Washington - Il 21 marzo, le prestigiose riviste scientifiche Nature Astronomy e Science hanno simultaneamente due diversi articoli relativi ad alcune importanti scoperte scientifiche effettuate dallo strumento OSIRIS a bordo della missione Rosetta, che si è conclusa lo scorso 30 settembre dopo più di due anni di osservazioni della cometa 67P Churyumov-Gerasimenko adagiandosi sul suolo del nucleo cometario. I due articoli, alla cui realizzazione hanno contribuito vari scienziati dell’Università di Padova, descrivono entrambi dei risultati ottenuti grazie alle osservazioni fatte con i due telescopi di OSIRIS, lo strumento a bordo della sonda dedicato all’acquisizione delle immagini della cometa. Per la prima volta in assoluto si sono monitorati eventi che hanno modificato la superficie del nucleo durante il passaggio della cometa al perielio, che è il punto della sua orbita più vicino al Sole. Si è quindi cercato di capire i meccanismi che regolano la dinamica di questi bellissimi e affascinanti corpi celesti. (9colonne)
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