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RICERCA: IN SUDAN RILEVATE TRACCE DI CONSERVAZIONE DEL PESCE

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RICERCA: IN SUDAN RILEVATE TRACCE DI CONSERVAZIONE DEL PESCE

Khartoum - Dalla Preistoria fino ai giorni nostri, la food security, ovvero la possibilità di conservare le risorse alimentari per usarle e distribuirle a tutti nel momento del bisogno, è stata una delle più grandi sfide dell'umanità. Un recente studio pubblicato sul Journal of Archaeological Science ha dimostrato come i primi tentativi, tecnologicamente avanzati, di conservazione del cibo siano stati effettuati circa diecimila anni fa lungo le rive del fiume Nilo, nell'attuale Sudan. Durante l'Olocene antico, circa diecimila anni fa, la valle del Nilo era occupata da gruppi di cacciatori-raccoglitori-pescatori che, grazie alla vicinanza del grande fiume, privilegiavano la pesca tra le attività di procacciamento del cibo. Nel Sudan Centrale questi gruppi vengono associati alla fase definita Mesolitico di Khartoum. Ad Al Khiday, nel Sudan Centrale, gli scavi archeologici del Centro Studi Sudanesi e Sub-Sahariani, diretti da Donatella Usai e Sandro Salvatori e in collaborazione con le Università di Milano, Padova e Parma, hanno portato alla luce i resti lasciati dalle popolazioni Mesolitiche: un villaggio organizzato con capanne, pozzetti con varie funzioni (focolari, rifiutaie, chiocciolai) e un cimitero che ha restituito più di 200 sepolture che datano a tre distinte fasi, pre-Mesolitico, Neolitico e Meroitico. I resti di faune rinvenuti in questi siti suggeriscono che la pesca contribuiva per più del 90% all'alimentazione della popolazione. (9colonne)


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