Londra - Un team internazionale guidato dalla Sapienza ha scoperto, durante l’analisi dei dati forniti dal satellite Planck, discordanze significative che potrebbero portare a una crisi del modello cosmologico attuale e indurci a cambiare radicalmente le nostre convinzioni sulla struttura e geometria dell’Universo. I risultati dello studio sono pubblicati sulla rivista Nature Astronomy. Il modello di Universo oggi più accreditato e che finora ha superato brillantemente un numero considerevole di verifiche sperimentali è quello di un Universo in espansione infinita a partire da un Big Bang primordiale. Una delle predizioni fondamentali del modello è che la sua geometria sia Euclidea, vale a dire un Universo “piatto”. Tuttavia una recente elaborazione dei dati ottenuti dal satellite Planck da parte del team internazionale guidato da Alessandro Melchiorri ha significativamente migliorato le misure precedenti, mostrando però un Universo non più piatto ma “chiuso”. (9colonne)
(© 9Colonne - citare la fonte)