Roma - Un team di ricercatori sembra aver finalmente svelato il mistero che, per più di 40 anni dalla loro scoperta ha avvolto i Gamma Ray Burst (GRB), le più violente ed energetiche esplosioni nell’universo. Secondo lo studio, appena pubblicato sulla rivista Astronomy & Astrophysics, l’intensa e breve radiazione dei GRB nei raggi gamma verrebbe prodotta dai protoni e non dagli elettroni, come si è pensato a lungo. I protoni, spiraleggiando in intensi campi magnetici, emettono radiazione che prende il nome di luce di sincrotrone. Queste condizioni sono realizzate nei potenti getti che si originano dai buchi neri che alimentano i GRB. Il gruppo di ricerca che ha realizzato lo studio è guidato da ricercatori dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e vede la partecipazione di colleghi dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), del Gran Sasso Science Institute (GSSI), della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) e dell’Università di Milano-Bicocca. (9colonne)
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