Tokyo -È stato completato in Giappone l’assemblaggio del sistema magnetico toroidale del reattore sperimentale a fusione JT-60SA, ovvero il ‘cuore’ dell’impianto, grazie alla fornitura di 20 bobine altamente tecnologiche, 10 delle quali realizzate in Italia . L’annuncio è stato dato oggi nel corso di un evento presso la sede dell’ENEA a Roma, in cui è stato illustrato nel dettaglio il contributo tecnologico italiano a questa nuova generazione di macchine per la fusione nucleare, che accenderà il primo plasma nel 2020. Il reattore JT-60SA è stato realizzato nell’ambito dell’accordo di cooperazione scientifica Broader Approach tra Unione europea e Giappone, che ha visto ricerca e industria italiane in prima linea nella realizzazione della componentistica hi-tech. Un risultato reso possibile dalla sinergia tra ENEA e Consorzio ICAS, di cui l’Agenzia è coordinatore, le aziende Walter Tosto, OCEM Energy Technology, Poseico e ASG Superconductors della famiglia Malacalza (nel cui stabilimento di Genova sono state assemblate le bobine) e il Ministero dello Sviluppo Economico, che ha finanziato l’intera fornitura attraverso la Ricerca di Sistema Elettrico Nazionale. (9colonne)
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