Berlino – L’Istituto Italiano di Cultura Berlino ospita il 14 novembre il secondo incontro del ciclo “mezzogiorno”. Ad aprire il dibattito una lezione affidata allo storico economico Emanuele Felice, già docente all’Università di Barcellona ed ora professore di Economia all’Università Gabriele D’Annunzio di Pescara, che illustrerà le ragioni per le quali il divario Nord-Sud si è talvolta ridotto, come nei decenni del dopoguerra, e in altri momenti accentuato. Pil pro capite, condizioni di vita, diritti sociali, libertà civili dicono che il Mezzogiorno rimane arretrato rispetto all’Italia e all’Europa. Varie le spiegazioni, che vanno da una presunta «diversità genetica» dei meridionali alla sfavorevole collocazione geografica. Secondo l’autore, sono state le classi dirigenti meridionali a ritardare lo sviluppo, dirottando le risorse verso la rendita più che verso gli usi produttivi. Per cominciare a colmare il divario, al Sud occorre dunque modificare la società, spezzando le catene socio-istituzionali che la condannano all’arretratezza.(9colonne)
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