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GROSSI: PAROLA "RAZZA" RESTI IN COSTITUZIONE

GROSSI: PAROLA

"La razza non esiste, ma esistono i razzismi. E finché resta viva questa perversione, la parola razza deve rimanere nella Carta”. Così il presidente della Corte Costituzionale, Paolo Grossi, in una intervista a Repubblica, sulla proposta di espungere dall'articolo 3 questo sostantivo. E precisa: “È vero: la parola è insensata, ma il concetto di razza continua a esistere. Non dovrebbe esserci, ma purtroppo esiste. E continua a esistere anche nella coscienza della società italiana. Non possiamo far finta di nulla”, “se non ci fossero manifestazioni di razzismo, io direi che il termine razza è pleonastico. Ma oggi non mi pare che ci siano le condizioni. Proprio perché la menzione della razza nella carta costituzionale ha il significato dell'ammonimento, di questo oggi abbiamo bisogno. Di un monito, di un segnale permanente”. E aggiunge: “Vorrei soffermarmi sul significato profondo di quella scelta, tra il 1946 e i11947. Appena un anno prima, gli autori della Carta avevano scoperto l'orrore dei campi di concentramento tedeschi. Inserendo la parola razza nell'articolo 3 - ossia là dove si ricorda che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge senza distinzioni di sesso, di razza, di lingua, di religione- i padri hanno voluto richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica sull'orrore della Shoah, nella speranza di sbarazzarsi per sempre del razzismo. Il loro silenzio sulla razza sarebbe stato riprovevole! È una benedizione che abbiano fatto quell'inserimento. Anche perché sul concetto di razza erano state costruite le pseudociviltà nazista e fascista”. Grossi, ricordando che un padre costituente la definì "parola maledetta", aggiunge: “Sottoscrivo pienamente: è una parola maledetta. E difatti nell'articolo 3 il termine viene maledetto. Si scrive la parola ‘razza’ perché essa venga cancellata dalla vita della nuova democrazia italiana”. E conclude: “L'impressione è che non siamo cresciuti per nulla. Noi stiamo vivendo nel 2018 e lo facciamo arretrare di settanta e anche ottanta anni. Mi domando: abbiamo sepolto le antiche dittature nazista e fascista e le riesumiamo in questo modo?”. (7 feb - red)

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