parlamentari eletti all’estero dell’opposizione. Assenti gli onorevoli e i senatori della maggioranza eletti all’estero che, in una lettera, hanno fatto pervenire la loro adesione all’iniziativa. Per sensibilizzare i cittadini italiani che vivono all’estero e far loro conoscere le proposte che avanzano in materia di pensioni, e non solo, Carla Cantone ha dichiarato che “a metà dicembre, prima della Finanziaria, noi sindacati presenteremo nello stesso giorno, davanti ad ogni ambasciata e consolato, la nostra piattaforma sindacale. Non chiediamo la luna, perché i costi sono assolutamente sopportabili dalla Finanziaria: si tratta solo di volontà politica”. Per il segretario generale Spi-Cgil “agli italiani che hanno dovuto lasciare il Paese dobbiamo molto, e per questo chiediamo che si sostengano le loro ragioni”. Romano Bellissima afferma che nei confronti degli italiani all’estero si pone prima di tutto un problema “Di coerenza: da un lato si riconosce il diritto di voto, dall’altro gli si negano diritti elementari”. Secondo il segretario generale Uilp-Uil, da parte del Governo “Si cerca di risparmiare agendo su questa fascia di cittadini, che non è ampia” e dalla quale quindi non si possono reperire fondi considerevoli. Facendo un paragone, per venire incontro alle necessità degli italiani all’estero “l’investimento fatto dal Governo nei confronti di Alitalia, con un prestito di 300 milioni di euro, basterebbe 10 volte”. Nel dettaglio, dai sindacati emerge la richiesta al Governo di trasformare in legge la proposta C.3008 (123 euro di contributi per i residenti all’estero, nati in Italia, con più di 65 anni e un reddito annuo inferiore a 3 mila euro se soli, 5 mila se in coppia); la domanda di rimozione del limite contenuto nella norma sull’assegno sociale, che può essere destinato solo a chi ha almeno 10 anni consecutivi di soggiorno in Italia, prima della sua entrata in vigore il 1 gennaio 2009; la razionalizzazione e semplificazione del sistema di pagamento delle pensioni (circa 410 mila), divenuto più farraginoso dopo che il servizio è stato appaltato dall’Inps nel maggio 2007; l’estensione della legge 126, che ha eliminato il pagamento dell’Ici per i possessori della prima casa, anche ai residenti all’estero; il superamento dei ritardi e delle approssimazioni per la ratifica degli accordi bilaterali. Il segretario generale Fnp-Cisl Antonio Uda auspica che quando verrà il momento di votare in Finanziaria “ci sia un rigurgito di responsabilità: per un politico ripensare la propria posizione non è sinonimo di incoerenza”, ma al contempo evidenzia come “un Governo non sensibile sui temi dell’individuo non si può certo definire aperto su queste problematiche”. Tra i parlamentari intervenuti, il deputato Marco Fedi ha ricordato come, insieme ad altri onorevoli eletti all’estero nelle file del Pd, “abbiamo presentato in Commissione Bilancio emendamenti sui capitoli di bilancio per gli italiani all’estero - la somma per il 2009 è pari a 31.5 milioni di euro, meno della metà rispetto ai circa 82 milioni della Finanziaria 2008, ndr -,su Ici, assegno sociale, detrazioni fiscali per carichi di famiglia. A quanto pare però ci sarebbero i pareri negativi sia della Commissione che del Governo: siamo coscienti che questi emendamenti avranno scarse possibilità di successo, ma comunque ci stiamo lavorando e li presenteremo in Aula”. Per Fabio Porta (Pd) “E’ molto difficile spiegare agli italiani andati via nel dopoguerra: adesso siamo in crisi, e non possiamo pensare a voi. Misure approvate dal Governo come quelle su Ici e assegno sociale penalizzano ed escludono sistematicamente le comunità degli italiani all’estero (…) Si operano tagli che cancellano con un colpo di spugna anni e anni di politiche” per gli italiani nel mondo. Infine, l’onorevole Gino Bucchino (Pd) ha espresso il suo “Accordo con le proposte dei sindacati: esprimono le nostre battaglie storiche in un momento nel quale stiamo correndo il rischio di perdere tutto. Non si possono rimuovere - conclude - le situazioni storiche di persone che hanno voluto, con tenacia e senso di attaccamento, rimanere italiane dicendo loro ‘arrivederci’”.
(Clm/Sis)
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